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Coincheck fa boom, nonostante l’hack

Coincheck, exchange giapponese, è entrato agli onori della cronaca nei mesi scorsi per un hack di NEM con relativa sparizione di 433 milioni di dollari.

Alla base del furto una superficiale programmazione del wallet.

La società, dopo aver riconosciuto il proprio errore, si è impegnata a rimborsare i clienti defraudati.

Successivamente la società è stata ceduta a Monex, una finanziaria nel settore del trading.

La controllante ha ora reso pubblici i dati di bilancio di Coincheck  per il primo trimestre 2018, rivelando come la società sia riuscita ad ottenere un utile di 6,3 miliardi di yen, circa 47 milioni di euro, nonostante il furto, a fronte di un fatturato totale pari a 62 miliardi di yen, ovvero 468 milioni di dollari.

Quindi, prima dell’acquisizione da parte di Monex, Coincheck aveva un reddito operativo enorme, dell’ordine di 400 milioni di euro, cioè superiore all’80% di tutti i ricavi.

Si tratta di risultati di rilievo per qualsiasi settore economico, anche per quello finanziario. E ora si capisce meglio come mai Monex, terzo operatore nel trading finanziario in Giappone, abbia acquistato l’exchange nonostante la brutta fama.

Per dare un’idea, tutta Deutsche Bank ha avuto profitti di soli 120 milioni di euro nello stesso periodo di tempo.

Nonostante le enormi possibilità reddituali mettano gli exchange nel centro del mirino degli investitori, non è sempre detto che questi siano disposti ad acquistare.

Ieri era corsa la voce che Nexon, società coreana di videogiochi, stesse per acquistare Bitstamp, società con sede in Lussemburgo e uno dei più vecchi exchange ancora operanti, per la cifra di 350 milioni di dollari.

Il CEO di Nexon, Lee Jung-hun, ha smentito la voce affermando che la società non ha nulla a che fare con l’eventuale vendita di Bitstamp e non ha intenzione di utilizzare un exchange per collegare il mondo dei videogiochi con quello delle criptovalute.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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