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Bitcoin, Nasdaq e le dissonanze cognitive

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Oggi, scorrendo la classifica delle prime 100  crypto elencate su Coinmarketcap, emerge solamente un segno rosso, quello di Bitcoin Dark (BTCD) che si muove sotto il 2%.

Limitando il commento alle prime Top 20, invece, oggi sono Ethereum (ETH) e Monero (XMR) ad occupare i primi due gradini del podio. Entrambi, infatti, segnano un rialzo che sfiora il 20% dai livelli di ieri pomeriggio. A pari merito al terzo posto troviamo Tron (TRX) e Dash in salita del 15%.

La capitalizzazione totale riesce a riportarsi poco sopra i 200 miliardi di dollari, con bitcoin che mantiene la supremazia, nonostante scenda di due punti la quota di mercato rispetto al 58% raggiunto ieri pomeriggio.

Grande scalpore ha suscitato l’articolo di ieri di Bloomberg che ha paragonato il delicato periodo delle criptovalute alla bolla delle “dot com” di inizio millennio.

Anzi, nell’articolo viene evidenziato come il ribasso delle ultime ore sia peggiore del collasso subito negli anni 2000 dall’indice tecnologico del Nasdaq Composite. L’indice MVIS CryptoCompare Digital Asset che traccia l’andamento delle prime 10 criptovalute a maggior capitalizzazione ieri ha raggiunto il suo punto più basso da inizio anno, scendendo sotto la soglia dei 3000 punti.

Dal massimo di inizio gennaio, sopra i 13000 punti, il ribasso segna -80%. Due punti percentuali oltre il ribasso accusato dal Nasdaq tra gli anni 2000 e 2002.

Bloomberg è andato anche oltre, definendo l’attuale situazione come un risveglio dai sogni di chi lo scorso anno sperava che la moneta digitale diventasse veramente l’oro digitale.

E se il Nasdaq ha impiegato ben 15 anni a tornare oltre i massimi di inizio 2000, la stessa sorte diventa molto ardua, se non impossibile, per le criptovalute, specie se consideriamo le falle di sicurezza, la lenta e severa adozione degli organi istituzionali e le pericoloso manipolazioni di mercato, spiega Bloomberg.

Senza entrare nel merito dei giusti paragoni sui fondamentali che richiederebbero spazio e tempo qui ora non disponibili, notiamo che sono diversi i percorsi al ribasso delle crypto rispetto al Nasdaq, e anche la struttura tecnica è decisamente diversa.

L’indice statunitense Nasdaq Composite raggiunse il suo precedente massimo storico nel marzo del 2000, poco oltre i 5130 punti. Da quel momento iniziò una discesa che tra aprile ed ottobre dello stesso anno battezzò l’inizio del bear market.

Il mercato dell’Orso terminò a 1220 punti nell’ottobre del 2002, un trend ribassista durato oltre due anni e mezzo che segnò un ribasso del 78%.

Precisamente, furono 81 mesi dei quali solamente 8 riuscirono a chiudere in positivo. Il 90% del periodo fu in mano agli Orsi.

L’attuale situazione del settore delle criptovalute vede un andamento tecnicamente simile nell’intensità del ribasso (-80% in media per le principali criptovalute) ma differente nella struttura, specie se paragonato ai livelli del 2016 e 2017.

Prendendo come riferimento l’andamento di bitcoin, notiamo che i livelli più volte testati in questi ultimi mesi, in area 6000 dollari, segnano un ribasso poco oltre il 70% dai massimi di metà dicembre. Di questi ultimi 9 mesi, 3 sono riusciti a chiudere al rialzo. Questo significa che gli Orsi hanno dominato per il 66% del tempo trascorso dallo scorso dicembre.

A differenza del Nasdaq, che per tre anni consecutivi ha chiuso il saldo in negativo, se prendiamo come riferimento i valori di bitcoin degli ultimi due anni, al 13 settembre risulta avere un saldo positivo del +65% dai livelli del 2017, e del +970% dai livelli del 2016.

Questa è una differenza che può far gridare ad una bolla speculativa, se consideriamo i valori ingiustificati registrati tra dicembre e gennaio, invece in realtà si tratta di un pesante ribasso che nel lungo periodo non ha ancora compromesso la struttura tecnica di bitcoin.

E’ bene specificare che lo stesso paragone non si può fare per altre criptovalute, come ad esempio Ethereum e Ripple che accusano ribassi del 90% dai massimi di inizio gennaio.

Così come a dicembre 2017 si poteva considerare il classico momento di irrazionale euforia, quello attuale potrebbe essere considerato una distorta irrazionale depressione.

Fonte: https://it.tradingview.com/symbols/BTCUSD/

Bitcoin (BTC)

I prezzi continuano a mostrare i muscoli. Anche questa volta, appena sfiorata la quota dei 6000 dollari, tornano prepotenti gli acquisti che nelle ultime 24 ore respingono nuovamente le quotazioni a ridotto dei 6500 dollari. Con il passare del tempo il grafico si avvicina sempre più al momento della verità, ovvero alla fine del tempo in cui i prezzi dovranno decidere se rompere il triangolo discendende al rialzo oppure al ribasso.

Fonte: https://it.tradingview.com/symbols/ETHUSD/

Ethereum (ETH)

Dopo alcuni giorni di negatività arriva finalmente uno spiraglio di luce. Dal fondo dei 167 dollari toccato ieri pomeriggio, il livello più basso da luglio 2017, il balzo a doppia cifra di oggi riporta i prezzi ad aggrapparsi alla soglia dei 200 dollari. Nei prossimi giorni ci sarà bisogno di altre conferme prima di pensare avere alle spalle il peggior periodo della storia per la seconda criptovaluta più conosciuta.

      

Federico Izzi
Federico Izzi
Analista finanziario e trader indipendente – Socio S.I.A.T. & Assob.it. Opera attivamente sui mercati azionari e dei derivati (futures ed opzioni) dal 1997. Precursore dell’analisi ciclica-volumetrica è noto per aver individuato i più importanti movimenti al rialzo ed al ribasso sui mercati finanziari degli ultimi anni. Partecipa annualmente come relatore all’ ITForum di Rimini dall’edizione del 2010 ed InvestingRoma e Napoli dalla prima edizione del 2015. Interviene come ospite ed esperto dei mercati durante le trasmissioni “Trading Room” e “Market Driver” di Class CNBC, Borsa Diretta.tv e nel TG serale di Traderlink. Da luglio 2017 è ospite fisso su LeFonti.TV nell’unico spazio nazionale settimanale dedicato alle criptovalute insieme ai più importanti esperti internazionali del settore. Periodicamente pubblica articoli su ITForum News, Sole24Ore, TrendOnLine, Wall Street Italia. E’ stato intervistato in qualità di esperto di criptovalute per: Forbes Italia, Panorama, StartupItalia, DonnaModerna. E’ stato riconosciuto come primo analista tecnico italiano ad aver pubblicato la prima analisi ciclica secolare sul Bitcoin. Federico Izzi è… Zio Romolo
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