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DeFi: un l’attacco 51% contro PegNet

Si è da poco concluso un altro attacco alla finanza decentralizzata (DeFi), questa volta perpetrato ai danni della stablecoin PegNet: un gruppo di criminali ha infatti eseguito un attacco del 51% riuscendo nell’intento, almeno in parte, come comunicato su Twitter da un membro del team del progetto.

Per far capire l’attacco, uno sviluppatore ha spiegato come sia stato possibile sfruttare la potenza della rete. 

Gli hacker in pratica sono riusciti ad ottenere oltre il 51% dell’hashpower del protocollo per alterare 1265,79 pJPY (circa 11 dollari) in 6,7 milioni di pUSD, che successivamente sono stati trasferiti e convertiti in altre stablecoin.

L’attacco 51% è andato a buon fine?

Dal nulla i criminali sono quindi riusciti a generare milioni di token, ma è anche vero che il protocollo ha retto, non permettendo di liquidare questi token generati, cosa che ha quindi poi costretto i criminali a bruciarli, inviandoli in un indirizzo irrecuperabile.

Come ribadito dalla stessa PegNet, ponendo l’accento sul fatto che la sua stablecoin è decentralizzata, in questo caso l’attacco non ha fatto perdere i fondi di nessuno.

È davvero spaventoso come nell’arco di una settimana si è assistito ad una serie di attacchi al settore della finanza decentralizzata che ha coinvolto diversi attori, tra cui dForce.

Per fortuna in molti dei casi il maltolto è stato restituito e quindi magari questi eventi possono fare in modo  che i criminali capiscano che è molto difficile hackerare una piattaforma e poi anche liquidare i token rubati.

Nel caso di dForce, infatti, gli hacker hanno dovuto restituire i fondi rubati in quanto segnati e di fatto impossibili da spendere.

Inoltre, questa sequenza di eventi pone un accento sulla sicurezza del settore, da molti ritenuto troppo acerbo. La DeFi deve migliorare le piattaforme e prestare ancora più attenzione a come gestire i fondi degli utenti.

Alfredo de Candia
Alfredo de Candia
Android developer da oltre 8 anni sul playstore di Google con una decina di app, Alfredo a 21 anni ha scalato il Monte Fuji seguendo il detto "Chi scala il monte Fuji una volta nella vita è un uomo saggio, chi lo scala due volte è un pazzo". Tra le sue app troviamo un dizionario di giapponese, un database di spam e virus, il più completo database sui compleanni di serie Anime e Manga e un database sulle shitcoin. Miner della domenica, Alfredo ha una forte passione per le crypto ed è un fan di EOS.
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