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Blockchain ed energia: un connubio perfetto

Il mondo delle utilities è sempre stato un target ideale di l’utilizzo della blockchain e questo è ancora più vero per il settore dell’energia dove esistono soggetti e fattispecie unici, quali: i micro-produttori, i “prosumer” (produttori e consumatori nello stesso tempo), le reti intelligenti e una serie di incentivi collegati alle fonti rinnovabili.

Il recente accordo firmato tra la società italiana Alperia SpA e il team australiano di Power Ledger (POWR), che consentirà al più importante progetto blockchain nel settore energia di offrire i propri servizi agli attuali 280.000 utenti dell’utility trentina, offre lo spunto per un approfondimento.

La misurazione dei flussi di energia è il perno principale di questo segmento di mercato: la produzione di energia, la distribuzione tra produttori e grandi aziende elettriche, lo scambio sul posto (quando un micro-produttore utilizza la sua stessa energia e conferisce l’accesso al gestore di rete), l’acquisto da parte degli utenti, lo stoccaggio nelle centrali di immagazzinamento, sono tutte attività che necessitano di registrare una gran quantità di transazioni e di garantirne la certezza.

I contatori intelligenti di seconda generazione, ormai in rapida diffusione in tutto il mondo, consentono di acquisire i dati dei flussi e di inviarli in modalità wireless su registri condivisi che a loro volta possono essere centralizzati (blockchain private), decentralizzati (blockchain pubbliche) o parzialmente decentralizzati (“sidechain” private con invio periodico dei dati sulla blockchain pubblica).

Ma la vera sfida non è solo quella di registrare i flussi di energia in maniera immutabile e incorruttibile: il livello superiore consiste nel consentire la vendita diretta di energia tra i soggetti produttori e gli utilizzatori, costruendo un marketplace decentralizzato dove si eliminano gli intermediari e i costi connessi alla loro presenza. 

Su questo aspetto si stanno concentrando – oltre al citato Power Ledger – altri progetti interessanti e in crescita come WePower, SunContract e Restart Energy, ognuno con il suo sistema e la sua visione ma col comune intento di rendere possibile un mercato dell’energia privo dei costi d’intermediazione.

Il futuro potrebbe regalarci anche una maggiore diffusione delle smart grid locali, dove piccoli gruppi di soggetti mettono in comune le fonti di produzione e le esigenze di consumo, costituendo un nucleo indipendente che come tale si aggancia alla grande distribuzione elettrica, per vendere o acquistare a seconda del surplus o deficit del momento: al momento in Italia possiamo guardare con attenzione all’iniziativa del comune sardo di Benetutti (SS).

Ettore Dore
Ettore Dore
Direttore Commerciale @ Deepit AG
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