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Un nuovo Messenger P2P basato su Tor

WhatsApp è uno strumento sicuro? La risposta è sì.

Le comunicazione sono cifrate? Anche qui è un sì. È decentralizzato? No.

Questo significa, ad esempio, che se domani il team di WhatsApp vuole modificare le caratteristiche, o il protocollo, può farlo in piena libertà.

In altri termini è uno strumento centralizzato, i cui messaggi, seppur cifrati, passano attraverso un server centrale.

E nessuno può realmente controllare nel dettaglio come funziona.

Inoltre, se i server centrali per qualsiasi motivo dovessero andare in crash il sistema si blocca istantaneamente in tutto il mondo, cosa già accaduta diverse volte.

Una delle alternative è Briar, la cui app in versione stabile per Android è stata appena rilasciata.

Un nuovo Messenger P2P basato su Tor

È basata su una rete P2P, ovvero decentralizzata, senza alcun server centrale.

Pertanto, una volta rilasciata, se funzionerà correttamente, potrà continuare a funzionare all’infinito.

Inoltre, così come Internet stesso, la rete non può crashare perché anche se qualche nodo dovesse saltare, continuerà a girare sugli altri nodi della rete.

L’app stabile è stata rilasciata dopo un audit di sicurezza e un periodo di beta test pubblico durato 10 mesi, durante il quale sono stati corretti molti bug e sono stati ricevuti molti feedback.

Un nuovo Messenger P2P basato su Tor

Lo sviluppo continuerà nei prossimi mesi grazie all’aiuto del Fondo Open Technology, che ha supportato il progetto fino ad ora come parte della sua missione di promuovere la libertà di Internet in tutto il mondo.

Le nuove funzionalità dovrebbero essere introdotte più avanti nel 2018 e includono, ad esempio, la possibilità di aggiungere i contatti da remoto senza prima verificarne l’identità, gli allegati immagine per i messaggi e un minor consumo della batteria.

Un nuovo Messenger P2P basato su Tor

Il team di sviluppo inoltre inizierà a lavorare anche per un eventuale client desktop.

Inoltre, il fondo tedesco Prototype sta supportando Briar nello sviluppo di un’ulteriore funzionalità che consentirà agli utenti di inviare messaggi anche se non sono online nello stesso momento, visto che non essendoci server centrali la comunicazione tra due utenti in una rete P2P può funzionare solo se gli utenti sono contemporaneamente collegati.

L’app è stata progettata in particolar modo per attivisti, giornalisti e chiunque altro abbia bisogno di un modo sicuro, facile e robusto per comunicare.

Infatti i messaggi vengono sincronizzati direttamente, e solamente, tra i dispositivi degli utenti tramite la rete Tor, senza passare da alcun server centrale.

E se Internet non dovesse essere disponibile, Briar può anche essere sincronizzato tramite Bluetooth o Wi-Fi, mantenendo le informazioni in uno stato di attesa: quando la connessione Internet torna attiva viene eseguita la sincronizzazione via Tor.

L’obiettivo è quello di proteggere sempre gli utenti e le loro relazioni da qualsiasi tipo di sorveglianza.

Briar però esiste solo per Android.

Molti pare abbiano chiesto anche una versione per iOS, ma il sistema operativo “chiuso” di Apple non si addice molto bene a soluzioni P2P “aperte” come Briar.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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