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Binance smentisce il leak dei dati degli utenti

Ieri si è diffusa la notizia di un possibile leak ai danni di Binance. 

Oggi è arrivata la smentita da parte dell’exchange. 

Binance: la notizia del leak dei dati sensibili

Secondo la notizia riportata dal Daily Dark Web, si ipotizzava che dei dati degli utenti di Binance fossero trapelati su un forum nel dark web.

L’articolo mostrava anche uno screenshot del forum breachforums, ovvero di un post dell’utente FireBear in cui si affermava che i dati mostrati fossero un campione proveniente da un leak ai danni di Binance avvenuto ad agosto.

L’utente sosteneva anche che fossero stati rubati 12,8 milioni di record, contenenti informazioni su nomi, email, numeri di telefono, indirizzo e data di nascita di altrettanti utenti dell’exchange. 

Ovviamente FireBear specificava anche che tali dati erano in vendita, indicando anche a quale contatto Telegram scrivere per l’acquisto. 

La smentita

Oggi un rappresentante di Binance ha dichiarato ufficialmente: 

“Questa notizia è falsa. Il nostro team di sicurezza ha esaminato quelle affermazioni e possiamo confermare che non si tratta di una fuga di dati da Binance”. 

La smentita pertanto è categorica, sebbene non smentisca di per sè il fatto che possano esserci 12,8 milioni di record di dati di utenti in vendita. 

D’altronde anche nel post di FireBear su breachforums l’affermazione che quei dati provengano effettivamente da Binance non risulta in alcun modo confermata o verificabile. 

L’ipotesi pertanto è che, se quei dati sono veramente in vendita, non sono dati che si riferiscono ad utenti di Binance, anche perchè pare non esserci alcuna prova che lo dimostri. 

Si tratta di una truffa?

Il dark web è pieno di truffatori e tentativi di truffa. 

Sebbene non si sappia di preciso chi sia FireBear, di sicuro non va ritenuto fonte attendibile. 

Quindi il fatto che affermi che quei dati provengono proprio da Binance, in assenza di prove concrete a sostegno va considerata un’affermazione non confermata, non verificata, e forse in effetti falsa. 

Oltretutto l’utente FireBear su breachforums risulta avere postato solamente 15 volte, quindi non è facile esaminare la sua attività per capire se è credibile o meno. 

In questi casi spesso si tratta solo di tentativi di guadagnare molto dalla vendita di dati la cui provenienza però è incerta. Dato che il post di FireBear è a tutti gli effetti un post di propaganda che serve per convincere quante più persone possibile a comprare i suoi dati, non va ritenuto a prescindere come un post veritiero. 

In altre parole FireBear ha un interesse personale e commerciale nel convincere le persone a comprare quei dati, e dato che si tratta di un utente anonimo non rischia molto se si dovesse scoprire che mente dicendo che provengono da Binance. 

La sicurezza di Binance

Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la fuoriuscita di Changpeng CZ Zhao, Binance ha cercato di riposizionarsi sul mercato crypto come exchange sicuro, compliant con le normative, e di livello istituzionale. 

Nel caso in cui fosse stato realmente vittima di un furto di dati una notizia come questa potrebbe mettere in discussione questa nuova reputazione costruita a fatica negli ultimi tempi. 

Tuttavia non risultano notizie confermate di furti ai danni dell’exchange da quando c’è stata questa svolta, pertanto sembra più probabile che la smentita di Binance sia veritiera, piuttosto che sia davvero avvenuto un leak ad agosto. 

Ovviamente però anche l’exchange ha interesse ad affermare che FireBear mente, quindi per avere informazioni meno di parte occorrerebbe una fonte imparziale ed esperta che potesse esaminare la vicenda per capire se la verità sta più dalla parte di Binance o di FireBear. 

Il problema delle fake news

Purtroppo in ambito crypto girano spesso molte notizie false. 

A dire il vero ciò accade anche in tutti gli altri settori, ma in quello crypto ne circolano davvero molte. 

Il vero grosso problema, da questo punto di vista, sta nelle fonti. 

Quando si tratta di informazioni on-chain su blockchain pubbliche e decentralizzate chiunque può andare a verificare di persona, alla radice, senza intermediari e quindi senza doversi affidare a delle fonti terze.

Ma quando invece si tratta di informazioni come queste, che non sono in alcun modo verificabili on-chain, ciò che conta di più non è l’informazione in sè, dato che è spesso estremamente difficile comprendere se sia vera o falsa limitandosi ad esaminarla, ma la fonte. 

In questo caso specifico nessuna delle due fonti è imparziale, quindi risulta particolarmente difficile decidere quale delle due sia da considerare attendibile. 

Ciononostante, un profilo anonimo che pubblica un post di propaganda non può in alcun modo essere considerato una fonte affidabile, mentre un exchange di livello globale, ed ormai istituzionale, come Binance può essere ritenuto perlomeno una fonte autorevole, sebbene nel caso specifico non necessariamente attendibile dato che non è imparziale. 

In altre parole, in mancanza di conferme e verifiche ritenibili affidabili, la notizia non va considerata vera, anche se può apparire plausibile. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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