HomeCriptovaluteIl divorzio all’italiana nell’era Bitcoin

Il divorzio all’italiana nell’era Bitcoin

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Con la crescente adozione delle valute digitali come bitcoin, sono sempre più i casi in cui compaiono durante la separazione dei beni, creando confusione sulla loro valutazione e anonimità.

Infatti, nei paesi in cui bitcoin è legale, non è comunque ancora ben regolamentato. Non esistono leggi, orientamenti giuridici o guide specifiche e, contando la lentezza burocratica, soprattutto italiana, rispetto al click per inviare una transazione in bitcoin, è un attimo far perderne le tracce.

In generale, dal momento in cui si viene chiamati a dichiarare i propri possedimenti davanti al giudice si è sotto giuramento.

L’avvocato Chitroda, partner di Royds Withy King nel Regno Unito, ha affermato in una sua recente intervista di aver presieduto a tre casi di divorzio dove la valutazione della crypto-fortuna non sia stata per niente semplice.

La volatilità del prezzo registrata e le lunghe attese in sede di divorzio hanno portato ad un continuo cambiamento della valutazione, tenendo conto che questo veniva dichiarato in sterline. Pertanto, la soluzione proclamata è stata quella di dividere i bitcoin e sfruttare la possibilità di venderli sugli exchange.

Chitroda continua: “I tribunali hanno iniziato solo recentemente a permettere alle persone di inviare documenti in sede tramite email. Dovremo davvero correre per stare al passo con tutto questo. È una grande sfida per tutti noi. Stiamo lavorando sodo per educarci ed essere pronti.”

Jacqueline Fitzgerald, partner dello studio legale Wilsons, ha anche spiegato: “Dimostrare che uno dei coniugi ha una partecipazione sostanziale in una criptovaluta e aggiungerlo ai beni coniugali può essere un grosso problema”.

La mancanza di centralizzazione può portare molti coniugi preoccupati a nascondere i propri beni nelle valute digitali e quindi a non dichiararli. Un reato certo non facilmente smascherabile.

Esistono già casi in cui i beni in divorzio vengono nascosti, basti pensare a tutte quelle azioni eseguite prima della richiesta di divorzio e recuperate subito dopo.

Un coniuge potrebbe ingaggiare esperti digitali per scovare le criptovalute nascoste ma, questo è un processo così lungo e dispendioso che potrebbe arrivare a costare anche più della crypto-fortuna che si sta cercando.

Le criptomonete di certo stanno diventando sempre più materia di studio e gli avvocati dovrebbero prepararsi a questo cambio di scena: il passaggio da prove cartacee a prove digitali decentralizzate.  

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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