HomeCriptovaluteI trader crypto fanno arbitraggio?

I trader crypto fanno arbitraggio?

Takahiro Hattori e Ryo Ishida hanno svolto uno studio scientifico approfondito sul comportamento dei trader crypto e sulle loro abitudini sull’arbitraggio, concentrandosi sulla presenza di queste pratiche fra exchange ordinari e mercato dei future.

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Si tratta di uno studio molto interessante perché le quotazioni dei derivati sulle criptovalute sono sempre state citate fra gli indicatori dei prezzi di riferimento dei progetti di ETF in quanto derivanti da un mercato ufficiale regolato.

L’analisi dei ricercatori si è concentrata sul CBOE e sull’exchange Gemini, molto utilizzato negli USA dagli operatori professionali.

L’arbitraggio è legato soprattutto all’acquisto di posizioni short alla chiusura del mercato CBOE e quindi alla loro copertura con operazioni sul mercato spot di Gemini, vendendo praticamente allo scoperto per poi ricoprire altrove la posizione a prezzi più bassi.

In questo modo le posizioni aperte sul mercato future influenzano anche il mercato spot tramite, appunto, un’attività di arbitraggio.

Lo studio è recentissimo e parte dal marzo 2018.

I risultati dello studio rivelano che non c’è opportunità di arbitraggio fra mercato dei future e mercato spot.

Gli operatori dei future non si coprono sugli exchange normali. Al contrario, i trader utilizzano le informazioni del mercato ordinario per prevedere l’andamento dei prezzi futuri del contratto dei derivati.

Insomma, il mercato dei future non fornisce occasioni di o arbitraggio significative, ma segue i prezzi degli exchange, risultando quindi avere un valore previsionale molto basso.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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