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Come ha reagito il prezzo di Bitcoin dopo l’halving

Dopo l’halving, il prezzo di Bitcoin non si è spostato particolarmente dai livelli che registra da domenica, con oscillazioni all’interno di un range di 600 dollari, che vede muoversi il prezzo tra gli 8.300 e gli 8.900 dollari. 

Da oggi inizia la fase 4 per Bitcoin. Ieri sera, con qualche ora di anticipo sui tempi stimati le scorse settimane è arrivato il superamento del blocco 629.999. Al 630.000 blocco e per i prossimi 210.000 blocchi i miners riceveranno in premio 6,25 Bitcoin per ogni blocco finito. 

C’è stata molta fibrillazione nei giorni precedenti, con una febbre da halving su Bitcoin che ha visto i prezzi prendere il volo e lievitare fino a 10.000 dollari, livelli che Bitcoin aveva abbandonato verso la fine di febbraio. 

Dai massimi di venerdì scorso, Bitcoin ha messo la retromarcia e la speculazione ha fatto tornare i prezzi sotto gli 8.500 dollari, cancellando il rally che aveva caratterizzato i primi 9 giorni di maggio. 

La febbre da halving durante il fine settimana ha visto registrare elevati volumi di scambio con il picco più alto dei volumi in un giorno festivo registrato domenica 10 maggio con oltre 3,5 miliardi passati di mano solamente su Bitcoin. 

Ieri, con la riapertura degli scambi sulle piattaforme di rango istituzionale sono stati registrati altri record: la piattaforma CME statunitense ha visto scambi per un controvalore in dollari di oltre 914 milioni di dollari, secondo record dal lancio dei future avvenuto nel dicembre 2017 sui mercati CME; secondo solo al picco di 1,1 miliardo registrato lo scorso febbraio. 

Anche l’altra piattaforma istituzionale, Bakkt, ha registrato scambi di circa 42 milioni di dollari, poco inferiore al record registrato lo scorso 18 dicembre 2019. Ma, se agli scambi del Bitcoin fisico aggiungiamo la possibilità che Bakkt offre per scambi in cash, ieri Bakkt ha registrato il picco più alto di sempre da quando è stata lanciata nel settembre 2019.

Non solo: sommando questi scambi da record ad altri broker ed exchange non regolamentati che offrono scambi sui futures di Bitcoin, ieri è stato registrato il 5° record per volumi di scambio. 

I volumi aggregati sui futures di BTC fanno notare che tutti i 5 record più alti sono stati registrati nel corso del 2020 e tre di questi negli ultimi 15 giorni, da fine aprile.

Questo evidenzia che il periodo è particolarmente frenetico, non solo per le ricerche che hanno spiccato il volo come registrato da Google Trends, moltiplicando di 5 volte i volumi rispetto al precedente halving del 2016, ma anche come è elevato l’interesse su scambi e liquidità. 

I record della scorsa settimana sugli open interest dei derivati del CME dimostravano che la liquidità non è solo di passaggio ma è destinata a rimanere. È uno degli indizi che ha oltretutto sostenuto il rally degli ultimi giorni. 

Nelle prossime settimane sarà importante che il movimento rialzista delle ultime settimane e che continua a rimanere ancora valido dopo l’affondo di metà marzo trovi ulteriori conferme.

Bitcoin, ad oggi, da inizio anno, registra un saldo positivo di circa il 20%. Fa decisamente meglio Ethereum, nonostante le difficoltà di questi giorni e una tendenza che non ha seguito Bitcoin, con un rialzo che da inizio anno si spinge oltre il 45%, provando a riportare fiducia. 

Oltretutto, per Ethereum è sempre più vicino il lancio dei futures del mercato principe dei CME statunitense. L’arrivo dei future su ETH è una novità delle ultime ore che è passata un po’ in sordina e che troverà con molta probabilità evidenza nei prossimi giorni.

Esattamente ieri sono stati lanciati i primi future regolamentati su ErisX, che ha presentato i primi contratti future negoziati sulla borsa statunitense e questo apre una nuova era anche perché sono dei futures con consegna fisica basati su ETH/USD con scadenze mensili e trimestrali, regolamentati sulla CFTC, Quest’ultimo aspetto indica che questi future hanno superato i controlli e la valutazione da parte degli organi finanziari statunitensi tra cui la SEC. 

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Fonte: COIN360.com

Il mercato crypto post halving

La giornata vede una leggera prevalenza di segni verdi. In top 10 ci sono solo due segni negativi, quello di Ripple (XRP) poco sotto la parità, mentre scivola Tezos (XTZ) sotto l’1% pur rimanendo stabile nella sua solida 10° posizione oramai da diverso tempo.

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Tra le big il miglior rialzo è quello di Cardano (ADA), in 11° posizione che oggi guadagna l’8%. La migliore di giornata è Augur (REP) che sale del 15%, come Theta.

Dalla parte opposta registrano una discesa profonda del 9% 0x (0X) e Aave (LEND), per entrambe si tratta di prese di beneficio dopo i rialzi a tre cifre degli ultimi giorni.

Il market cap rimane poco sopra la soglia dei 240 miliardi di dollari, dopo aver raggiunto i 270 miliardi di dollari, un arretramento di 30 miliardi che non rovina al momento la tendenza positiva che si sta registrando dalla metà di marzo, anche se lo sgambetto di questi ultimi giorni incide sulla performance di maggio registrata fino alla fine della scorsa settimana. 

La dominance di Bitcoin rimane sopra il 67%, questo va a erodere la quota di mercato di Ethereum che rimane sotto il 9%, così come Ripple che scende sotto il 3,5%, livelli più bassi dal dicembre 2017.

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Grafico Bitcoin by Tradingview

Bitcoin (BTC) dopo l’halving

Il prezzo di Bitcoin oscilla attorno alla soglia di equilibrio dei 8.650-8.700 dollari, livelli dove si trova dal ribasso di domenica scorsa. 

I prezzi rimangono all’interno di un canale rialzista iniziato dai minimi di metà marzo. Il primo segno che darà qualche grattacapo è un eventuale affondo ai livelli della spike ribassista di domenica a 8.100 dollari, sopra questo livello le oscillazioni non destano particolari preoccupazioni. Un segnale decisamente positivo sarò il recupero dei 9.200 dollari nelle prossime ore o giorni.

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Grafico Ethereum by Tradingview

Ethereum (ETH)

Ethereum, ieri, poco prima della festa dell’halving del Bitcoin, ha accusato una discesa fino a testare il livello cruciale dei 175 dollari, livello chiave di supporto dove è scattata la reazione che ha riportato i prezzi alla soglia di equilibrio che registra le oscillazioni dopo l’affondo di domenica scorsa. 

Ethereum ha violato il canale rialzista che caratterizzava il movimento di metà marzo. Ora è necessario recuperare al più presto i 195 e la soglia psicologica dei 200 dollari. 

In caso contrario la rottura dei 175 dollari spingerebbe i prezzi al test dei 155 dollari. Per ETH è necessario non solo recuperari i 200 dollari, ma riportarsi al più presto in area 210 dollari per scacciare ulteriori pericoli ribassisti.

Federico Izzi
Federico Izzi
Analista finanziario e trader indipendente – Socio S.I.A.T. & Assob.it. Opera attivamente sui mercati azionari e dei derivati (futures ed opzioni) dal 1997. Precursore dell’analisi ciclica-volumetrica è noto per aver individuato i più importanti movimenti al rialzo ed al ribasso sui mercati finanziari degli ultimi anni. Partecipa annualmente come relatore all’ ITForum di Rimini dall’edizione del 2010 ed InvestingRoma e Napoli dalla prima edizione del 2015. Interviene come ospite ed esperto dei mercati durante le trasmissioni “Trading Room” e “Market Driver” di Class CNBC, Borsa Diretta.tv e nel TG serale di Traderlink. Da luglio 2017 è ospite fisso su LeFonti.TV nell’unico spazio nazionale settimanale dedicato alle criptovalute insieme ai più importanti esperti internazionali del settore. Periodicamente pubblica articoli su ITForum News, Sole24Ore, TrendOnLine, Wall Street Italia. E’ stato intervistato in qualità di esperto di criptovalute per: Forbes Italia, Panorama, StartupItalia, DonnaModerna. E’ stato riconosciuto come primo analista tecnico italiano ad aver pubblicato la prima analisi ciclica secolare sul Bitcoin. Federico Izzi è… Zio Romolo
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