Ankara prepara una stretta senza precedenti sulla finanza digitale: una proposta in lavorazione, riportata anche da Bloomberg, amplierebbe i poteri di MASAK, l’unità antiriciclaggio, prevedendo il congelamento immediato di conti bancari e wallet crypto sugli exchange. Il testo, non ancora reso pubblico, dovrebbe approdare in Parlamento nelle prossime settimane, con misure mirate a contrastare il riciclaggio e il finanziamento illecito.
Secondo fonti vicine al dossier, il pacchetto punta ad allineare la Turchia agli standard internazionali del FATF, accelerando i blocchi cautelari e rafforzando i controlli su identità e transazioni. Ad oggi, non risultano comunicati ufficiali di MASAK sul contenuto della bozza. In questo contesto, il perimetro operativo potrebbe essere definito con maggiore chiarezza solo a ridosso dell’iter parlamentare.
Secondo i dati raccolti dalla nostra redazione, basati su interviste condotte tra luglio e settembre 2025 con compliance officer di banche e exchange attivi nella regione, molte piattaforme hanno già iniziato ad aggiornare le policy KYC e sistemi di monitoraggio. MASAK, attiva dal 1996, opera sotto il Ministero del Tesoro e della Finanza turco; gli analisti di settore stimano che l’adeguamento completo dei piccoli VASP possa richiedere in genere 3–6 mesi, mentre i grandi operatori tendono a implementare modifiche in 4–8 settimane.
Summary
Cosa prevede la proposta: più poteri a MASAK e blocchi “lampo”
- Congelamento preventivo di conti bancari e conti su exchange di criptovalute, applicabile al verificarsi di segnalazioni o di indagini in ambito AML.
- Ordini di blocco inviati agli intermediari con tempistiche accelerate e una durata definita del provvedimento, rinnovabile previa convalida.
- Possibilità di ricorso per i titolari davanti all’autorità giudiziaria, con l’obbligo di motivazione e piena tracciabilità degli atti.
- Allineamento agli standard FATF (ad esempio, la Travel Rule, cooperazione transfrontaliera e conservazione dei dati).
- Obblighi potenziati per gli operatori, con controlli KYC più rigorosi, monitoraggio continuo delle transazioni e segnalazioni tempestive.
Come funzionerebbe il congelamento dei conti
Il meccanismo, delineato nelle bozze, prevede un iter rapido e verificabile con l’obiettivo di bloccare in tempo reale i flussi sospetti, preservando comunque garanzie minime per gli utenti. Detto ciò, il processo si articolerebbe in:
- Innesco: la segnalazione di un’operazione sospetta o la richiesta di indagine da parte delle autorità competenti.
- Ordine di blocco: MASAK notifica banche ed exchange, i quali sono tenuti ad applicare il congelamento immediato dei conti interessati.
- Finestra temporale: il blocco viene imposto per una durata definita, con successiva verifica della proporzionalità dell’intervento.
- Tutela: gli utenti hanno la possibilità di presentare ricorso e di accedere a una revisione giudiziaria, con eventuale revoca o proroga motivata del provvedimento.
Impatto su banche ed exchange crypto
La riforma inciderebbe sulla gestione del rischio e sulle attività di compliance quotidiana. In effetti, tra i principali effetti attesi per gli operatori e le piattaforme vi sono:
- Procedure AML/KYC: onboarding più rigoroso, controlli approfonditi sull’origine dei fondi e aggiornamento costante delle liste sanzionatorie.
- Monitoraggio in tempo quasi reale: sistemi di alert per identificare pattern anomali, blocchi automatici e audit frequenti.
- Continuità operativa: rischio di congelamenti massivi che potrebbero interessare cluster di conti, con impatti più pesanti per i piccoli exchange.
- Reputazione: maggiore attenzione alla trasparenza nei confronti di clienti e autorità, con reportistica dettagliata.
Cosa cambia per gli utenti
- Blocchi temporanei: possibili sospensioni di pagamenti, prelievi e trasferimenti in seguito a segnalazioni AML.
- Documentazione: richiesta di ulteriori informazioni riguardo all’identità, alle fonti dei fondi e allo scopo delle operazioni.
- Ricorso: canali dedicati per contestare il blocco e richiedere la revisione del provvedimento.
- Trasferimenti cross-border: controlli più severi in linea con la Travel Rule del FATF.
Contesto e standard internazionali (FATF)
Il pacchetto si inserisce nel percorso di adeguamento della Turchia agli standard globali stabiliti dal FATF, che richiedono controlli tempestivi, scambio dati tra le autorità e maggiore trasparenza nelle transazioni crittografiche. Va detto che le linee guida impongono agli intermediari di identificare mittente e destinatario dei trasferimenti di asset virtuali, garantendo una cooperazione transfrontaliera efficace.
Confronto internazionale
- Regno Unito: già in vigore ordini di congelamento e sequestri rapidi nell’ambito delle indagini AML, con successiva revisione giudiziaria.
- UE: in corso di evoluzione pacchetti antiriciclaggio, con estensione della Travel Rule ai VASP (Virtual Asset Service Providers) e nuove proposte come il regolamento MiCA che ridefiniscono il contesto operativo.
- Tendenza comune: l’introduzione di blocchi cautelari più rapidi, accompagnati da garanzie procedurali e una maggiore tracciabilità degli interventi.
Punti controversi e rischi da monitorare
- Proporzionalità: è fondamentale evitare blocchi generalizzati che possano penalizzare utenti innocenti.
- Tutele: necessità di definire tempi certi per la revisione e specificare obblighi di motivazione dettagliata da parte delle autorità.
- Protezione dati: attenzione nella gestione della privacy e nella sicurezza informatica, soprattutto in presenza di grandi volumi di dati sensibili. Per approfondire, vedi la recente guida su Privacy by Design nell’era dell’AI.
- Coordinamento: chiarezza sui ruoli e le responsabilità tra MASAK, le autorità giudiziarie e gli intermediari per evitare frizioni operative.
Prossimi passaggi
Il disegno di legge, che sta suscitando grande attenzione, è atteso in Parlamento nelle prossime settimane. La bozza dovrà definire con precisione la durata dei congelamenti, l’iter di ricorso e il perimetro degli obblighi per banche ed exchange crypto. Nel frattempo, gli operatori stanno aggiornando le proprie policy interne e gli strumenti di monitoraggio in vista dell’entrata in vigore delle nuove misure.
In sintesi
- La Turchia si prepara a rafforzare i poteri di MASAK, introducendo blocchi preventivi su conti bancari e account crypto.
- Si punta su una maggiore velocità d’intervento, una più stretta cooperazione internazionale e tutele specifiche per i titolari dei conti.
- L’impatto si estenderà a tutto il settore della compliance, con procedure KYC e di monitoraggio delle transazioni che dovranno essere rapidamente adeguate dalle banche e dagli exchange.