HomeCriptovaluteCambridge: i bonifici bancari prediletti sugli exchange crypto

Cambridge: i bonifici bancari prediletti sugli exchange crypto

Il secondo report annuale della Cambridge University sul settore delle crypto si presenta così ricco di dati e di analisi da necessitare un articolo collegato specificamente agli exchange e all’evoluzione dei sistemi di pagamento.

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Uno dei fattori più critici nell’ambito delle attività che coinvolgono le criptovalute è quello relativo al rapporto fra valute fiat e asset virtuali, o meglio sul passaggio fra gli uni e gli altri.

La ricerca dell’Università di Cambridge ci mostra come vi sia una differenza sostanziale a seconda del ramo di attività che consideriamo.

Il grafico si presenta come multichoice, perché le aziende intervistate per redigere il report – tra cui Eidoo, Genesis Mining, Bitmain e molte altre – hanno la possibilità di accettare più metodi di pagamento per passare da fiat a crypto o per poter fare i relativi prelievi:

Nella colonna di sinistra vedete le modalità di deposito, in quella di destra quelle di ritiro.

In generale, per tutti i tipi di servizi, la modalità più diffusa di collegamento fra i due mondi monetari è costituita dai bonifici bancari che addirittura diventano quasi esclusivi nel caso di criptovalute legate ai sistemi di pagamento.

I multiservizi e gli exchange hanno una maggiore varietà ed attività, per quanto riguarda invece le modalità di passaggio e perfino l’uso del contante è abbastanza diffuso.

Si può aggiungere che la varietà nei metodi di accesso/uscita dai servizi crypto è spesso apparente perché il 36% delle aziende accetta solo una modalità di versamento, percentuale che sale al 51% nel caso dei ritiri.

Quali sono i collegamenti tra sistemi di pagamento in criptovalute e network di pagamenti tradizionali, quali le banche, i circuiti di carte di credito e gli ATM?

La situazione è meno negativa di quanto si potrebbe pensare:

Solo il 12% dei sistemi di pagamento crypto non ha attualmente in progetto di prendere accordi con il network di pagamento, il che indica un sempre maggior legame fra criptovalute e sistemi di pagamento ordinari. Del resto, una divisione sarebbe funzionalmente illogica.

Quanto si fidano i clienti degli exchange a lasciare i propri token depositati nei wallet della stessa società?

Ciò dipende dalle dimensioni degli exchange stessi: grandi società danno più garanzie di sicurezza rispetto a piccole entità e quindi queste ultime vedono i clienti ritirare i token con maggiore frequenza:

Infine, consideriamo sia gli exchange sia i servizi di custodia esterna, quale tipo di servizio ha più successo fra:

  • servizio di custodia estremo, in cui il custode ha le chiavi private ed il controllo totale
  • servizio di custodia non estremo, in cui l’utente ha le chiavi private
  • servizi senza custodia, in cui le chiavi sono condivise fra utente e servizio
  • servizi di non custodia estremi, in cui le chiavi private sono solo dell’utente

Cosa viene scelto maggiormente fra i clienti dei servizi di custodia e gli exchange?

Ecco i risultati:

Anche in questo caso la fiducia e la concessione delle chiavi è tanto maggiore quanto più grande è l’organizzazione.

Una grande società dà più garanzie al cliente che, in questi casi, preferisce la praticità e quindi affidare la custodia alla controparte.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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