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Valkyrie presenta la richiesta per un ETF Bitcoin: Coinbase incluso come controparte

Crypto news importanti: di recente la società Valkyrie ha presentato una domanda per un ETF Bitcoin, includendo l’exchange Coinbase come controparte nell’accordo.

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

Valkyrie include Coinbase per Spot Bitcoin ETF 

Come anticipato, il gestore di criptovalute Valkyrie ha di recente presentato una richiesta per un ETF Bitcoin e ha incluso Coinbase come controparte nell’accordo di condivisione delle informazioni di sorveglianza (Surveillance Sharing Agreement, SSA).

Inoltre, al fine di conformarsi agli standard della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, l’azienda ha incluso il SSA dopo aver ricevuto depositi simili.

Notiamo che l’aumento dei depositi per l’ETF Bitcoin è stato notevole fin dal primo deposito effettuato il mese scorso da BlackRock.

In seguito, infatti, anche Fidelity, un altro importante attore nella gestione patrimoniale, ha presentato una richiesta per lo stesso motivo. Entrambi hanno utilizzato Coinbase nelle loro proposte di SSA, in particolare per contrastare le prime risposte della SEC ai documenti presentati.

Nello specifico, la decisione è stata presa per affrontare le preoccupazioni espresse dalla SEC riguardo alla possibile manipolazione del mercato dell’offerta. Si spera, dunque, che l’inclusione di Coinbase possa contribuire a risolvere tali preoccupazioni.

Valkyrie ha presentato nuovamente un modulo 19b-4, seguendo l’esempio di BlackRock. In effetti, Eric Balchunas ha notato che l’inclusione dell’accordo SSA da parte di Valkyrie sembra più aggressiva nella sua formulazione. 

Inoltre, hanno riconosciuto Coinbase come il più grande exchange spot di Bitcoin. Valkyrie è uno tra i diversi nomi che ha cercato di entrare nel mercato degli ETF Bitcoin. 

Tuttavia, l’introduzione del prodotto dipenderà dalle decisioni finali della SEC. 

Come sappiamo, attualmente, l’agenzia di regolamentazione deve ancora approvare la creazione di uno spot Bitcoin ETF. Solo il tempo dirà se questa situazione cambierà con l’aumento delle richieste presentate nelle ultime settimane.

La SEC dichiara inadeguate le richieste di Bitcoin ETF presentate fino ad ora 

La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha dichiarato che i recenti depositi per gli ETF Bitcoin spot sono considerati inadeguati. Nello specifico, alcuni sono proprio quelli tra le diverse proposte di alto profilo di cui sopra. 

Infatti, queste dichiarazioni sono arrivate dopo che importanti società di gestione patrimoniale, come BlackRock e Fidelity, hanno presentato richieste per lanciare i propri fondi negoziati in borsa basati su Bitcoin spot.

Secondo il Wall Street Journal, la SEC ha comunicato le proprie osservazioni su questi documenti a Nasdaq e Cboe. Vediamo che il rapporto evidenzia che l’agenzia ha ritenuto i documenti poco chiari e incompleti. 

Questi recenti sviluppi non si sono limitati alle due società menzionate, dato che sono state presentate numerose richieste per ETF Bitcoin da parte di altre aziende come Ark Investment Management, Invesco, WisdomTree e molte altre che sono entrate in competizione.

L’approvazione di un ETF che segue il prezzo del Bitcoin potrebbe rappresentare un passo decisivo per il settore degli asset digitali, poiché creerebbe maggiori opportunità per gli investitori di entrare nel mercato. 

Tuttavia, sembra che la SEC continui a respingere tali richieste. Infatti, dal 2017, l’agenzia ha costantemente respinto richieste simili, solitamente sottolineando il potenziale rischio di manipolazione del mercato e frodi come ragione dietro le proprie decisioni. 

Notiamo però che questa notizia sembra contraddire l’analisi recente che suggerisce che BlackRock potrebbe avere una probabilità del 50% di ottenere l’approvazione della SEC.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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