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Le crypto e le vulnerabilità del sistema monetario internazionale

Mentre molti sostengono che il mercato della criptovalute sia crollato violentemente quest’anno, l’industria in sé è in forte sviluppo.

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L’adozione è in aumento, l’accettazione istituzionale sta migliorando e il valore complessivo delle criptovalute sta crescendo, anche se la capitalizzazione del mercato, precedentemente gonfiata dalla speculazione, sta calando violentemente.

Nonostante questo – sebbene ci sia in forte sviluppo – lo spazio crypto non è ancora maturo. La sicurezza continua ad essere un problema e solo una manciata di criptovalute sono testate sufficientemente per essere considerate sicure, mentre gli attacchi hacker continuano ad aumentare.

C’è da sottolineare, però, che la sicurezza on-chain non è un problema significativo se paragonato ai sistemi centralizzati vulnerabili che non sfruttano la sicurezza garantita dalla decentralizzazione. In futuro, il passaggio verso gli exchange decentralizzati potrebbe alleviare il problema e contribuire a rendere l’ecosistema più sicuro e affidabile.

Le vulnerabilità mostrate dallo spazio crypto sembrano essere la ragione per cui il FMI non è entusiasta della loro continua crescita. In un recente rapporto intitolato “World Economic Outlook: Sfide per una crescita costante”, l’istituzione ha dichiarato:

“Le violazioni della sicurezza informatica e gli attacchi informatici alle infrastrutture finanziarie fondamentali rappresentano un’ulteriore fonte di rischio perché potrebbero compromettere i sistemi di pagamento transfrontalieri e perturbare il flusso di beni e servizi. La continua e rapida crescita delle criptovalute potrebbe creare nuove vulnerabilità nel sistema finanziario internazionale”.

Molte persone della crypto community potrebbero considerare sbagliato questo paragrafo del report, ma probabilmente sono loro a sbagliarsi. L’attuale dipendenza dai mediatori centralizzati spoglia le criptovalute della maggior parte dei loro vantaggi in termini di sicurezza forniti dalla blockchain, introducendo l’incapacità di prevenire o invertire una transazione fraudolenta, come una truffa o un furto, e il cosiddetto singolo punto di fallimento.

L’utilizzo di un sistema decentralizzato che impiega intermediari centralizzati è semplicemente una cattiva idea dal punto di vista della sicurezza. La soluzione è lo sviluppo di soluzioni decentralizzate e su questo fronte – per fortuna – ci sono progressi significativi.

Gli exchange decentralizzati stanno diventando una valida alternativa grazie allo sviluppo di scambi atomici (atomic swap) e all’assenza di commissioni.

Il loro problema principale, però, sono i volumi di gran lunga inferiori. Un buon esempio è lo Stellar DEX che può vantare transazioni veloci senza commissioni. L’utente di questo exchange deve solo pagare la tassa di transazione, il che significa che con 1$ è possibile pagare il prezzo di centinaia di migliaia di transazioni.

I progressi del protocollo Plasma e di OmiseGo non possono che migliorare ulteriormente la situazione. Tali sistemi – dopo un ulteriore adozione – dovrebbero registrare volumi più elevati, rendendo tali soluzioni più praticabili. A loro volta, queste soluzioni miglioreranno la sicurezza e la stabilità dell’ecosistema nel suo complesso.

Sono stati compiuti progressi anche sul fronte delle stable coin. MakerDAO, per esempio, ha rilasciato DAI, una moneta legata al valore del USD attraverso un sistema di incentivi di mercato. L’unica parte del sistema che può essere considerata non del tutto inaffidabile sono gli oracoli, ma c’è un sistema di voto DAO che può fare un rollback in caso di collusione.

Il conflitto di fondo

I problemi di sicurezza delle principali criptovalute non sono una proprietà delle stesse criptovalute, ma il risultato dell’incompatibilità del nuovo sistema trustless e decentralizzato con la finanza tradizionale. Una volta completata la transizione verso i sistemi decentralizzati, la sicurezza subirà un vasto miglioramento.

Adrian Zmudzinski
Adrian Zmudzinski
Adrian è un appassionato di tecnologia e IT, specializzato nell'analisi di token, tecnologia blockchain e crypto. Il suo interesse verso Bitcoin risale al 2009, espandendosi al mondo delle crypto più in generale. Le sue analisi si concentrano per lo più sulle potenzialità tecnologiche alla base dei token.
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