Elizabeth Warren è la senatrice statunitense più attiva nel contrastare lo sviluppo negli USA del mercato crypto, Ripple è una delle maggiori aziende crypto statunitensi.
Per questo motivo società ha deciso di donare addirittura un milione di dollari per sostenere il candidato John Deaton che cerca di spodestare Warren.
Summary
Lo scontro Ripple – Elizabeth Warren
Il 5 novembre negli USA si terranno le elezioni presidenziali, durante le quali però verrà anche rinnovata la composizione del Congresso.
In particolare per quanto riguarda uno dei due seggi al senato dello Stato del Massachusetts si sfideranno proprio la democratica Elizabeth Warren contro il repubblicano John Deaton.
Da notare che i due seggi al Senato del Massachusetts sono quasi dei feudi democratici, anche se negli ultimi anni c’è stata almeno una vittoria repubblicana.
Infatti sia nel 2009 che nel 2012 il primo dei due seggi lo vinse il repubblicano Scott Brown, mentre nel 2016 e nel 2020 vinse per l’appunto Warren.
Invece l’ultimo repubblicano a vincere il secondo seggio fu Edward Brooke III nel lontano 1966.
Quindi con l’eccezione di Brown tra il 2010 ed il 2013, fin dagli anni ’80 del secolo scorso tutte le altre elezioni per il Senato nello Stato del Massachusetts sono state vinte da candidati democratici.
Inoltre Warren è decisamente molto conosciuta, quindi potrebbe essere decisamente difficile per Deaton batterla.
Elizabeth Warren
Elizabeth Warren è la senatrice che qualche tempo fa cercò addirittura di arruolare un piccolo esercito di tecnici e sostenitori per la sua lotta contro le criptovalute.
Va però ricordato che nel frattempo l’atteggiamento del suo partito nei confronti del mondo crypto sembra essere cambiato.
A partire dal 2022 molti democratici statunitensi hanno iniziato a scagliarsi contro il settore crypto.
Quell’anno accaddero due eventi che scatenarono una vera e propria ondata democratica anti-crypto, capeggiata da Warren.
Il primo fu il passaggio di Ethereum alla Proof-of-Stake, che indusse la SEC ad iniziare a considerare Ethereum una security non registrata, e non più una commodity come Bitcoin.
Ma fu soprattutto il secondo evento a scuotere le coscienze, ovvero il fallimento a novembre di FTX. Infatti il fondatore e CEO, Sam Bankman-Fried, aveva donato milioni di dollari ai politici americani, in gran parte democratici, attingendo proprio ai fondi depositati dagli utenti sull’exchange crypto da lui fondato.
I democratici reagirono molto male a quell’evento, da un lato prendendo le distanze da un personaggio (SBF) che fino ad allora avevano esaltato, e dall’altro iniziando a schierarsi pubblicamente contro il settore crypto.
È possibile che molti politici democratici abbiano scelto di schierarsi contro solo di facciata, per puri scopin elettorali, mentre Elizabeth Warren invece sembra una convinta sostenitrice della lotta alle criptovalute.
Il cambio di rotta
Per tutto il corso del 2023 la SEC, governata da un presidente nominato dal democratico Joe Biden e con l’appoggio di molti politici democratici, ha cercato di ostacolare in molti modi il settore crypto, soprattutto con azioni giudiziarie.
Il problema, per la SEC, è che le principali azioni giudiziarie intentate contro il settore crypto si sono rivelati dei boomerang, perchè i tribunali hanno spesso dato ragione agli accusati.
Il caso più eclatante è stato quello del giudice che ha dichiarato scorretta la bocciatura della SEC degli ETF su Bitcoin spot di qualche anno fa, di fatto intimando l’agenzia ad approvarli. Infatti a gennaio di quest’anno la SEC ha dovuto cedere, e li ha approvati.
Ancora più clamoroso il caso di maggio, quando in molti si attendevano che la SEC avrebbe bocciato in prima battuta le richieste di emissione negli USA degli ETF su Ethereum spot. Invece, probabilmente su pressioni arrivate dall’alto, li ha approvati al primo colpo.
La cosa più probabile sembra che non siano stati i democratici contrari alle crypto la ragione di questo cambio di rotta. Infatti ad esempio Elizabeth Warren sta cercando di portare avanti la sua lotta, senza però ottenere risultati.
Il corso degli eventi suggerisce invece che sia stata una decisione strategia del presidente democratico Joe Biden per evitare di perdere troppi consensi durante l’attuale campagna elettorale.
A questo punto, con Warren che continua la sua lotta contro le crypto, forse Deaton potrebbe avere qualche chance in più di strapparle il seggio al Senato, dato che la lotta anti-crypto di Warren potrebbe anche averle fatto perdere un po’ di consensi.
L’iniziativa di Ripple
Un documento ufficiale presentato alla Federal Election Commission degli USA ha rivelato che la società Ripple Labs ha donato un milione di dollari al super PAC Commonwealth Unity Fund creato da John Murphy.
Murphy è un avvocato conosciuto su X come MetaLawMan. Oltre a fondare il super PAC ha anche egli stesso donato al Commonwealth Unity Fund 50.000$.
Murphy su X ha dichiarato esplicitamente di appoggiare il candidato repubblicano John Deaton al Senato, definendolo “un unificatore”.
A febbraio di quest’anno lo stesso Deaton scrisse sul suo profilo X ufficiale che tutti gli occhi andavano puntati su Bitcoin, dato che le stime riguardanti gli afflussi di capitali sui nuovi ETF erano notevoli.
Inoltre, ovviamente, se l’è presa direttamente con la sua rivale, Elizabeth Warren, definendola incapace di affrontare la crisi alla frontiera che grava sulle città e sulle comunità.
Non risulta invece esserci ancora nessun commento ufficiale di Ripple su questa sua iniziativa.
Ripple e le crypto
Ripple è la società che ha creato XRP.
Tecnicamente XRP è, attualmente, una criptovaluta decentralizzata, perchè la sua blockchain (XRP Ledger) non è controllata da Ripple.
Tuttavia buona parte dei token XRP esistenti sono ancora nelle casse di Ripple, tanto che ogni tanto ne vende un po’ incidendo così negativamente sul suo valore di mercato.
La notizia del sostegno a Deaton però ha avuto effetti decisamente positivi sul suo prezzo.
Infatti XRP nelle ultime 24 ore ha fatto segnare un +13% che ha portato a +39% i guadagni settimanali.
Va però evidenziato che il prezzo attuale di 0,6$ è semplicemente in linea con quello del primo gennaio, quindi questa risalita non ha fatto altro che ridurre le perdite accumulate fino a giugno. Inoltre il livello attuale è in linea con quello di fine novembre 2020, ovvero prima che iniziasse l’ultima grande bullrun.