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Thailandia ICO- friendly, 50 progetti in un mese

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In Thailandia sta riscuotendo un discreto successo la legge entrata in vigore lo scorso 16 luglio riguardante la licenza a operare con crypto asset digitali.

Lo riferisce la Securities and Exchange Commission (SEC) thailandese, riportando che 50 progetti di Initial Coin Offering (ICO) e 20 crypto exchange hanno manifestato il loro interesse ad avviare le procedure per ottenere la licenza operativa.

Il segretario generale della SEC thailandese, Rapee Sucharitakul, conferendo con il Bangkok Post, ha ammesso che non è certo se tutti e 50 i progetti riusciranno a ottenere la licenza per avviare le rispettive raccolte fondi.

La sfida per le ICO resta la produzione di un whitepaper capace di rispettare le regole severe imposte dalle autorità. Esso deve contenere le seguenti caratteristiche, valide per gli investitori thailandesi e per quelli stranieri:

  • Dettagli sull’investimento,
  • Descrizione del prodotto,
  • Distribuzione dei token digitali,
  • Utilizzo dei fondi raccolti al termine della ICO.

Prima occorrono gli ICO Portal

Prima di rilasciare le licenze alle singole ICO, la legge prevede l’istituzione di ICO Portal, portali di raccolta delle ICO autorizzate.

Al momento cinque società hanno manifestato il loro interesse, di queste tre hanno presentato le richieste formali alla SEC per diventare ICO Portal.

Anche gli exchange sono interessati alla Thailandia

Il regio decreto emanato a luglio non riguarda solo le ICO, esso offre allettanti opportunità anche per gli exchange di criptovalute, 20 società di investimenti finanziari hanno avanzato richiesta per ottenere una licenza a operare come scambi di risorse digitali.

Il segretario della SEC thailandese Mr. Rapee ha riferito ai giornalisti che “l’approvazione delle licenze è in corso di elaborazione”. Ed ha aggiunto che i crypto exchange sono interessati alla Thailandia perché il mercato è “piuttosto attivo”.

L’iter di approvazione degli exchange di criptovalute e delle ICO

L’iter di approvazione è tutt’altro che semplice.

L’approvazione della licenza richiede fino a cinque mesi, la richiesta deve essere inoltrata alla SEC thailandese e da qui passa per competenza, entro 90 giorni, al Ministero delle Finanze il quale ha 60 giorni di tempo per rispondere alla richiesta della società.

La prassi stabilita dalla normativa parte dalla valutazione dei prerequisiti richiesti alla società e ai suoi membri.

Fondamentale per le aziende interessate a ottenere la licenza è avere una sede operativa in Thailandia, aver versato il capitale sociale dichiarato e una situazione finanziaria in regola.

Ma non solo la società, anche gli amministratori, i dirigenti e gli azionisti devono passare attraverso una procedura di approvazione da parte della SEC.

Fiducia tra gli imprenditori locali

Nonostante il percorso rigoroso imposto dalle autorità asiatiche, l’amministratore delegato dell’exchange locale JIBEX, Thuntee Sukchotrat, si è mostrato fiducioso, vedendo negli asset digitali il futuro investimento che tutti vorranno fare.

Fabio Carbone
Fabio Carbone
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso. Scrive dello stesso argomento su vari siti web di settore. Scrive di Industria 4.0 ed economia digitale in generale.
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