Mentre i mercati crypto sono dominati da paura e vendite forzate, l’aggiornamento Ethereum Fusaka del 3 dicembre arriva in un contesto tecnico e on-chain particolarmente delicato.
Summary
Sentiment ribassista e contesto di mercato
Il clima resta segnato da FUD: milioni di dollari sono stati bruciati, i principali supporti tecnici sono stati violati e l’appetito per il rischio si è ridotto in modo evidente. Con il rischio di nuova capitolazione, il consueto vento favorevole del quarto trimestre sta scivolando in territorio negativo.
In questo scenario, dicembre si apre con un chiaro bias ribassista. Tuttavia, proprio questa pressione potrebbe creare il terreno per strategie contrarian basate sul celebre approccio “comprare quando gli altri vendono nel panico”.
Dall’effetto Pectra al lancio di Fusaka
Per Ethereum, il 2025 è stato finora un anno decisivo, nonostante alcune debolezze tecniche. L’aggiornamento Pectra, rilasciato nella prima metà dell’anno, mirava a rendere la rete più veloce ed efficiente, soprattutto a beneficio del mondo Layer‑2.
Dopo il lancio del 7 maggio, il prezzo di ETH è balzato del 40% in appena tre giorni, recuperando quota 2.500 dollari per la prima volta da inizio marzo. Anche dopo mesi di vendite e notizie negative, ETH resta comunque circa il 38% sopra i livelli pre-upgrade.
Per confronto, Bitcoin scambia oggi circa il 10% sotto l’area dei 95.000 dollari, dove si trovava nello stesso periodo. Nel complesso, l’upgrade Pectra ha segnato un vero punto di svolta, con una chiara sovraperformance relativa di ETH, pur avendo rincorso BTC nel quarto trimestre.
Le metriche on-chain confermano il cambio di passo. Le transazioni giornaliere (media a 7 giorni) erano intorno a 1,25 milioni prima di Pectra e sono salite verso 1,75 milioni a metà agosto, con un aumento di 243.000 indirizzi attivi nello stesso arco temporale.
Fusaka: cosa cambia per rete e utenti
Il nuovo aggiornamento Fusaka interviene sia sul “backend” della rete sia sull’esperienza utente. Sul fronte infrastrutturale, l’introduzione del Peer Data Availability Sampling (PeerDAS) consente ai nodi di verificare i blocchi senza scaricare tutti i dati, migliorando efficienza e scalabilità.
Inoltre, la capacità dati per blocco aumenta, permettendo di includere più transazioni. Il gas limit salirà da 45 milioni a 60 milioni, ampliando in modo significativo il throughput potenziale. Sul lato utente, le condizioni attuali sono già favorevoli: il gas medio è sceso intorno a 0,04 Gwei, con costi di transazione particolarmente contenuti.
In sintesi, l’aggiornamento arriva in una fase di attività on-chain più leggera e di commissioni ai minimi. Tuttavia, proprio come nel caso Pectra, questa combinazione potrebbe innescare un nuovo ciclo di utilizzo e traffico sulla rete, rafforzando ulteriormente i fondamentali operativi.
In questo quadro, molti osservatori guardano al lancio del 3 dicembre come a un potenziale catalizzatore, riaprendo il dibattito su come un aggiornamento tecnologico possa incidere sull’andamento del prezzo nel breve e medio termine.
Prezzo, fondamentali e possibile rally post-upgrade
Guardando avanti, non si può escludere una dinamica simile al rally di metà anno. Un’area chiave da monitorare è quella dei 2.800 dollari, dove il recente storno potrebbe trasformarsi in un’opportunità d’acquisto in presenza di segnali di stabilizzazione.
In particolare, l’aggiornamento Ethereum Fusaka potrebbe rafforzare in modo significativo i fondamentali on-chain proprio mentre l’interesse degli investitori professionali tocca nuovi massimi storici. Detto ciò, il rischio di volatilità resta elevato, specie in un contesto di sentiment fragile.
Il peso dell’interesse istituzionale
In un ecosistema dominante come quello di Ethereum, gli upgrade tecnici non avvengono mai nel vuoto. Con circa 65 miliardi di dollari di TVL, un mercato delle stablecoin da 168 miliardi, 442 miliardi di valore bridged e oltre 1.670 protocolli attivi su una capitalizzazione superiore ai 340 miliardi, la rete rimane il fulcro della DeFi.
Questo significa che ogni grande aggiornamento può avere effetti a catena sull’intero mercato. Attualmente, 26 società quotate in borsa detengono ETH in bilancio, un numero che supera quello di qualsiasi altro Layer‑1. Solana segue con 18 aziende esposte, a conferma di un interesse istituzionale concentrato sui leader di mercato.
In termini semplici, i grandi investitori tendono a seguire i fondamentali. Il caso BitMine è emblematico: la società detiene circa il 3% della quantità circolante di ETH e ha recentemente incrementato le sue riserve da 54.000 a 69.000 monete.
Non solo. Tom Lee punta a portare l’esposizione al 5% e sta pianificando il lancio di una rete di validatori nel primo trimestre del 2026, con l’obiettivo dichiarato di generare 500 milioni di dollari di ricavi da staking. Nel complesso, questo tipo di sostegno rafforza il profilo di ETH come asset da tesoreria per aziende e investitori istituzionali.
Strategie in un mercato dominato dalla paura
Con un tale livello di supporto e uno scenario tecnico in evoluzione, gli upgrade come Fusaka possono consolidare ulteriormente il ruolo di ETH nei portafogli di lungo periodo. Tuttavia, il breve termine resta guidato da emozioni estreme e da movimenti bruschi di prezzo.
Alla luce di questi elementi, diversi analisti richiamano l’attenzione sulla strategia di chi sceglie di accumulare nei momenti di forte avversione al rischio, puntando su fondamentali solidi e miglioramenti strutturali della rete in vista del 2026.
Conclusioni
Il lancio di Fusaka il 3 dicembre arriva in un contesto di bassa attività on-chain e commissioni ridotte, uno scenario che in passato ha favorito un successivo aumento dell’utilizzo della rete.
Al tempo stesso, la combinazione tra upgrade tecnologici e crescente presenza istituzionale crea potenziali punti di ingresso intorno ai 2.800 dollari. Resta però essenziale valutare con attenzione rischi, volatilità e orizzonte temporale di investimento.

