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In arrivo nuovi ASIC per minare Ethereum (ETH)

Una startup è pronta a lanciare un primo batch di ASIC per minare Ethereum (ETH). La criptovaluta ideata da Vitalik Buterin si basa su Ethash, noto algoritmo Proof of Work (PoW) utilizzato anche da un gran numero di altcoin differenti.

Questo algoritmo mischia due funzioni standard di crittografia, ovvero lo SHA-3 ed il Keccak. Ciò ha come risultato una funzione di resistenza verso gli ASIC ma al contempo è anche veloce da verificare ed eseguire.

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La resistenza agli ASIC è garantita dalla natura memory hard dell’algoritmo, visto l’utilizzo di un data set pseudo casuale inizializzato in base alla lunghezza della blockchain, dunque variabile. Tale data set viene chiamato DAG (grafo aciclico diretto) e viene rigenerato ogni 30-mila blocchi (circa 5 giorni). Nonostante ciò diverse aziende sono riuscite a lanciare ASIC per minare ETH.

Nuovi ASIC per minare Ethereum (ETH)

Linzhi è un’azienda con sede a Shenzen che è stata fondata nel 2018 da Chen Min, ex capo progetto presso Canaan Creative, maker del miner bitcoin Avalon. L’azienda, che è partita con un investimento iniziale di 4 milioni di dollari, è al lavoro da tempo a questa soluzione ed è in ritardo di circa 9 mesi rispetto alla tabella di marcia.

Inizialmente l’obiettivo era lanciare i primi sample ad aprile 2019 e la produzione di massa per giugno.

“Abbiamo sottostimato la complessità del chip e il tempo necessario per rendere l’azienda completamente operativa. Siamo però ottimisti sulla nuova tabella di marcia che prevede l’inizio della produzione di massa per febbraio 2020”.

Ora l’azienda ha quasi pronto un primo batch di 200 ASIC.

Se questi ASIC saranno competitivi allora avrà inizio la produzione di massa con l’obiettivo di sfidare i big del settore quali Bitmain e InnoSilicon. Le prime specifiche parlano di 1400 mega hashes per secondo (MH/s) con un consumo di 1 KW/h.

A titolo di paragone l’InnoSilicon A10 produce 450 MH/s con un consumo pari a 850W mentre 8 schede video GTX TitanV di NVIDIA, una delle schede più potenti sul mercato, riescono a produrre solo 656 MH/s con un consumo pari a circa 2.1 KW/h (fonte: f2pool).

Ad oggi non sono ancora stati resi noti i prezzi degli ASIC, ma Chen ha già in mente una strategia di reverse discount per sfavorire gli acquirenti che acquisteranno diverse unità favorendo la decentralizzazione.

I possibili problemi: ProgPoW e PoS

Uno dei principali problemi per le aziende che producono ASIC per Ethereum è l’arrivo del ProgPoW.  Si tratta di un algoritmo di consenso Proof of Work (PoW) resistente ai dispositivi ASIC. I developer ne hanno discusso a lungo arrivando alla conclusione che l’algoritmo debba essere implementato, senza tuttavia definire alcuna tempistica precisa.

Non sarà sicuramente pronto per il prossimo hard fork, Ethereum Istanbul, il cui arrivo è previsto per il mese di ottobre 2019. L’aggiornamento sarà diviso in due parti: la prima parte salvo ritardi arriverà sulla mainnet ad ottobre e includerà sei modifiche al protocollo, chiamate Ethereum Improvement Proposals (EIPs).

Ethereum inoltre è alle prese con una profonda revisione: sono in corso i preparativi per diventare una blockchain Proof of Stake con il lancio di Casper. Il passaggio al PoS renderebbe completamente inutile qualsiasi ASIC.

Qualora si verificasse l’attivazione del ProgPoW o il passaggio al PoS l’azienda si focalizzerebbe sul mining di ETC.

“Il nostro piano A consiste nel mining di Ethereum Classic (ETC) e finchè ETH sarà minabile continueremo a farlo. L’arrivo del ProgPoW è ancora incerto pertanto non me ne preoccupo più di tanto”.

Matteo Gatti
Matteo Gatti
Ingegnere informatico appassionato di tecnologia e di tutto ciò che vi ruota attorno. Segue con interesse il mondo delle criptovalute e lo sviluppo della tecnologia Blockchain. Scrive anche di Linux su LFFL.
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