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Dalle App alle DApp tramite la blockchain

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Da quando furono create circa 10 anni fa per i primi iPhone, le app sono cresciute sino a diventare un mercato mondiale di tutto rispetto, con investimenti per 70 miliardi di dollari per la loro creazione e mantenimento. I ricavi si prevedono crescenti fino ad arrivare a 189 miliardi di dollari nel 2020.

A questo settore in crescita esplosiva si è aggiunto quello delle DApp, cioè le app decentralizzate di solito basate sulla blockchain di Ethereum.

Mentre normalmente le app sono centralizzate, cioè fanno capo a un servizio unico che le gestisce e le distribuisce i programmi, una DApp  elimina l’intermediario distributore e viene gestita senza un server centrale.

Tutto questo è possibile grazie alla gestione delle informazioni fatta dalla blockchain.

Purtroppo le DApp hanno dei problemi: sono meno user-friendly e, non discendendo da un server centralizzato, raramente sono compatibili o interoperabili tra loro.

Anche le app non mancano di problemi: sono altamente standardizzate, rigide, costruite per agire in un ambiente predeterminato, e quindi non comunicano con le DApp.

Nello stesso tempo sono spesso basate su servizi a pagamento che richiedono fee di installazione o di funzionamento, un aspetto sempre molto amato dal pubblico.

Si renderebbe quindi necessario costruire un ambiente unico, che unisca semplicità e standardizzazione funzionale, ma anche decentralizzazione delle informazioni e della gestione.

Una soluzione a questo problema di integrazione potrebbe arrivare dalla blockchain grazie a Cardstack.

La società propone la costruzione di una piattaforma operativa per le DApp che possa permettere anche il funzionamento delle app, grazie a un proprio ecosistema che utilizza un token autonomo.

Cardstack promette di rompere l’isolamento della app e quindi creare un ambiente in cui l’utente può utilizzare sia le applicazioni centralizzate, sia quelle decentralizzate, giungendo perfino a mescolarle, basandosi su diversi strati, “Layer”, di elaborazione.

cardstack token

Con il token Card di Cardstack gli sviluppatori possono costruire degli smart contract, compatibili con l’ambiente Ethereum, utilizzati dalle app, quindi possono diventare il punto di contatto fra blockchain e applicazioni.

La remunerazione dei programmatori avverrà tramite Card, in base all’utilizzo dell’applicazione stessa.

La blockchain è resa più fluida utilizzando il sistema Tally che svolge molte operazioni al di fuori della tecnologia dei blocchi, diventando più rapido della Ethereum Virtual Machine.

Il tutto per un futuro in cui ogni applicazione e ad esempio ogni telefono diventerà sempre più distribuito, diffuso e sicuro.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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