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Dogecoin, la challenge su TikTok fa lievitare il prezzo

Una challenge su TikTok sta facendo lievitare il prezzo di Dogecoin. La criptovaluta nata nel 2013 sta registrando un +44% sulle 24 ore, arrivando a 0,003 dollari. 

È un guadagno che si somma a quello dei giorni scorsi e che sfiora il 70%. Dogecoin è passato infatti dal valere 2 millesimi di dollaro fino ai 5 millesimi sfiorati in nottata, dove poi è seguito un ritracciamento fino agli attuali 0,003 dollari.

Tutto nasce da un video su TikTok che attualmente conta 5.000 commenti e 63.000 interazioni. Lo ha postato l’utente James Galante. Questo video non è altro che un invito ad investire in Dogecoin. 

“Diventiamo tutti ricchi. Dogecoin attualmente non vale nulla, TikTok ha 800 milioni di utenti, Investiamo tutti 25 dollari, possiamo guadagnare 10.000. Dillo a chiunque conosci”.

In pratica bisogna impegnarsi e far arrivare il prezzo di Dogecoin a 1 dollaro. 

A quanto pare questo esperimento sta portando i suoi frutti visto che il prezzo di Dogecoin effettivamente sta crescendo anche se è ben lontano dal valere 1 dollaro, che equivarrebbe ad una crescita stratosferica. 

Intanto la sfida è diventata virale: l’hashtag #DogecoinTiktokChallenge conta oltre 500.000 visualizzazioni. A questo video inoltre ne sono seguiti altri di utenti più o meno entusiasti. Alcuni hanno scelto di investire anche più dei 25 dollari suggeriti. 

Un altro utente ha persino pensato di lanciarne una analoga si XRP, che oggi, ironia della sorte, sta sensibilmente salendo dopo mesi di sostanziale stagnazione. 

Travolta dalla popolarità social, Dogecoin è intervenuta su Twitter, suggerendo ai suoi utenti di fare attenzione:

State attenti alle intenzioni della gente che vi invita a comprare qualcosa. Nessuno di loro è sul posto per fornire consulenza finanziaria. Fate scelte giuste per voi, non guidate la FOMO o la manipolazione di altra gente. State al sicuro, siate intelligenti.

Queste parole sembrano una presa di distanza dalla sfida social.

Tik Tok a rischio ban negli Stati Uniti

E in effetti la sfida potrebbe interrompersi presto, perché TikTok rischia di essere bandito dagli Stati Uniti. Il social network infatti sarebbe basato in Cina e a detta del segretario di Stato Mike Pompeo, ha senso scaricare l’app “Solo se volete che le vostre informazioni private cadano in mano al Partito Comunista Cinese”.

C’è da scommettere che la posizione di Trump non sia meno morbida, considerato lo scherzo che gli ha mosso TikTok qualche giorno fa. 

In occasione del primo evento post lockdown a Tulsa, in Oklahoma, TikTok è servito a coordinarsi per boicottare il comizio del presidente USA. In pratica, migliaia di utenti si sono prenotati scegliendo poi di non presentarsi. Risultato: Trump si è trovato di fronte ad un’arena mezza vuota tra l’imbarazzo generale. 

Dogecoin, la challenge su TikTok altro scherzo del destino? 

Sembra che Dogecoin debba la sua storia a ironie e casualità. Dogecoin infatti è nata nel 2013 praticamente per scherzo da un’idea dello statunitense Billy Markus e dell’australiano Jackson Palmer che hanno pensato bene di creare un fork di Litecoin. Per la crypto originata hanno scelto il simbolo di un meme, il “doge” un cane di razza Shiba Inu. 

La scommessa dei creatori era che la crypto avrebbe avuto molto consenso proprio perché si basava su un meme

In realtà Dogecoin è rimasta un po’ in un limbo e non ha mai veramente “sfondato” sebbene sia stabile tra le prime 100 crypto a maggiore capitalizzazione e sia usata come sistema di reward per contenuti postati su Twitter e Reddit. 

Il suo massimo storico è coinciso con la bolla speculativa a cavallo tra 2017 e 2018: a gennaio 2018 infatti Dogecoin ha toccato il valore di un centesimo di dollaro. Poi è sprofondato fino a valere 0,001 dollari con la crisi di marzo 2020. 

Adesso bisognerà vedere se la sfida social farà impennare il suo valore come si augura chi l’ha lanciata. Quel che è certo è che le compravendite sono aumentate, come dimostrano i volumi, che si aggirano secondo CoinMarketCap vicino a 800 milioni di dollari, ben lontani dai volumi scambiati su Tether e Bitcoin. 

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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