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Il calcio e l’innovazione digitale

Immaginiamo l’innovazione digitale applicata nello sport e, più in particolare, nel calcio.

Immaginiamo di vivere in un mondo dove Bitcoin è la moneta principale

Immaginiamo di vivere in un mondo dove la blockchain è usata da tutti, e nei nostri portafogli troviamo solo criptovalute.

Immaginiamo di entrare in un bar, chiedere un caffè e pagare in bitcoin. 

Immaginiamo di andare al cinema e acquistare il biglietto dello spettacolo semplicemente mostrando una carta virtuale sul nostro smartphone o un dispositivo elettronico portatile che contiene token. 

Dato che nel mondo sportivo la blockchain sta capitalizzando l’attenzione di istituzioni, federazioni, società ed atleti, non è da escludere che in un futuro non molto lontano questa innovazione digitale diventi protagonista dell’industria sportiva del calcio, rivoluzionando completamente le regole dentro e fuori dal rettangolo verde. 

Sono sempre di più, infatti, le grandi squadre di calcio che guardano con maggiore interesse alla nuova tecnologia dei blocchi per sfruttare maggiormente una parte del loro business e aumentare anche il fan engagement offrendo servizi più vari creando, ad esempio, la propria moneta.

Con token personalizzati le squadre fidelizzando il tifoso e lo rendeno più attivo attraverso il gioco del “piccolo investitore” che può puntare su un giovane promesso all’inizio della sua carriera o entrare direttamente nel mercato della squadra del cuore possedendo una quota del club gestito in modo sicuro e trasparente sulla blockchain. 

A partire dalle ultime tre stagioni calcistiche abbiamo assistito ad un cambiamento radicale che riguarda l’introduzione della moviola in campo. Un punto di svolta nel mondo del calcio se pensiamo al potere che questa tecnologia è riuscita ad ottenere con un semplice auricolare e uno schermo a bordo campo. 

Ma quale sarebbe il vantaggio di dare potere anche ad un insieme di tecnologie, chiamata blockchain, in grado di rivoluzionare il mondo del calcio fuori dal terreno di gioco? 

A differenze di altre innovazioni digitali, la blockchain ha la peculiarità di coinvolgere alcuni temi e concetti apparentemente molto diversi e lontani tra loro che normalmente non associamo all’innovazione digitale: la fiducia, la responsabilità, la comunità, la decentralizzazione.

Ed è proprio grazie a quest’ultimo principio che i club calcistici possono avere un contatto diretto con i propri stakeholders senza il bisogno di coinvolgere terze parti e garantendo, così, oltre che una sensibile riduzione dei costi da parte dei club, un nuovo rapporto di fiducia tra società sportive e i suoi investitori basato sulla trasparenza e la sicurezza dei propri dati.

Questo è possibile perché oltre ai quattro principi fondamentali, la blockchain ne riserva altri che hanno una forte relazione con la tecnologia, ma che a loro volta non sono “ordinari” come i temi della trasparenza, dell’immutabilità e della condivisione. 

I vantaggi sarebbero numerosi perché i token sono un asset liquido, spendibile, che potrebbe essere sempre utilizzato, senza alcun rischio di deprezzamento, ma addirittura può essere anche scambiato o venduto sulla base di un valore maggiore di quello originario, ad esempio perché il club durante l’estate ha realizzato una campagna acquisti importante: una sorta di fantacalcio, ma reale, sicuro e trasparente, proprio come la blockchain ci insegna. 

E allora perché non realizzare l’immagine di un calcio innovativo, dinamico, dove tutti noi potremmo essere protagonisti, o meglio, “piccoli investitori”? 

Giorgia Alberti

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