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Durante la riunione generale che si è tenuta ieri, 28 maggio, il Comitato Speciale per l’Industria 4.0, istituito dall’Assemblea Nazionale, ha ratificato una raccomandazione ufficiale con la quale chiede al Governo sudcoreano di riabilitare le ICO, initial coin offering.
Il Comitato, formato da 25 membri privati e 5 funzionari del governo, è intervenuto duramente sulla questione accusando l’amministrazione centrale di trascurare il proprio dovere nel rispondere alle esigenze di espansione nel settore della tecnologia blockchain, una materia che è stata selezionata come centrale nelle riforme normative.
La National Assembly suggerisce la strada da percorrere
L’idea è quella di discutere una legge cappello sia per la tecnologia blockchain che per le ICO, per cui i diritti degli investitori siano chiaramente protetti contro frodi e manipolazioni.
Una strada già percorsa da Malta e da Gibilterra, dove i progetti di legge sulle ICO sono in fase avanzata.
A guadagnarci sono gli altri Stati
A settembre 2017, il Financial Supervisory Services (FSS) ha emanato un bando totale delle ICO con ripercussioni evidenti sul fronte interno come all’estero: infatti, molti imprenditori sono stati costretti a sviluppare i propri progetti ad Hong Kong, Singapore e in Svizzera, portando fuori dal Paese considerevoli guadagni finanziari.
L’appello finale del Comitato speciale
La richiesta rivolta alle autorità sudcoreane è chiara ed ha un carattere di urgenza:
“Abbiamo bisogno di formare una task force che include esperti privati per migliorare la trasparenza del trading con le criptovalute e stabilire un ordine commerciale sano.
L’Amministrazione deve prendere in considerazione di istituire un nuovo Comitato e costruire sistemi di governance al suo livello, nel tentativo di elaborare una politica sulla blockchain sistematica per fornire un efficace supporto all’industria.
Stabiliremo anche delle basi legali per il trading di criptovaluta, incluso il permesso alle ICO, attraverso il Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale.”