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Facebook come Golia, ma arrivano i nuovi Davide

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Facebook continua con la sua opera di cancellazione, ma forse bisognerebbe dire di “repressione”, sia sui contenuti che sulle app distribuite sulla sua piattaforma.

La repressione colpisce i contenuti anche più banali, come è successo ai quadri di un museo belga che esponeva Rubens, e perfino a un museo di Montreal con un nudo cubista di Picasso. Davvero bizzarro.

La censura del social media però non si ferma qui, ma si espande in modo molto più preoccupante sui contenuti postati dagli utenti, com’è capitato in Italia a Movisol, che ha visto un proprio articolo cancellato per dieci volte, oppure sulle stesse persone, come è successo a Elizabeth Johnston, nota con lo pseudonimo da blogger di “Activist mommy”.

Una vera e propria “Thought Police” che schiaccia tutti coloro che hanno un’opinione legittima, ma non allineata con il mainstream.

Inoltre, molte app sono state cancellate dalla piattaforma con l’accusa di aver utilizzato in modo scorretto i dati, come è capitato a Pacepublicreation che hanno visto cancellata la propria app con quattro milioni di utenti.

Del resto le piattaforme social centralizzate conferiscono un potere enorme a chi le gestisce: hanno la possibilità di censurare i contenuti, possono gestire miliardi di dati delicati, possono negare l’accesso a dati legittimi a chi lavora con le loro piattaforme.

Insomma, un potere enorme.

La soluzione a questo problema può solo provenire dalla blockchain e da piattaforme di carattere decentralizzato, che restituiscano alle persone il controllo dei propri contatti sociali e dei propri dati.

Ad esempio, una soluzione recente è Sylo, una DApp su blockchain che permette da un lato di contattare i propri amici nei social in modo riservato e non intercettabile, dall’altro di condividere i propri dati finanziari su base volontaria e consapevole con controparti sicure.

La base è il protocollo Sylo che tutela la sicurezza e riservatezza nello scambio di informazioni e che è alla base anche del salvataggio decentralizzato dei dati che le persone vengono a postare sul sociale.

Il finanziamento del progetto avviene tramite l’emissione di un token che, a un passaggio successivo, diventerà la base di un sistema di pagamenti per i commercianti che si appoggeranno alla piattaforma.

Una soluzione diversa, che cerca di partire dal local per poi passare al globale, è invece Scuttlebutt che si presenta come una “Piattaforma sicura e decente/decentralizzata di chiacchiere”.

Il funzionamento è decentralizzato, con un background volontaristico e ricco di valori sociali, dal multiculturalismo, all’inclusione, al desiderio di accettare ed integrare punti di vista eterogenei.

La piattaforma permette di integrare post, messaggi, messaggi privati e microblog, con una grande flessibilità e variabilità.

Naturalmente esistono anche altre soluzioni simili, tutte soluzioni che fanno immaginare il futuro di un mondo in cui i dati sono sicuri e le opinioni circolano libere, senza freni imposti dall’alto.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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