Il Deputato del Ministero della Finanza della Russia, Alexey Moiseev, ha spiegato, durante l’Economic Forum di Yalta, le ultime news relative alla regolamentazione crypto nel Paese.
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Secondo quanto dichiarato da Moiseev, la crypto regulation in Russia dovrebbe arrivare il mese prossimo, a maggio, quando la Duma rivedrà la proposta di legge in materia.
“Da quanto ne so – lo scopo della proposta di legge è la legalizzazione delle ICO. Credo che lo scopo principale è quello di rendere le ICO – che è un modo veramente facile di raccogliere capitali – convenienti per i piccoli business in ambito tech”.
Durante la discussione sulla regolamentazione delle criptovalute, si è anche parlato dell’anonimato offerto da alcune coin, come per esempio Monero.
Ha detto Moiseev:
“Ad essere sinceri, pensavo che l’anonimato e le criptovalute fossero una cosa del passato. Ma ho partecipato a due tavole rotonde al forum di Gaidar e lì hanno detto che queste piattaforme segrete esistono e possono fornire un pieno anonimato”.
In ogni caso, la regolamentazione non comprenderà una divisione e un glossario relativo a token o crypto, ma farà riferimento più in generale a digital asset.
I contro della regolamentazione crypto russa
Molti sono gli esponenti del mondo blockchain in Russia che stanno dimostrando il proprio disappunto per l’operato del governo, spiegando quanto sarà inutile la regolamentazione.
Yuriy Pripachkin, per esempio, Presidente dell’associazione russa su crypto e blockchain, ha spiegato che consiglierà alle aziende di spostarsi in Paesi più friendly come Malta e la Svizzera.
Roman Khoroshev, founder dei una piattaforma di prestiti crypto in Russia, ha invece detto:
“Indubbiamente, la banca centrale e i legislatori hanno buone intenzioni nell’imporre restrizioni agli investitori non accreditati. Di solito sono i loro soldi che in genere finiscono nelle mani di truffatori. Ma il problema è nel controllo di questo processo. È quasi impossibile rintracciare perché il disegno di legge propone solo di regolare il mercato della criptovaluta all’interno della giurisdizione russa”.