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7 motivi per cui accettare Bitcoin potrebbe aiutare il business

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Bitcoin e altre valute digitali stanno cominciando a diventare mainstream e per questo esistono già moltissime aziende che offrono ai propri clienti la possibilità di scegliere bitcoin o altre crypto come metodo di pagamento.

Tra le prime aziende rivoluzionarie in questo senso troviamo Overstock.com, il grande retailer statunitense che già nel 2014 aveva modificato l’intero sito per introdurre come modalità di pagamento in bitcoin.

Altri colossi come Expedia accettano bitcoin solo per sezioni specifiche, in questo caso solo per le prenotazioni di soggiorni in albergo, mentre per l’acquisto di biglietti aerei in bitcoin, troviamo la Virgin Galactic. Altri, come Shopify, offrono la possibilità di pagare in bitcoin solo ai clienti-partner fidelizzati che aprono un negozio online all’interno del portale.

La lista è lunghissima, ma il messaggio è chiaro: Bitcoin come metodo di pagamento è già una realtà.

Ma perché tutte le aziende dovrebbero valutare l’integrazione di bitcoin? Perché è utile per tutti?

Ecco 7 buoni motivi che spingono le aziende di qualsiasi dimensione e settore ad accettare bitcoin:

  1.        Valutare l’opportunità in termini di brand.

Che sia un’azienda del settore high-tech o no, accettare Bitcoin potrebbe essere una buona novità da offrire ai clienti o per attirarne nuovi, scegliendo di vedere un vantaggio competitivo prima che diventi di adozione di massa.

  1.        Procedure e pagamenti rapidi.

Accettare Bitcoin è un po’ come avere un conto in banca con la differenza che il tempo e la burocrazia di tutte le procedure nell’attivazione e nell’utilizzo sono decisamente più veloci.

Una prerogativa per ogni azienda è ricevere i pagamenti istantaneamente. Con bitcoin è sicuramente più semplice gestire i flussi di entrata e di uscita. Rispetto i metodi tradizionali, le transazioni in bitcoin avvengono in un click o scannerizzando il Qr Code da un’applicazione sullo smartphone.

  1.        Privacy per i clienti e maggior sicurezza.

La sicurezza nasce dal momento in cui tutte le transazioni avvenute in bitcoin sono pubblicate sulla blockchain, il registro contabile pubblico, distribuito e decentralizzato.

Non esiste manipolazione sulla blockchain e, soprattutto, le identità dei vari destinatari non sono pubbliche per tutti. In questo modo si tutela la privacy dell’utente, anche da eventuali controlli governativi.

  1.        Bitcoin come moneta globale.

Non esiste un bitcoin europeo, giapponese o americano. Con bitcoin le commissioni sui pagamenti internazionali sono tutte pari a zero.

Clienti online e internazionali, o le consulenze provenienti da società con sede all’estero non saranno più un problema.

  1.        Nessun Reso obbligatorio.

Tutte le transazioni in bitcoin sono irreversibili. Pertanto, al contrario di quanto succede con PayPal, se c’è da rendere del denaro questa è una scelta, una transazione ex-nova e non la conseguenza di una contestazione, anche perché non c’è un ente centrale che può decidere che il merchant debba effettuare un rimborso.

In generale, gli storni di addebito su carta di credito sono automatici, scomodi e costosi per i commercianti. L’utilizzo di bitcoin, invece, offre la possibilità al commerciante di creare una nuova transazione con costi di commissione molto più bassi.

  1.        Costi di transazioni inferiori

Le fee sulle transazioni oscillano proprio come il prezzo di bitcoin. In origine, il punto forte della regina delle criptovalute era proprio azzerare i costi di transazione. Dopo il picco del prezzo, anche le commissioni si sono alzate, per poi tornare a parametri inferiori.

La tendenza, ad ogni modo, è quella di essere più economica delle carte di credito o di debito convenzionali per cui le commissioni sono anche del 3% o di Paypal con il suo 6%.

  1.        Pubblicità indotta dalla comunità bitcoin

Un’ultima considerazione, ma non per importanza, quando si pensa di iniziare ad accettare bitcoin, è che si attuerà un sistema di esposizione dell’attività a livello locale e mondiali.

Basti pensare a tutte le app o siti web creati per trovare il punto vendita che accetta bitcoin più vicino, o semplicemente grazie alla propaganda informativa dei notiziari locali e non che sono sempre alla ricerca di novità da segnalare.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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