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La scuola austriaca invalida le teorie dei sostenitori di Bitcoin

La scuola austriaca ispira molti sostenitori di Bitcoin.

Conosciuta anche come la scuola di Vienna o la scuola psicologica, è una scuola di pensiero economico eterodosso che proclama una stretta aderenza all’individualismo metodologico. A livello politico, ha originato e influenzato le teorie e i movimenti libertari e, in maniera minore, anche quelli liberisti. 

Uno dei libri più promossi dalla comunità, The bitcoin standard di Saifedean Ammous, è stato presentato anche alla Libertarian scholars conference del 2019 e pubblicato sul Mises Institute.

La scuola austriaca e Bitcoin Cash

Roger Ver è noto per riferirsi a teorie economiche libertarie. La sua fascinazione verso Bitcoin si riassume nella frase presente nel white paper di Satoshi che ripete fino allo stremo delle forze durante qualsiasi dibattito: 

“Bitcoin is peer to peer electronic cash”.

Al di là delle fedi e degli attaccamenti di ogni comunità alla blockchain in cui è investita economicamente o professionalmente, ciò che nell’ultimo video di Roger Ver risulta interessante è il riferimento ai padri fondatori della scuola austriaca. 

Nelle lotte intestine tra chi ha voluto mantenere un blocco piccolo nel codice Bitcoin e chi invece ha preferito una versione con un blocco scalare viene discusso l’effetto che questo parametro sta avendo sugli sviluppi di Bitcoin e sulla funzione che viene propagandata dai suoi promotori.

Chi preferisce mantenere un blocco piccolo (max 2,3 MB se tutti usassero Segwit) ha dovuto posticipare la funzione di Bitcoin come mezzo di scambio. Il protocollo BTC ora viene visto come riserva di valore che grazie a tecnologie differenti e applicabili al primo livello potrà un giorno essere utilizzato come mezzo di scambio.

Attualmente ciò non accade per una scarsa propensione dell’ecosistema ad andare incontro a questa funzione, unita ad alcune difficoltà nell’adozione delle tecnologie investite della responsabilità di scalare (velocizzare il network o creare alternative per velocizzare gli scambi a basso costo). 

In aggiunta, si osserva anche un atteggiamento speculativo che tende a far accumulare i Bitcoin per poi essere spesi attraverso sistemi di pagamento tradizionali che convertono in fiat al momento del bisogno (debit card o simili). Questo limita la necessità di rendere accettabile e mainstream Bitcoin che assume così funzione di oro digitale sui grandi exchange. 

Roger sviluppa i suoi concetti partendo inizialmente da un commento di Dan Hedl.

Dan lavora presso Kraken ed è molto attivo sui social, nel 2018 afferma in risposta a Vinny Lingham:

“La riserva di valore è l’utilità di Bitcoin”.

Secondo Ver questa affermazione non ha economicamente senso, per avvalorare la sua tesi consiglia a tutti la lettura dei libri che si riferiscono alla scuola austriaca come: Man, Economy and State di Murray N.Rothbard, di cui esiste una versione gratuita in pdf.

Carl Menger, fondatore della scuola austriaca afferma:

“Mi sembra certo che le funzioni del denaro come “misura del valore” o “riserva di valore” non debbano essere attribuite al denaro in quanto tale, poiché queste funzioni sono di natura puramente accidentale e non sono una parte essenziale del concetto di denaro”.

Ludwig von Mises, sociologo, storico ed economista austriaco molto noto per aver aver contribuito alle teorie classiche del libertarismo: 

“Molti libri di testo affermano che il denaro ha diverse funzioni: un mezzo di scambio, un’unità di conto o una “misura di valori” un “deposito di valore” ecc … Ma dovrebbe essere chiaro che tutte queste funzioni sono semplicemente corollari di l’unica grande funzione: il mezzo di scambio”.

La funzione del denaro come trasmettitore di valore attraverso il tempo e lo spazio deve essere ricondotta direttamente alla sua funzione di mezzo di scambio.

Il messaggio legato a questa corrente di pensiero sembra essere chiaro, ma non del tutto allineato all’evoluzione che stiamo vivendo su Bitcoin.

Roger Ver, promotore di Bitcoin Cash, è detto anche “Bitcoin Jesus” per essere stato considerato come un messia nel promuovere per primo quella che sembra essere a tutti gli effetti una fede religiosa.

La sua preoccupazione è che la narrativa dominante e gli sviluppi del protocollo BTC vadano incontro ad un fallimento predestinato

Per questa ragione la sua grande battaglia si muove nella direzione di promuovere Bitcoin Cash, fork di Bitcoin del 2017, come “peer to peer electronic cash”, nella sua funzione, nel suo ecosistema e nei suoi sviluppi tecnologici. 

Infatti, BCH ha permesso al blocco di crescere e far scalare Bitcoin sul suo livello base, non preoccupandosi degli effetti sulla centralizzazione del mining, problema sul quale c’è molto da discutere per entrambe le fazioni.

 

Lorenzo Dalvit
Lorenzo Dalvit
Educatore appassionato di Blockchain, esperto di vendite e marketing, social community manager, direttore artistico, musicista, amante dei paradigmi dirompenti e della vita. Le mie competenze riguardano l'interazione e la connessione umana
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