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Le mosse giuste per lanciare una ICO

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Le Initial Coin Offering ormai sono all’ordine del giorno e i più ottimisti credono che le prossime Apple, Facebook e Amazon saranno proprio delle aziende che avranno lanciato una ICO.

A ben pensarci, in effetti, se il prezzo di BTC dovesse raggiungere cifre alte come $100’000 o $1M al pezzo, molte delle aziende che hanno realizzato delle ICO (ad esempio, Telegram) e non hanno venduto tutte le loro coin avranno davvero tanto capitale a disposizione.

Forse questo fenomeno rivoluzionerà il mondo dei venture capital e del crowdfunding o forse sarà una moda che durerà ancora pochi anni.

Come organizzare e lanciare una ICO

Chi conosce il settore blockchain, magari da parecchio tempo, può avere in testa l’idea di cimentarsi con una ICO.

Certo gli sviluppatori sono fondamentali, ma i fondi per poter creare un progetto non sono facilmente reperibili, soprattutto se non si vive in una parte del mondo dove la cultura dei venture capital o degli angel investor è marcata.

Il fenomeno ICO può venire in aiuto ed è talmente nuovo che non esiste di fatto un unico modello da seguire per poter fare una token sale. Vediamo:

  1.       Concettualizzare l’idea per comprendere se il token ha una funzionalità effettiva per cui è indispensabile creare una nuova criptomoneta, oppure se il token è una sorta di azione della nuova azienda. E’ un passaggio molto importante da capire fin all’inizio perché i prezzi per iniziare una tokensale variano tantissimo proprio in base a questa differenza.

Diciamo che ci possono essere 2 possibili tipi di token: gli utility token e i security token.

Gli utility token servono per accedere o avere delle particolari condizioni sull’utilizzo di un prodotto/servizio. Un esempio può essere Filecoin che ha costruito un cloud storage decentralizzato e permesso ai token holder di acquistare cloud storage grazie al token. In questo caso il token è stato costruito per un motivo preciso e non è considerato un investimento.

Facendo una token sale e vendendo un utility token i costi di startup sono molto più bassi.

Se invece il token non ha una funzionalità effettiva, ma si vuole semplicemente dare la possibilità a chi acquista il token di poter investire nel progetto e beneficiare dei futuri utili che si suppone genererà, allora conviene orientarsi su un security token, che è un vero e proprio strumento finanziario che offre ai token holder diritti a dividendi, diritto di voto, ecc…

I costi per poter creare un security token variano da nazione a nazione e non tutte hanno una regolamentazione chiara a riguardo.

  1.       Trovare un team di legali e di pionieri che amano l’idea e credono sia fattibile. Questo sarà probabilmente il passo più importante per far sì che tutto vada nel verso giusto. In base all’idea i legali potranno consigliare i passi migliori sia per il discorso utility e security token, sia su come comportarsi nei confronti degli altri membri del team e fare tutto secondo la legge dello stato dove si troverà l’azienda.

Una volta sentito cosa i legali pensano dell’idea, bisogna iniziare a contattare persone che lavorano nel settore blockchain e organizzare un team per quello che si vuole costruire.

Ogni idea ha necessità diverse di personale, ma in definitiva quasi tutti i progetti hanno bisogno di sviluppatori, supporto, coordinatori, advisor, marketing, gestione risorse umane, manager finanziari, esperti in sicurezza e altri.

Anche qua ci sono differenti modi di agire, ognuno coi suoi pro e i suoi contro. Avendo molto capitale inizialmente il team può essere formato tutto da persone pagate mensilmente per il lavoro che fanno.

Oppure un altro metodo per chi vorrebbe lanciare una ICO ma non ha tanti capitali inizialmente è formare un team dividendo equity dell’azienda fra i membri, oppure offrendo un pagamento in token non appena la ICO sarà partita. Nonostante abbiano bisogno di molto più tempo e lavoro per trovare le persone giuste, queste ultime due soluzioni permettono di non dover spendere dei soldi inizialmente se non ne si ha la possibilità.

  1.    Creare un MVP. Nonostante le ICO nel passato abbiano raccolto parecchio denaro anche senza avere un prodotto ma solo esponendo un’idea, nel 2018 questo non è più valido ed è opportuno creare un MVP (letteralmente Minimum Viable Product, un prototipo funzionante).

Avere un prototipo funzionante darà un vantaggio immenso rispetto alla concorrenza che non lo ha e permette di far “toccare con mano” l’idea a coloro che vorrebbero partecipare al tokensale.

Il team inizialmente deve lavorare assiduamente a creare un prodotto o servizio funzionante da poter far provare a tutti gli utenti che vorranno.

  1.    Scrivere un White Paper. Satoshi Nakamoto con 9 pagine di white paper ha creato una nuova economia per la generazione di internet, e un white paper è importantissimo anche per le ICO. Questo documento deve spiegare per filo e per segno, da un punto di vista tecnico, legale ed economico, come il progetto funziona, che problema risolve, quali tecnologie va a utilizzare, come vuole gestire la parte economica, a cosa serve e come viene usato il token.

Il white paper può essere scritto con vari stili per esaltare la tecnologia, il servizio, il team o i punti forti dell’azienda, ma la cosa più importante è essere chiari su cosa si vuole fare e come si vuole farlo.

  1.       Crea una Community. Una volta completati i passi successivi, è tempo di mettere sul mercato l’idea e ricevere i primi feedback da tutti i blockchainers nel mondo. Ovviamente qua entra in gioco il Marketing, e questa parte non sarà mai troppo importante. Marketing non vuol dire spammare o creare hype ingiustificata attorno alla ICO. Ma vuol dire far passare il messaggio più importante che si vuol portare alla community blockchain con il progetto.

I social network per fortuna facilitano molto il lavoro, ma creare un Marketing Team di fenomeni deve essere la priorità per far arrivare il messaggio forte e chiaro in tutto il mondo.

  1.    Pensare alla sicurezza dei fondi raccolti. Effettuati i passi precedenti, è ora di scegliere una data ed essere pronti con tutto il team a lavorare sodo durante il periodo di ICO. Si può scegliere se vendere i token in più fasi (prevendita privata, prevendita pubblica e ICO vera e propria) oppure se venderli in una fase sola, ma la cosa più importante è pensare alla sicurezza dei fondi raccolti.

Nel mondo crypto, gli hacker sono concentrati sullo sfruttare i vari errori dei team che fanno una ICO, e se si commette un errore dal punto di vista della sicurezza, possiamo stare certi che gli hacker lo scoveranno e la faranno pagare.

Wallet multisig (un wallet dove per spostare i fondi servono la firma di più chiavi private), esperti in sicurezza informatica e bug bounty (regalare dei token a chi ci risolve o ci fa presente dei bug che non conoscevamo) non devono mancare nella nostra tokensale.

Non saranno mai abbastanza le raccomandazioni per la sicurezza. Mai far partire niente senza un vero esperto in sicurezza nel mondo blockchain che possa seguire tutto il progetto.

  1.    Listare il token sugli exchange. Una volta che la ICO ha avuto successo bisogna listare il token sugli exchange in modo che il mercato possa comprare e vendere il token in autonomia e se aumenta o diminuisce la richiesta si può vedere il prezzo del token salire o scendere. Una volta listato il token il lavoro della ICO è terminato e l’azienda si può concentrare a servire nel modo migliore le persone con il suo prodotto o servizio. Ma come ci si lista?

Ci sono vari metodi, ma la cosa più importante è che il token abbia un senso e che il progetto sia buono. In quel caso si è sicuri che il token verrà listato da qualche exchange magari anche gratuitamente perché ha creato un buon volume.

Se questo non dovesse succedere è comunque possibile pagare per venire listati su degli exchange. In questo caso è molto molto importante sceglierne uno che abbia molti volumi di scambi giornalieri per accrescere la possibilità che il pubblico possa avere libertà di acquistare e vendere il token.

Ci sarebbe anche la possibilità di listare gratuitamente il token in degli exchange decentralizzati ma al momento funzionano molto peggio (soprattutto per i volumi) rispetto agli exchange centralizzati.

Questi sono i sette passi che si possono consigliare aumentare le possibilità che una ICO vada a buon fine.

Matteo Cugusi
Matteo Cugusi
Matteo ama la tecnologia Bitcoin e Blockchain. Ha fondato diverse startup nel settore e fa parte del team marketing di varie ICO. Ha iniziato la sua carriera lavorativa prima in banca, lavoro che ha lasciato intenzionalmente dopo 3 mesi per buttarsi nel mondo di Internet. Nel 2015 ha iniziato ad accettare bitcoin per vendere prodotti e servizi online.
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