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Starbucks al lavoro con Microsoft per il tracking del caffè sulla blockchain

Starbucks, la coffee company americana con sede negli Stati Uniti, implementerà Azure Blockchain Service di Microsoft per tracciare la produzione del caffè.

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Starbucks e Microsoft insieme per la tracciabilità del caffè

Starbucks aveva già fatto parlare di sé attraverso l’iniziativa “bean to cup” del 2018, per tracciare la produzione del caffè attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain, affermando che inizialmente avrebbe interessato gli agricoltori in Ruanda, Colombia e Costa Rica.

Questo sistema probabilmente garantirà ai clienti la possibilità di poter monitorare la produzione del loro caffè, una strada che aprirà diverse opportunità per tutti i coltivatori. Starbucks ha inoltre fatto sapere che il programma pilot di questa iniziativa verrà reso opensource.

Nella giornata di ieri, le due aziende hanno presentato diverse iniziative congiunte alla Build Conference di Microsoft, secondo GeekWire. Stando a quanto riferito, tra gli altri progetti si parla anche di un ordine di diverse unità fisiche e apparecchiature IoT (Internet-of-Things) che verranno implementate nelle diversi sedi di Starbucks.

Il servizio Azure Blockchain di Microsoft è stato annunciato il 2 maggio e si tratta di una piattaforma di tipo BaaS (Blockchain-as-a-Service) che attualmente integra Quorum di JPMorgan Chase. Lo scopo di questo nuovo servizio, garantito da Microsoft, è quello di voler ampiamente semplificare l’utilizzo della blockchain all’interno dei consorzi: dalla creazione, allo sviluppo, alle modifiche.

Microsoft e Starbucks hanno già collaborato insieme in passato. Il CEO di Starbucks, Kevin Johnson, è un ex dirigente Microsoft e ha gestito il reparto vendite di Windows prima di entrare a far parte del colosso del caffè americano nel 2015.

Proprio a marzo erano emersi diversi dettagli che facevano ben sperare sul fatto che Starbucks potesse accettare pagamenti basati su bitcoin (BTC) a seguito di un accordo stretto con la piattaforma Bakkt. Secondo le indiscrezioni, i bitcoin (BTC) verranno trasferiti direttamente in fiat al momento di un acquisto e non saranno dunque processati attraverso la blockchain.

Stefano Cavalli
Stefano Cavallihttp://www.stefanocavalli.it
Nato a Parma, classe '92. Laureato in Ingegneria Informatica Elettronica e delle Telecomunicazioni all'Università degli Studi di Parma. Appassionato da anni in tecnologia Blockchain, economia decentralizzata e criptovalute. Esperto in Web-Development & Software-Development.
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