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Russia: pronta la regolamentazione crypto

La Russia ha terminato la prima stesura della nuova regolamentazione sulle criptovalute. 

Lo ha annunciato il Presidente del Comitato della Duma di Stato sui mercati finanziari, Anatoly Aksakov, che ha dichiarato durante un’intervista che sono state concordate le posizioni di diverse parti ed è stato raggiunto il consenso tra gli operatori del mercato. 

A causa dell’emergenza per il coronavirus il processo di approvazione della nuova legge per ora è sospeso, altrimenti secondo Aksakov sarebbe già iniziato e forse terminato in aprile.

Aksakov comunque si dice speranzoso che il processo di approvazione possa terminare entro l’inizio dell’estate, anche perché il governo pare sia interessato ad accelerarlo. 

La legge dovrebbe definire questi nuovi asset finanziari, ma proibirne l’utilizzo come mezzo di pagamento. Ne definirà la procedura di emissione e diffusione e comprenderà anche gli asset digitali collateralizzate da beni. 

Aksakov però aggiunge anche che l’assenza di una legge specifica ha impedito lo sviluppo di questo mercato, e questa affermazione fa presupporre che in realtà il paese non intenda starne fuori. 

Ad esempio, le nuove normative non influiranno sulle attività di mining perché ritenuta un tipo di attività che produce un qualche tipo di valore, alla quale si applicheranno semplicemente le solite norme, in particolare quelle fiscali. Dal punto di vista fiscale, infatti, non sono previste nuove norme, ma la semplice applicazione delle norme già esistenti. 

Inoltre, Aksakov ritiene che quando entreranno in vigore le nuove norme il paese dovrà anche regolamentare le attività degli exchange che operano in Russia, suggerendo che la nuova legge non riguarderà specificatamente la loro attività. 

Per quanto riguarda il rublo digitale afferma che in realtà già l’attuale rublo lo è, solo che non è basato su blockchain, e ritiene che, con il tempo, verrà creato anche un un crypto-rublo basato su blockchain. 

Il quadro che emerge da queste dichiarazioni in realtà non è affatto chiaro, e bisognerà attendere la bozza del testo per giudicare. Tuttavia, da un lato sembra che la nuova legge sia stata redatta per frenare la diffusione delle criptovalute, mentre dall’altro sembra che abbia come intento quello di aiutare il paese ad evolvere in questo settore. Questi due approcci appaiono in contrasto tra di loro, se non addirittura in piena opposizione. 

Da notare che nelle ultime settimane il rublo russo ha perso pesantemente valore rispetto ad esempio al dollaro americano, sicuramente per via della pandemia e del crollo del prezzo del petrolio – l’economia russa si basa in gran parte sul valore degli idrocarburi fossili sul mercato. 

Anzi, è sceso più o meno sui minimi da 5 anni a questa parte, ovvero sui livelli minimi di sempre, e questo potrebbe giustificare il fatto che i russi stiano cercando di evitare che le criptovalute possano far concorrenza alla propria valuta nazionale. 

D’altro canto sono consapevoli del fatto che da questo nuovo mercato non abbia alcun senso starne fuori, e tutto ciò potrebbe giustificare questo atteggiamento ambiguo e contraddittorio. 

Tuttavia, se le criptovalute dovessero diffondersi nel Paese anche solamente come asset finanziari per speculazione o investimento, molto difficilmente il loro utilizzo come mezzi di pagamento potrà essere concretamente impedito.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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