HomeCriptovaluteCrypto Airdrop: marketing o scam?

Crypto Airdrop: marketing o scam?

Negli ultimi anni, una delle tecniche per far conoscere la propria crypto al mondo è quella di organizzare airdrop, ovvero un sistema che permette di ricevere un quantitativo di token o crypto in maniera del tutto gratuita e con l’espletamento di poche e semplici operazioni svolte dall’utente.

Questa forma di marketing la troviamo spesso durante le ICO (Initial Coin Offering): in pratica viene fissato un quantitativo di token o crypto da distribuire, un periodo entro il quale le persone possono partecipare alla campagna e dei task da far completare agli utenti per ottenere i token, così come per esempio è avvenuto per l’airdrop da 1 milione di token del progetto K-tune.

Ovviamente ci sono alcuni presupposti fondamentali per partecipare agli airdrop, come ad esempio avere un wallet adeguato che supporti la crypto o il token, un account Telegram, diversi social media come Twitter ed anche un indirizzo email. Infatti, se l’obiettivo di un airdrop è far conoscere il nome dell’azienda, spesso i task richiesti per ottenere i token sono quelli di diffondere il messaggio del progetto.

Gli airdrop scam

Naturalmente non tutti gli airdrop sono uguali o richiedono le stesse operazioni; inoltre è fondamentale controllare tutte le informazioni sul progetto e consultare anche alcuni siti dedicati agli airdrop (airdropbob, coinairdrops, airdropalert, airdropter e così via) che permettono di capire quale conviene fare e cosa è necessario, perché a volte si può trattare di airdrop scam.

Purtroppo, quando ci troviamo in presenza di un airdrop oppure quando viene lanciato un nuovo progetto o sta per essere lanciato, spesso si fanno avanti i criminali che creano a regola d’arte delle imitazioni di siti e servizi.

In queste situazioni c’è ben poco da fare e l’unico accorgimento è quello di tenere a portata di mano i canali ufficiali delle aziende e in caso di dubbi contattare gli amministratori chiedendo e linkando la pagina con l’airdrop dubbio.

Per esempio, anche il progetto Voice è stata vittima di diversi falsi airdrop con la creazione di un sito web che reindirizzava ad una pagina che imitava l’originale progetto richiedendo le chiavi private degli utenti per rubare i loro fondi.

Considerando l’entità degli airdrop, che di solito non superano poche decine di dollari/euro, è fortemente consigliato non utilizzare il proprio indirizzo principale e non fornire i propri dati personali: in alcuni Paesi e per alcuni airdrop è necessario fare una vera e propria KYC (Know Your Customer), che per una cifra così modesta non è una mossa molto sensata.

Gli airdrop probabilmente saranno duri a morire (con alcune eccezioni come nel caso di Stellar) anche se già ci sono altre forme di invio di token che possono essere utilizzate e senza l’intervento dell’utente, pensiamo per esempio a quelle blockchain che ogni tanto decidono di fare lo snapshot degli account per distribuire agli utenti un numero di token in maniera proporzionale al bilancio del proprio account o indirizzo, come quello che avviene con BitTorrent (BTT) l’11 di ogni mese.

La nascita degli airdrop

Quando nacque Bitcoin andavano molto di moda i faucet. Il primo di questo genere fu lanciato nel 2010 e si trattava di The Bitcoin Faucet, che regalava ben 5 BTC a chi completava alcune operazioni, come la risoluzione di un captcha o altri sistemi simili e diversi.

Da allora, gli strumenti e le tecniche per diffondere una crypto si sono affinati arrivando fino ai giorni nostri con gli airdrop.

 

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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