Ieri, il Presidente della Fed Jerome Powell ha tenuto la solita conferenza stampa, a margine della riunione del FOMC, durante la quale ha detto cose che hanno influenzato negativamente il mercato crypto.
In realtà molte delle cose che ha detto vanno interpretate come notizie positive, sia per i mercati finanziari, sia soprattutto per l’economia reale, ma è in particolare una quella che ha innescato le vendite.
Certo, il quadro che ha descritto non è roseo, ma non è nemmeno nero. Anzi, nel complesso il quadro descritto è stato positivo, anche se con luci ed ombre, ma sicuramente con più luci che ombre.
Summary
Jerome Powell: la notizia negativa dal FOMC di ieri
L’unica vera e propria notizia nettamente negativa data ieri da Powell è quella che riguarda i prossimi tagli dei tassi.
Il FOMC ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base, ma il mercato aveva già completamente prezzato questa notizia. Infatti quando è stata resa nota i mercati non hanno minimamente reagito.
Solo che, così come stavano già prezzando questo taglio, stavano già in parte prezzando anche un taglio simile a dicembre, ovvero per la prossima riunione prevista del FOMC.
Stando ai dati di Polymarket, prima della conferenza stampa di Powell le scommesse davano probabile all’85% un altro taglio da 25 punti base a dicembre.
Ad un certo punto però Powell ha detto esplicitamente che non è assolutamente detto che il FOMC a dicembre tagli di nuovo i tassi.
Sebbene non abbia nemmeno realmente detto che vi siano probabilità significative che il taglio non ci sia, i mercati hanno interpretato le sue parole come una riduzione delle probabilità. Infatti, su Polymarket le probabilità di un altro taglio di 25 punti base a dicembre sono scese al 65%.
Le conseguenze delle parole di Powell
Questa nuova previsione ha indotto molti speculatori che avevano posizioni aperte soprattutto sul dollaro a riposizionarsi, e ciò ha avuto delle conseguenze.
Il Dollar Index di colpo è balzato da 98,8 punti a 93,3, e Bitcoin è sceso da 111.000$ a 109.000$.
Tutto ciò ha poi avuto anche una reazione a cascata sull’intero mercato crypto.
Va però sottolineato come in realtà Powell abbia detto che per dicembre non sia ancora stata presa nessuna decisione, e che questa verrà presa solo alla luce dei nuovi dati che emergeranno nel frattempo. Ha anche aggiunto che tali dati potrebbero scarseggiare, a causa dello shutdown del governo, ma non ha assolutamente detto che si siano ridotte le probabilità di un ulteriore taglio.
Infatti nel corso delle ore seguenti le probabilità su Polymarket sono risalite sopra il 70%, ovvero ai livelli del 10 ottobre.
Bitcoin e Ethereum
Il Dollar Index in seguito era sceso a 99 punti, anche se poi oggi nel corso della giornata è tornato a 99,2.
La reazione del prezzo di Bitcoin, dopo un’altra fase di liquidazioni forzate di posizioni in leva, è stata quella di posizionarsi più o meno attorno ai 110.000$, ovvero la stessa soglia di prezzo che costituì un importante supporto proprio dal 10 al 16 di ottobre.
Non si tratta pertanto di una reazione particolarmente importante, se non per il fatto che ha interrotto il breve trend ascendente iniziato giovedì scorso.
In altre parole dal primo di ottobre sono ormai due i tentativi falliti di far ripartire la bullrun.
Per quanto riguarda Ethereum, invece, sta continuando il trend decrescente iniziato lunedì, ma per ora si è limitato a riportarsi sui livelli di giovedì scorso.
Le altre crypto
Prendendo come riferimento la Total3, ovvero la capitalizzazione di mercato complessiva di tutte le altcoin escluse Ethereum e le stablecoin, oltre che Bitcoin, il suo movimento non sembra particolarmente significativo.
L’attuale livello infatti è in linea con quello di domenica, ma anche con quello dell’11 ottobre.
In altre parole, a differenza di Bitcoin che ha provato a far ripartire la bullrun la settimana scorsa, la Total3 praticamente lateralizza da quasi tre settimane.
Oltretutto il suo livello attuale è in linea persino con quello della seconda metà di luglio, tanto da poter affermare che, con l’eccezione della seconda metà di settembre e dei primi dieci giorni di ottobre, praticamente sta lateralizzando da allora all’interno però di una fascia volatile.
Occorre però specificare che i livelli raggiunti il 7 ottobre sono i nuovi massimi storici, registrati in assenza di un’altseason, anche se solo di poco superiori ai massimi del 2021.
Quindi da un lato la situazione attuale del mercato delle altcoin nel suo complesso non sembra affatto problematica, anche se in realtà analizzando le singole coin si scorgono diverse situazioni problematiche.
Il vero e proprio grosso problema è che dal 2021 ad oggi c’è stata un’enorme proliferazione di nuove crypto e nuovi token, cosa che ha portato la capitalizzazione di mercato a doversi spalmare su un numero molto più alto di coin.
E così anche in presenza di dati decisamente buoni per la Total3, molte singole crypto risultano comunque in sofferenza e ben lontane dai massimi di allora.


