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Guida a Curve Finance

Curve Finance è un exchange (o meglio uno swap) per scambiare stablecoin in modo vantaggioso.

Verso la fine del 2019, il fondatore Michael Egorov ha visto un opportunità nella DeFi. Le stablecoin, parte fondamentale dell’ecosistema della DeFi, faticano a mantenere il loro peg con il dollaro. Attraverso un algoritmo di AMM (Automated Market Maker) è possibile fare arbitraggio tra le varie stablecoin stabilizzandone il peg con il dollaro, con il vantaggio di scambi con minore slittamento e tassi di interesse attraenti per i fornitori di liquidità.

Come funziona Curve Finance

A differenza di exchange dove domanda e offerta si incontrano, Curve utilizza le pool di liquidità. E come in Uniswap la liquidità (token) viene ricompensata ai fornitori.

Ma con un exchange come Uniswap che bisogno c’era di creare un altro? Uniswap ha la maggior parte delle sue pool di liquidità con ETH (o meglio WETH). Per cui se vogliamo passare da USDC a DAI dobbiamo passare per ETH. Se per ogni scambio Uniswap richiede una commissione dello 0.3%, in questo caso la pagheremo 2 volte .

L’algoritmo alla base di Curve massimizza la liquidità e permette uno slittamento slittamento minore durante le conversioni, tipicamente 100 volte più basso rispetto ad Uniswap.

Curve

Nell’esempio riportato il cambio in Uniswap di 10000 USDC porta a ottenere 9821 DAI, mentre lo scambio con Curve restituisce 10091 DAI, ben 270 in più.

Mentre Uniswap è ottimizzato per garantire la liquidità, l’algoritmo di Curve è ottimizzato per garantire uno slittamento minore.

uniswap vs curve
https://www.curve.fi/stableswap-paper.pdf

Questo meccanismo nel white paper di Curve è chiamato “The Stableswap Invariant” e presenta una curva molto più vantaggiosa se confrontato con la formula del prodotto costante utilizzata da Uniswap. Sempre dentro a un determinato range altrimenti la curva diventa peggiore di Uniswap.

stbleswap uniswap
https://www.curve.fi/stableswap-paper.pdf

Le pool di liquidità di Curve

Quando un utente deposita una stablecoin in yPool, la pool di Curve, questa viene divisa tra ogni token a seconda della composizione dello stesso.

Le percentuali cambiano costantemente a seconda degli scambi che avvengono sulla piattaforma. Depositando 1000 USDC si otterrano così 4.91 yDAI, 25.51 yUSDC, 37.76 yUSDT e così via. Questi token con y come prefisso sono i LP (Liquidity Provider) token di Curve. L’interfaccia permette di depositare anche più stablecoin contemporaneamente, in ogni caso i token verranno suddivisi nel pool come descritto precedentemente.

Nel caso di deposito di token con una percentuale bassa nel pool, Curve offre un bonus per incentivare il deposito per bilanciare meglio la pool. Quando si ritira la propria liquidità avviene il processo inverso, ed è possibile scegliere quale stablecoin ritirare. È anche possibile fornire liquidità anche con i ctoken di Compound (cDAI, cUSDC, etc.)

Gli LP token di Curve a loro volta possono essere messi in staking nella DAO, ottenendo così dei token CRV (farming) della governance di Curve. Per incentivare ulteriormente lo staking, dal 19 settembre scorso il 50% di tutte le commissioni di negoziazione sarà distribuito ai possessori di veCRV, il token che si ottiene bloccando dei CRV nella DAO di voto di Curve. Secondo una votazione avvenuta nella DAO, le commissioni del protocollo verranno utilizzate per acquistare CRV sul mercato aperto e distribuirle ai possessori di veCRV.

In alternativa si può decidere anche di mettere i propri yLP in staking su yEarn, un aggregatore di rendimenti che cambia automaticamente protocollo di lending, e guadagnare token YFI. 

Questo grazie alle numerose integrazioni che Curve Finance ha sviluppato sin dall’inizio. 

Nato all’inizio del 2020, la piattaforma ha avuto un notevole successo grazie a uno sviluppo costante. La piattaforma consente agli utenti (e agli smart contract come 1inch, Paraswap e Dex.ag) di fare trading tra DAI e USDC con un algoritmo su misura a basso slippage e commissioni basse progettato specificamente per stablecoin.

Il pool di liquidità viene prestato anche ai protocolli Compound e yearn.finance dove genera ulteriori entrate per i fornitori di liquidità. Inoltre è integrato anche da servizi di asset management della DeFi come Zapper,  Zerion e Instadapp, che rendono l’utilizzo di Curve ancora più semplice e ne sfruttano ulteriormente la composability.

Questo costante sviluppo hanno guidato una crescita costante della piattaforma che ora ha un totale di valore bloccato di 1,25 miliardi di USD.

Un’estate intensa

Curve Finance aveva tutto il supporto della comunità quando improvvisamente, nell’euforia dell’estate DeFi ha emesso il token di governance CRV. Distribuito sulla mainnet di Ethereum senza un lancio ufficiale, sembra che alcuni utenti siano riusciti ad avvantaggiarsi di un pre-mining di 80.000 CRV. Come se non bastasse, il suo fondatore ha utilizzato la sua quota per assumere il controllo del 79% del potere di voto della rete.

Questo è bastato per fare nascere un fork di protocollo, che è arrivato puntuale con Swerve Finance. Come tutti gli altri fork della DeFi, Swerve si è presentato come una versione di Curve di completa proprietà della comunità al 100%, senza pre-mining e nessun fondatore che controlla la maggioranza.

La liquidità di Swerve è cresciuta per un paio di settimane ma senza danneggiare realmente il pool di Curve Finance, che si trova ora al 2° posto della classifica di DeFi Pulse. Forse i protocolli originali riescono a tenersi stretti le loro comunità meglio di quanto sembri (vedi anche Uniswap e SushiSwap).

In ogni caso nella DeFi è sempre buona norma agire sempre con le dovute cautele. Anche se Curve ha passato diversi audit di sicurezza e il suo codice ha 9 mesi di test sul campo, siamo in ambito DeFi e il pericolo di una falla in uno smart contract della piattaforma o rischi legati ad un altro servizio legato che sfrutta la composability della DeFi è reale.

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