HEX è una criptovaluta i cui pareri sono molto contrastanti e spesso i detrattori del progetto trasformano la parola HEX in hoax (inganno/truffa in inglese), ma qual è la verità?
Il progetto è stato realizzato da Richard Heart ed è stato pensato per diventare una riserva di valore.
Come funziona HEX e che cosa offre come criptovaluta?
Per fare ciò, HEX si avvale di uno strumento della finanza tradizionale, i certificati di deposito (CD): infatti, HEX è la prima blockchain in questo senso il cui ROI (Return of Investment) è inversamente proporzionale ai token messi in stake.
Se l’1% dei token viene messo in stake allora il ROI supera il 369%, mentre se i gli stake sono intorno al 20% allora il ROI è del 18,45%. Ovviamente, più si tengono in stake i token e più interesse si ha, per esempio c’è un bonus del 20% per coloro che bloccano i token per oltre 1 anno.
Questi interessi vengono pagati grazie ai token HEX che vengono creati. Il tasso di inflazione annuo è del 3,69%, ed è qui che possiamo notare già una prima differenza con bitcoin: un asset inflattivo contro uno deflattivo.
Perché questa criptovaluta sta diventando famosa?
Una strategia che si è adottata per fare marketing è stata quella di creare un meccanismo per cui a tutti gli holder di bitcoin, viene riconosciuto un airdrop (bisogna fare il claim tramite una procedura dedicata) partendo dallo snapshot avvenuto il 2 dicembre 2019, riconoscendo 10mila HEX per ogni BTC. Questo airdrop è valido per 50 settimane.
Il token è listato su exchange e DEX minori, scambiato attualmente a circa $0,003.
HEX è una truffa?
Il token ha subito molte critiche perché un sistema del genere non è sostenibile ed invita l’utente a comprare ed investire per un ritorno importante in futuro, cosa che però non è garantita.
Inoltre, i volumi che possiamo vedere non sono dettati dall’interesse del progetto, ma dal fatto che chi ha fatto e farà il claim dell’airdrop lo vende per incassare oggi un guadagno certo, piuttosto che ipotizzare un entrata futura o che il prezzo aumenti.