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Nuovo record per l’ETF di BlackRock su Bitcoin

iShares Bitcoin Trust ETF (IBIT), l’ETF di BlackRock su Bitcoin spot, ha fatto segnare un nuovo record. 

Infatti è diventato il primo ETF al mondo ad aver superato i 500.000 BTC detenuti, dopo che il Grayscale Bitcoin Trust da gennaio fino ad oggi ne ha venduti circa 400.000. 

In questo momento risulta ufficialmente che i Bitcoin detenuti dall’ETF di BlackRock siano 500.380, per un controvalore di oltre 48 miliardi di dollari. 

L’ETF di BlackRock su Bitcoin

L’ETF di BlackRock su Bitcoin, creato e gestito dalla sua affiliata iShares, è sbarcato sui mercati l’11 gennaio del 2024, insieme agli altri ETF su Bitcoin spot sbarcati per la prima volta sulle borse USA sempre in quella data. 

Fin dall’inizio IBIT ha fatto segnare numeri da record, per diversi motivi. 

Il primo motivo è che uno degli ETF lanciati l’11 gennaio era GBTC (Grayscale Bitcoin Trust), che esisteva già in precedenza ma non sotto forma di ETF, e che nel corso degli anni aveva accumulato troppi BTC (più di 600.000). 

Una volta trasformato in ETF ha potuto iniziare e liquidare i BTC in eccesso, tanto che da allora ne ha venduti circa 400.000. Molti di quei Bitcoin sono finiti per essere acquistati dall’ETF di BlackRock, che quindi ha fatto segnare una crescita degli asset a collaterale molto veloce. 

Infatti già poco dopo un mese dal suo sbarco in borsa aveva acquistato 100.000 BTC, e nel giro di tre mesi arrivò a 200.000. 

Il secondo motivo del successo immediato di IBIT è stato il fatto che all’epoca c’era davvero FOMO nei confronti di Bitcoin, e così fece registrare fin da subito volumi di scambio record. 

Basti pensare che già il primo giorno di presenza in borsa raggiunse il miliardo di dollari di volume di scambio giornaliero, mentre a novembre ha superato i 5 miliardi di volumi giornalieri per due volte, ed i 4 miliardi per ben cinque volte. Il volume degli scambi mensili di IBIT a novembre ha sfiorato i 75 miliardi di dollari, cosa decisamente anomala per un asset che ha meno di un anno di vita. 

I BTC detenuti dall’ETF di BlackRock (IBIT)

La crescita quasi costante nel corso dei mesi dei Bitcoin detenuti da IBIT fa presumere che potrebbe raggiungere nuovi record nei prossimi mesi. 

Attualmente il singolo soggetto che detiene più BTC dovrebbe essere Satoshi Nakamoto, per il quale si stima una cifra superiore al milione di Bitcoin. Satoshi però è scomparso dal 2011, ed i suoi Bitcoin non sono mai stati mossi. 

In seconda posizione c’è proprio l’ETF di BlackRock, anche se va detto che teoricamente quei 500.380 BTC non sono di proprietà nè di BlackRock nè di Ishares, ma degli azionisti dell’ETF, che sono moltissimi. Pertanto pur essendo tecnicamente un singolo soggetto che li detiene, la proprietà non è unica. 

In terza posizione c’è MicroStrategy, con più di 400.000 BTC, mentre in quarta c’è ancora GBTC. Da notare che il governo USA è passato recentemente dalla quarta posizione, più o meno a pari merito con GBTC, alla quinta, più o meno a pari merito con l’ETF di Fidelity. 

Tra l’altro, IBIT ne detiene più del doppio del secondo ETF in questa classifica. 

Di questo passo però nel giro di un anno l’ETF di BlackRock potrebbe persino arrivare ad insidiare la prima posizione di Satoshi Nakamoto, anche perché per quanto riguarda quest’ultimo non si sa di preciso quanti BTC possieda. 

Comunque già oggi gli ETF su Bitcoin, presi nel loro insieme, superano gli 1,2 milioni di BTC detenuti, ovvero più di quelli del fondatore. 

Il numero massimo di Bitcoin

È noto che di Bitcoin non ne potranno mai esistere più di 21 milioni. 

Non è però altrettanto noto che ad oggi ne esistono già quasi 19,8 milioni, e che quindi ne rimangono da creare (con il mining) poco più di 1,2 milioni. Per crearli tutti ci vorranno comunque ancora diversi decenni. 

Oltretutto, dei quasi 19,8 milioni di BTC esistenti ce ne sono molti che vanno considerati persi per sempre, e non rimpiazzabili. Sono quelli che sono custoditi su indirizzi pubblici le cui chiavi private sono andate perdute. 

Ad esempio, gli 1,1 milioni di BTC che si stima possegga Nakamoto molto probabilmente vanno considerati tra quelli perduti, perchè non sono mai stati mossi, e Satoshi è completamente scomparso da più di dieci anni. L’ipotesi più probabile è che sia deceduto senza lasciare i suoi Bitcoin in eredità a nessuno. 

In totale i BTC perduti potrebbero essere più di 3 o addirittura di 4 milioni, con alcune stime che li ritengono essere persino superiori ai 5 milioni. 

1,2 milioni li detengono gli ETF. 

Circa 2,5 milioni li detengono gli exchange centralizzati, mentre 0,15 milioni stanno in DeFi.

Poco meno di un milione sono detenuti da soggetti privati, come aziende, mentre mezzo milione li detengono le istituzioni governative di mezzo mondo. 

Il resto (più di 10 milioni) sono detenuti da soggetti non identificati, ovvero in gran parte privati o aziende di cui non è noto il possesso, o che ne detengono troppo pochi perché valga la pena mapparli. 

Da notare infine che esistono al mondo meno di 100 singoli indirizzi su cui sono custoditi più di 10.000 BTC, e solo 4 che ne detengono più di 100.000 (questi sono indirizzi appartenenti agli exchange). Ad esempio, Satoshi Nakamoto usava un indirizzo diverso per ogni singolo incasso di BTC. Dato che quei Bitcoin li incassò minandoli, ogni volta che minava un blocco creava un nuovo indirizzo su cui incassare i 50 BTC che spettavano all’epoca a chi riusciva a minare un blocco. In totale potrebbe avere circa 20.000 indirizzi diversi.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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