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Fintech, le sfide del 2021 tra crollo e blockchain

Nel 2021 potrebbe avvenire un crollo del settore fintech, in cui però potrebbe aumentare l’utilizzo della blockchain e delle stablecoin. È ciò che profetizza il report annuale di Finch Capital nel documento “State of European Fintech 2020.”

Il documento di 46 pagine è diviso in 4 capitoli:

  • L’impatto del Covid-19 sul fintech
  • Il supporto dei governi al settore
  • Acquisti e fusioni
  • Trend 2021

Quello che emerge dall’analisi è che il Covid 19 ha avuto un impatto anche positivo nel fintech. È il caso degli acquisti online, lievitati del 210% nel secondo trimestre del 2020.

Al contrario, il settore del trasporto aereo ha vissuto un vero e proprio momento nero, con un crollo delle prenotazioni. Secondo il report il settore non tornerà ai livelli pre-lock down prima del 2024, ragione per cui si consiglia di diversificare il mercato come chiave per sopravvivere. 

Se le aziende fintech sono riuscite a sopravvivere a questo momento difficile, secondo Finch Capital è anche merito dei programmi di supporto dei governi nazionali. La vera sfida sarà nei prossimi 6-12 mesi, quando serviranno investitori esterni, i quali in questo momento sembrano aver abbandonato il mercato.

Alle aziende fintech in Europa nel frattempo non è rimasto altro se non ridurre le inefficienze, che in qualche caso è significato tagliare il personale a causa delle vendite ridotte. 

Il 2020 secondo il report di Finch Capital

Questo 2020 ancora in corso si è rivelato sorprendente. 

A spuntarla secondo il report sono stati il settore delle banche e dei pagamenti, che hanno dovuto affrontare cambiamenti importanti, andando verso la semplificazione dei servizi. 

In un anno così travagliato le opportunità migliori se le stanno guadagnando anche gli assicuratori. Ma questo è anche l’anno che ha cambiato il settore del real estate che secondo Finch Capital dovrà digitalizzarsi, definitivamente. 

Infine, l’anno in corso è quello che secondo il report può portare all’adozione di massa di strumenti legati all’intelligenza artificiale e all’open banking. 

Sul fronte M&A (Merger and Acquisition) secondo Finch Capital l’Europa registra un arretramento se confrontata con gli Stati Uniti. Nel vecchio continente infatti la frammentazione del settore fintech fa in modo che non ci siano grossi acquisitori disposti a fare affari in questo momento. 

Le sfide del fintech nel 2021

La vera sfida del settore fintech è fissata al 2021, quando le aziende dovranno riuscire a stare in piedi senza gli aiuti dei governi nazionali e con fondi di investimento esterni decisamente ridotti. 

Uno dei settori da tenere sotto attenzione è quello dei pagamenti, che si avviano ad essere sempre più veloci e facili. E soprattutto, economici e sicuri.

Nel report trova spazio anche il settore blockchain e le stablecoin, che secondo Finch Capital possono dare speranza al mercato di capitali. La blockchain può trovare la sua ragione di utilizzo nella validazione dei dati. Allo stesso tempo le aziende finanziarie sono euforiche per l’efficienza che potrebbero apportare le stablecoin.

Tra i casi d’uso delle stablecoin, vengono annoverati i pagamenti quotidiani, ma anche stipendi, affitti o qualsiasi altro pagamento ricorrente. Non sono esenti dall’uso delle stablecoin neppure i prestiti e i mercati predittivi. 

Radboud Vlaar, Managing Partner di Finch Capital spiega: 

“Anche se a prima vista la situazione al 2020 appare rosea, i governi europei hanno fornito un enorme sostegno alle startup FinTech. Questo sostegno ha compensato il calo dei finanziamenti istituzionali, ma si è trattato di un’iniziativa una tantum. Nei prossimi sei o dodici mesi, le startup e gli scale-up dovranno confrontarsi con un test di mercato più impegnativo per la raccolta di ulteriori finanziamenti necessari, in quanto i finanziamenti governativi stanno diminuendo e i fondi dei VC si stanno esaurendo, di conseguenza concentrando la capacità residua dei fondi sui vincitori”

 Finch Capital dunque si aspetta che i prossimi 12 mesi siano decisamente dinamici visto che la raccolta di fondi e capitali sarà decisamente più selettiva. Ciò sarà un problema per le aziende che programmavano il loro lancio nel 2021. 

Ciò nonostante anche il 2021 offrirà le sue opportunità, anche se a pochi soggetti: 

“Una scossa nel settore FinTech europeo non è necessariamente un male. Negli ultimi cinque anni l’Europa ha visto 100.000 nuove aziende raccogliere enormi quantità di capitale, sviluppare e iniziare a vendere nuovi prodotti per soddisfare le esigenze del mercato. Alle volte centinaia di aziende stanno cercando di risolvere un problema simile in diversi paesi. Questo crea un’opportunità per gli investitori di consolidare e sostenere i vincitori a prezzi interessanti e rendere redditizie le aziende, le quali possono diventare obiettivi di acquisizione per le società di investimento privato e per gli operatori storici del settore”.

Eleonora Spagnolo
Eleonora Spagnolo
Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.
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