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Tezos, la beffa delle password

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Tezos è stata una delle ICO più attese del 2017, con 232 milioni di dollari raccolti durante lo scorso luglio.

Poi il progetto si è bloccato per problemi all’interno della fondazione.

Ora, dopo azioni legali, litigi e riappacificazioni il progetto sembra essere pronto a decollare, con la soddisfazione di molti investitori, fra cui Timothy Draper, che lo aveva appoggiato sin dall’inizio.

Peccato che ci possa essere un nuovo problema per chi sperava finalmente di poter recuperare il proprio investimento:  quando è stata annunciata la piattaforma beta di Tezos, gli sviluppatori hanno comunicato che agli investitori sarebbe stato richiesto di verificare la propria quota di partecipazione al progetto iniziale attraverso l’inserimento della chiave pubblica del proprio wallet, ma non solo.

Per accedere al mainnet di Tezos, e ai token TEZ, bisognava disporre anche di:

  • Password fornita all’atto della sottoscrizione;
  • Email fornita inizialmente, attiva, per cui se l’email iniziare fosse stata sbagliata o falsa, niente token.

Il problema principale pare essere la password: non tutti pensavano che questa sarebbe stata necessaria nel mainnet, in pochi la ricordano, e non c’è nessuna procedura di recupero della password.

L’unico strumento pare essere la “forza bruta”, che non è precisamente un sistema né semplice né pratico per violare una password.

Insomma, mentre si parla di una prossima quotazione del token su Binance e tutto sembra pronto alla ripresa del progetto, alcuni investitori si disperano perché hanno perso o dimenticato uno degli elementi essenziali per il recupero del token.

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