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Poliziotti miner rubano energia elettrica in Ucraina

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Secondo 368.media, alcuni dipendenti del Dipartimento delle comunicazioni della polizia ucraina della regione di Rivne sono accusati di aver minato criptovalute direttamente sul posto di lavoro per circa quattro mesi.

Secondo ciò che si apprende da un procedimento penale in corso nei loro confronti, sarebbero accusati di aver violato l’articolo 185, parte 1, del codice penale ucraino.

I poliziotti avrebbero sottratto energia elettrica appartenente alla polizia nazionale per utilizzarla per scopi personali. Non si sa a quanto ammonti il valore dell’elettricità rubata.

Nell’aprile 2018 alcuni ispettori del Dipartimento di sicurezza interno dell’Unità Statale della regione di Rivne hanno scoperto attrezzature per il mining all’interno dell’edificio degli uffici del dipartimento Comunicazione della polizia della stessa Rivne.

Tali attrezzature ovviamente non erano autorizzate, pertanto gli investigatori hanno provveduto al sequestro: sei unità di potenza, due hard disk, una scheda madre e otto carte di debito.

Non è stata resa nota la quantità di criptovalute minate dai poliziotti.

In effetti, non è un caso isolato.

Visto che il consumo di energia elettrica è uno dei costi principali dell’attività di mining, non è raro che qualcuno decida di approfittare di fonti di elettricità.

Ma è illegale, si usa energia elettrica di altri per minare criptovalute a loro spese. E a loro insaputa.

Peggio, se a farlo sono dei pubblici ufficiali.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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