Nel nuovo piano industriale, Leonardo integra le tecnologie quantistiche con intelligenza artificiale e supercalcolo per sviluppare soluzioni più rapide, precise e con minori consumi energetici.
Summary
Come si inseriscono le tecnologie quantistiche nella strategia di Leonardo?
Nel Piano Industriale 2024-28, le tecnologie quantistiche rientrano nel percorso digitale del gruppo accanto ad AI, supercalcolo, cloud, big data e cybersecurity. L’obiettivo è consolidare Leonardo come società ad alta tecnologia, capace di integrare le frontiere più avanzate dell’innovazione.
Come ha spiega Massimiliano Dispenza, Head of Quantum Technologies, Optronics & Advanced Materials Labs, in una recente intervista rilasciata al Corriere, questa fase non è un salto nel vuoto, ma una tappa evolutiva.
Inoltre, il gruppo punta a introdurre gradualmente queste soluzioni in difesa, sicurezza e spazio, anticipandone l’impatto operativo.
Il tema ha una valenza strategica, militare e politico-economica. Detto ciò, presidiare oggi il campo quantistico significa garantirsi domani sovranità tecnologica, vantaggio competitivo e capacità di leadership, secondo la visione delineata dal management.
Perché il contesto quantistico è così rilevante oggi?
Le basi concettuali risalgono alla rivoluzione avviata da Werner Heisenberg nell’estate del 1925 sull’isola di Helgoland, quando venne formalizzata la struttura matematica della meccanica quantistica. Da allora, la fisica teorica ha spiegato molti fenomeni subatomici, ma la traduzione pratica di queste scoperte resta complessa.
Come osserva Carlo Rovelli in “Helgoland”, il mondo non appare più semplice come ai tempi di Newton.
Tuttavia, il cosiddetto “velo di Maya” non è stato ancora completamente sollevato, soprattutto sul fronte applicativo. In questo scenario, la corsa alla “quantum supremacy” coinvolge Stati Uniti, Cina e Russia, ma anche l’Italia ha un ruolo crescente.
In questo quadro, Leonardo si posiziona come attore industriale europeo in grado di trasformare ricerca di frontiera in soluzioni concrete. Inoltre, la dimensione geopolitica del comparto rende essenziale sviluppare competenze interne, riducendo dipendenze tecnologiche esterne.
L’approccio di Leonardo al quantum computing
Il primo grande terreno di gioco è il quantum computing, destinato a superare il supercalcolo classico. Su questo fronte opera il Center of Excellence on Advanced Cognitive Solutions del gruppo, che lavora su casi d’uso concreti.
Daniele Dragoni, Head of Quantum Computing Solutions & Head of Sales Engineering Hypercomputing, sottolinea che il team lavora da cinque anni su una tecnologia potenzialmente dirompente. Tuttavia, sul mercato, pur in presenza di progressi continui da parte di diversi player, non si è ancora verificato un salto davvero rivoluzionario.
Per questo, Leonardo ha scelto un approccio pragmatico: lasciare lo sviluppo delle piattaforme hardware ad altri operatori e concentrarsi su algoritmi e applicazioni. Inoltre, la strategia prevede un modello ibrido, che integri quantistico e supercalcolo tradizionale, ambito in cui l’azienda vanta una posizione di vertice grazie al supercomputer DaVinci installato a Genova.
In che modo il supercalcolo ibrido supporta l’intelligenza artificiale?
La prospettiva del centro di eccellenza è sviluppare modelli di intelligenza generativa che richiedano meno energia a parità di prestazioni rispetto ai PC tradizionali. In questo senso, la combinazione tra calcolo quantistico e infrastrutture esistenti potrebbe risultare decisiva.
Inoltre, una delle priorità tecniche è la cosiddetta ottimizzazione combinatoria, cioè la capacità di prendere decisioni in situazioni critiche nel minor tempo possibile. L’obiettivo è ridurre al minimo il margine d’errore, avvicinandosi a una probabilità prossima allo zero in scenari complessi.
Un supercalcolo ibrido può integrare la rapidità dei futuri processori quantistici con l’affidabilità delle architetture classiche. Rispetto agli schemi puramente tradizionali, questo approccio promette efficienza energetica migliore e nuove modalità di analisi dati su larga scala.
Su quali applicazioni fotoniche e sensoriali sta lavorando Leonardo?
Oltre al quantum computing, i Quantum Technologies Labs di Roma, parte dei Leonardo Innovation Labs, sviluppano applicazioni fondate sull’osservazione dei singoli fotoni. Qui lavora un team di circa 20 ricercatori coordinato da Dispenza, impegnato su sistemi di visione e navigazione innovativi.
Queste soluzioni mirano, ad esempio, a rilevare oggetti nascosti alla vista o a operare attraverso fumo e nebbia. Inoltre, il gruppo punta a creare sistemi di navigazione estremamente precisi che non dipendano dai satelliti, con potenziali ricadute in ambito difesa e sicurezza.
Secondo quanto illustrato dal laboratorio, l’analisi del comportamento dei fotoni nello spazio e nel tempo consente di ricostruire l’ambiente circostante senza osservarlo direttamente. Ciò potrebbe permettere in futuro l’ispezione di aree pericolose, riducendo l’esposizione del personale a rischi.
Quali scenari apre la correlazione quantistica per sensori e navigazione?
Una delle direzioni più avanzate di ricerca riguarda la correlazione quantistica. Qui due o più fotoni risultano legati in modo tale che la misura del primo influisce istantaneamente sulle proprietà dell’altro, indipendentemente dalla distanza.
Questa proprietà può essere sfruttata per “vedere” attraverso la nebbia o altri ostacoli, migliorando le capacità dei veicoli autonomi nel riconoscere ostacoli difficili da individuare. Inoltre, sistemi basati su tali meccanismi potrebbero rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche in scenari ostili.
In prospettiva, queste soluzioni potrebbero affiancare le tecnologie radar e ottiche tradizionali, offrendo un livello di precisione aggiuntivo. Detto ciò, lo sviluppo richiederà ancora anni di test e validazione in contesti reali.
Qual è il significato strategico delle tecnologie quantistiche per Leonardo?
Nel complesso, l’integrazione tra quantum computing, sensori fotonici e AI apre a Leonardo un fronte tecnologico a lungo termine. La combinazione di ricerca teorica e applicazioni industriali rappresenta un asset fondamentale nella competizione globale.
Inoltre, presidiare questi ambiti consente di rafforzare la sovranità tecnologica nazionale, in un contesto in cui le grandi potenze investono ingenti risorse. Rispetto a un approccio puramente accademico, la scelta del gruppo è orientata a casi d’uso concreti e a una graduale industrializzazione.
Le tecnologie quantistiche emergono così come un pilastro della visione di Leonardo per i prossimi anni, dall’ottimizzazione decisionale ai sistemi di osservazione avanzata. In questo percorso, l’Italia mira a ritagliarsi un ruolo attivo nella nuova corsa al calcolo del futuro.

