HomeCriptovaluteSudcorea, Upbit sotto sequestro per sospetta frode

Sudcorea, Upbit sotto sequestro per sospetta frode

Upbit, il più grande exchange di criptovalute sudcoreano è sotto l’assedio del pubblico ministero per sospetta frode.

Dai media coreani arrivano le notizie che la compagnia è sospettata di trasferire i fondi dei clienti dal proprio conto di scambio di criptovalute a un conto di un rappresentativo o di un esecutivo di Upbit.

Il 10 e l’11 maggio, una squadra di 10 investigatori finanziari dell’Ufficio del pubblico ministero del distretto sud di Seoul ha inviato procuratori e investigatori al quartier generale di Upbit che si trova nel distretto di Gangnam-gu.

La squadra avrebbe sequestrato i dischi rigidi e le registrazioni contabili. L’accusa è entrata nel sistema informatico per vedere se Upbit avesse le criptovalute che in realtà non possedeva.

I clienti dell’exchange stanno conducendo una propria indagine.

Il primo obiettivo delle indagini è stato Coinnest, mentre il mese scorso Kim Ik-hwan, presidente di Coinnest, è stato arrestato per accuse di appropriazione indebita e frode. Kim è stato consegnato alla corte per presunto furto nei confronti dei clienti trasferiti poi sul suo conto personale.

Intanto il mercato delle criptovalute sta subendo una correzione nelle ultime 24 ore.

Mentre tutti si stanno chiedendo quale potrebbe essere un possibile motivo di questo calo, questa di Upbit sembrerebbe un’ipotesi plausibile.

Aggiornamento dell’11 maggio 2018, ore 10.13 CET

Upbit ha rivelato che l’indagine ha dichiarato che tutti i servizi di trading funzionano correttamente.

Upbit ha appena annunciato di aver accettato l’indagine e di rispondere onestamente alle domande menzionate nell’inchiesta.

Tutti i servizi di trading dello scambio sono in normale funzionamento e le risorse degli utenti sono sicuri nell’account dell’utente.

Non è necessario preoccuparsi della perdita di risorse e di altri problemi, rivela una nota.

Aneta Karbowiak
Aneta Karbowiak
Laureata in Biologia all'Università degli Studi di Genova, si è presto interessata allo sviluppo delle applicazioni mobili e dei chat bot. È entrata nel mondo dell'editoria come manager di un sito di sport inglese dove ha gestito un team di dieci persone. Appassionata della tecnologia blockchain e delle criptovalute, ha cominciato a scrivere per Qubithacker.
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