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NFT su Ethereum: -79% da inizio anno

Il numero di NFT coniati su Ethereum è sceso del 79% da inizio anno. 

È quanto rivela un’analisi on-chain condotta da TradingPlatforms qualche giorno fa. 

Il report mostra il grafico giornaliero dei nuovi NFT coniati sulla rete Ethereum, da cui si evince che a gennaio erano in media più di 10.000, mentre ad agosto sono scesi sotto i 3.000. 

Il lungo calo degli NFT su Ethereum

Ancora più clamoroso il confronto con il 2022, dato che il picco massimo di NFT coniati in un singolo giorno su Ethereum, risalente al 2 giugno, fu addirittura di quasi 470.000. 

Escludendo il singolo picco giornaliero del 2 giugno, da fine maggio ad inizio luglio dell’anno scorso in media venivano coniati ogni giorno circa 350.000 nuovi NFT. Ma già a fine luglio erano crollati sotto i 50.000, e ad agosto sotto i 30.000. 

Da allora il calo è stato quasi continuo, se si esclude un breve picco a metà settembre. 

Negli ultimi dodici mesi il conio di nuovi NFT su Ethereum si è ridotto di più di dieci volte, passando da poco meno di 50.000 a meno di 3.000. 

I livelli attuali sono simili a quelli di febbraio 2021, ovvero quando la bull run degli NFT era appena iniziata. 

Da notare che tra luglio e agosto 2019 si registrarono volumi di nuovi NFT quasi doppi rispetto a quelli attuali, sebbene all’epoca non ci fosse stata ancora nessuna bull run sul mercato degli NFT, ed era ancora ben lungi dal venire.

Pertanto quello del 2023 non è solamente un normale crollo post-bolla, ma un vero e proprio calo storico per quanto riguarda la creazione di NFT. 

Il commento dell’analista

L’analista finanziario di TradingPlatforms, Edith Reads, ha commentato questa analisi dicendo: 

“È difficile determinare la causa esatta di questo calo, ma è probabilmente dovuto a una combinazione di fattori. Questi includono la crescente concorrenza di altre reti blockchain che entrano nello spazio NFT, l’incertezza del mercato causata dalla volatilità dei prezzi delle criptovalute e la saturazione dell’offerta rispetto alla domanda”. 

In altre parole si tratterebbe di cause esterne ad Ethereum, ma interne al settore crypto ed al mercato degli NFT. 

La concorrenza

È sicuramente vero che fino almeno al 2020 Ethereum quasi non aveva concorrenti in questo ambito. 

Inoltre uno dei suoi principali concorrenti, Polygon, è un suo second-layer, quindi non un vero e proprio concorrente che mira a portar via utenti da Ethereum. 

Però d’altro canto è anche vero che di concorrenti ormai Ethereum ne ha molti, per quanto riguarda gli NFT, a cominciare da Solana. 

I dati riportati da TradingPlatforms si riferiscono solo ad Ethereum. 

Non bisogna però commettere l’errore di credere che per quanto riguarda altre blockchain il numero di nuovi NFT coniati giornalmente sia in crescita. In realtà sono un po’ tutte in calo, ed è possibile che alla fine anche il numero complessivo comprendente tutte le blockchain lo sia. 

Oltretutto l’anno del maggiore ampliamento della concorrenza è stato il 2022, quindi il calo degli NFT coniati su Ethereum nel 2023 si deve solo in parte alla concorrenza. 

Il bear-market crypto

Di sicuro invece un ruolo maggiore lo ha avuto il bear-market crypto. 

Infatti meno guadagni ci sono per chi opera sui mercati crypto, meno fondi ci sono per acquistare NFT. 

Tuttavia va detto che il bear-market crypto è iniziato a fine 2021, ed ha avuto un suo primo bottom proprio a giugno 2022. 

Allo stesso tempo giugno 2022 è stato in assoluto il singolo mese in cui sono stati creati più NFT in assoluto su Ethereum, e questo stona un po’ con l’ipotesi che sia il bear-market il motivo del calo dei nuovi NFT. 

Oltretutto a partire da gennaio 2023 il mercato crypto si è ripreso, mentre la creazione di nuovi NFT ha continuato a scendere. 

Probabilmente da questo punto di vista ha contato più lo scoppio della bolla speculativa del mercato degli NFT che non il bear-market crypto. 

La carenza di domanda degli NFT su Ethereum e sulle reti concorrenti

Forse il singolo motivo principale è proprio la saturazione dell’offerta rispetto alla domanda. 

Non bisogna dimenticarsi che gli NFT creati e venduti sul mercato primario poi finiscono su quello secondario, e lì ci rimangono anche per sempre. 

La creazione di nuovi NFT è utile per poter alimentare il mercato primario, ma per quello secondario non è necessaria. 

Anzi, è possibile che con lo scoppio della bolla speculativa sul mercato degli NFT si sia raggiunta sul mercato secondario una vera e propria saturazione dell’offerta, data anche la domanda in calo. 

Questo potrebbe aver avuto anche un impatto indiretto sul mercato primario, con conseguente crollo della domanda di nuovi NFT. 

Non va dimenticato che su OpenSea, ovvero il marketplace di NFT più storico ed importante che ci sia, il volume degli scambi è passato dai quasi 700 milioni di dollari di giugno 2022 ai 161 milioni di giugno 2023, ed a luglio è ancora sceso sotto i 130 milioni. 

È evidente che la carenza di domanda ha iniziato a farsi pesante, e questo ha finito per condizionare anche il mercato primario. 

Ora la domanda è: questo mercato si risolleverà? E quando accadrà, fino a quanto in basso si sarà spinto nel frattempo? 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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