Nel mercato crypto, tra le più conosciute, oggi risaltano Waves in rialzo di oltre il 5% e Bitcoin Gold sopra il 2% dai livelli di ieri mattina. Da evidenziare anche il forte balzo in su del prezzo del token di MobileGo (MGO) che si spinge di oltre il 25% dai valori di ieri.
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La performance, se accumulata a quanto fatto dallo scorso giovedì, 24 gennaio, sfiora una salita del 50% in soli cinque giorni. La token sale di MobileGo, lanciata nel maggio 2017, raccolse oltre $52 milioni. MobileGo è una piattaforma di giochi che consente di effettuare acquisti e funzionalità utilizzando il proprio token MGO.
Mancano gli acquisti
I timori evidenziati la scorsa settimana, messi in risalto con il mancato superamento delle resistenze mensili, hanno allontanato i nuovi acquisti. I ribassi delle ultime ore sembrano, infatti, dovuti più alla mancanza di acquisti che per una netta prevalenza di vendite.
Anche se la giornata di ieri si è chiusa con una risalita degli scambi, dovuti più alle posizioni di ricopertura scattate in automatico con la rottura dei supporti anziché da una prevalenza di vendite allo scoperto, i volumi di scambio delle criptovalute continuano a rimanere bassi e sotto la media giornaliera registrata da dicembre sino ai primi giorni del nuovo anno, quando i prezzi stavano risalendo.
La giornata vede una netta prevalenza di segni rossi. Tra le prime 100 coin a maggior capitalizzazione elencate da CoinmarketCap, solamente sette sono in territorio positivo.
La capitalizzazione totale torna a sfiorare i 110 miliardi di dollari, il livello più basso da inizio anno. Come quasi sempre in queste difficili fasi di debolezza, bitcoin diventa la criptovaluta di rifugio. Nelle ultime 48 ore la sua quota di mercato è salita sfiorando, al momento, il 54% di dominance.
Nel frattempo, Ripple mantiene la seconda posizione nonostante il ritorno dei prezzi sotto i $0,29 e dominance in discesa al 10,6%.

Bitcoin (BTC)
La rottura dei 3500 dollari sta accompagnando i prezzi ad un lenta discesa. Prossimo pit-stop sono i 3400 dollari, prima di rivedere i 3200 dollari, livello più basso del 2018 nonché supporto cruciale per la tendenza futura della prima criptovaluta prossima a tagliare il traguardo del periodo ribassista più lungo della sua storia.
Per rivedere gli acquisti è necessario il recupero dei 3750 dollari, livello attualmente distante di nove punti percentuali.

Ethereum (ETH)
La lenta agonia ribassista non sta risparmiando Ether che, dopo essersi distinta tra le migliori ad inizio anno, si avvia a chiudere gennaio con una debacle di oltre il 25%, che diventa del 40% se prendiamo come riferimento i massimi del 5 gennaio.
Da ieri si tenta la difesa dei 105 dollari, ultimo livello di supporto da difendere prima di rivedere la soglia psicologica dei 100 dollari.
Al contrario di bitcoin, in questo periodo i volumi di scambio rimangono nella media degli ultimi due mesi, a conferma dell’interesse da parte degli operatori per l’ex principessa delle criptovalute. Solamente il recupero dei 120 dollari farà tornare i primi spiragli rialzisti.