Nel panorama delle criptovalute di novembre, il riepilogo blockchain di WuBlockchain mette in luce upgrade tecnici, evoluzioni di governance e nuovi fronti sulla sicurezza on-chain.
Summary
Bitcoin: primo audit esterno su Bitcoin Core
Nel mese di novembre, Quarkslab, finanziata da Brink e coordinata da OSTIF, ha completato il primo audit pubblico di sicurezza di terze parti nella storia di Bitcoin Core. Il team ha investito circa 100 person-day, concentrandosi su rete P2P, mempool, gestione della chain e consenso.
L’analisi non ha rilevato vulnerabilità ad alto o medio rischio. Sono emersi soltanto 2 problemi a basso rischio e 13 suggerimenti di miglioramento. Questo passaggio viene considerato un punto di svolta, verso una fase di sviluppo più maturo e governato in modo strutturato per il client principale di Bitcoin.
Ethereum: upgrade Fusaka, Glamsterdam e nuovo focus sulla privacy
Sul fronte Ethereum, i testnet per l’upgrade Fusaka sono stati completati con successo e l’aggiornamento sul mainnet è programmato per il 3 dicembre 2025 alle 21:49 UTC. Si tratta di uno step chiave nella roadmap di ottimizzazione del protocollo.
Parallelamente proseguono i preparativi per l’hard fork Glamsterdam. Come proposte centrali sono stati confermati EIP-7732 / ePBS per il livello di consenso ed EIP-7928 per le Block-Level Access Lists lato execution layer. Tuttavia, l’introduzione della lista anti-censura FOCIL potrebbe slittare al successivo upgrade Heka/Bogotá, pur richiedendo un impegno credibile da parte della community.
A Devcon, Vitalik Buterin ha presentato il framework di privacy Kohaku. Il progetto, open source e guidato dalla Ethereum Foundation, punta a offrire moduli componibili di privacy e sicurezza on-chain. Inoltre, i moduli iniziali sono compatibili con soluzioni come Railgun e Privacy Pools, consentendo a sviluppatori di integrare wallet Ethereum con modalità di privacy predefinite e opzionali.
Il framework esplora anche funzionalità avanzate, tra cui mixnet e browser basati su zero-knowledge, per ampliare il perimetro di tutela dell’identità digitale. Nel complesso, si tratta di un tentativo di conciliare privacy, compliance e usabilità all’interno dell’ecosistema.
Layer di interoperabilità, nuove proposte di scaling e aumento del gas limit
I team dedicati ad account abstraction e chain abstraction hanno proposto l’Ethereum Interoperability Layer (EIL), pensato per far percepire ai partecipanti i vari rollup L2 come un’unica chain. Basato su ERC-4337, EIL consente di avviare e regolare azioni cross-L2 direttamente dal wallet, senza bridge o relayer.
Secondo il gruppo di lavoro, questo livello di interoperabilità migliorerà la compatibilità tra wallet multichain e dApp e favorirà l’adozione di nuovi rollup, preservando al contempo il modello di fiducia minimizzata di Ethereum. Inoltre, si punta a ridurre l’attrito operativo per gli utenti che interagiscono quotidianamente con più livelli.
Vitalik Buterin ha inoltre indicato un possibile cambio di paradigma per il 2026: passare dal “broad scaling” a una “ottimizzazione mirata”. Tra le ipotesi allo studio c’è l’aumento del gas limit di 5 volte, accompagnato da un incremento proporzionale dei costi di gas per le operazioni computazionalmente più pesanti.
Questa impostazione mira a innalzare il throughput complessivo, limitando però l’impatto delle operazioni costose sui nodi. In altre parole, si privilegia un scaling più fine, piuttosto che un semplice aumento indiscriminato della capacità.
Il 25 novembre il Gas Limit di Ethereum è stato effettivamente modificato da 45 milioni a 60 milioni. Il cambiamento di gas limit richiede l’approvazione di oltre il 50% dei validatori e, una volta superata questa soglia, viene applicato automaticamente senza hard fork.
L’osservatore on-chain @nake13 ha collegato questo passo a tre innovazioni congiunte: l’EIP-7623, che contiene le dimensioni dei blocchi per mantenere margini di sicurezza, ottimizzazioni dei client per sostenere una domanda di gas elevata e testnet che non hanno evidenziato problemi di propagazione. Tuttavia, i prossimi step di scaling richiederanno ancora lavoro su operazioni crittografiche ad alto carico, gestione della crescita dello stato e ulteriore ottimizzazione della rete.
Ethereum L2: upgrade Atlas di ZKsync e nuove generazioni di prover
Nel segmento Layer 2, ZKsync ha annunciato l’upgrade Atlas, con l’obiettivo di trasformare Ethereum in un vero hub di capitale in tempo reale. L’aggiornamento promette oltre 15.000 TPS, finalità ZK di 1 secondo e commissioni quasi nulle, oltre a interoperabilità in tempo reale di liquidità tra L1 e L2.
Con Atlas, le chain basate su ZKsync possono attingere direttamente alla liquidità di Ethereum senza ricreare pool separati, modificando radicalmente la struttura del capitale tra livelli. Vitalik ha definito il lavoro di ZKsync “sottovalutato ma estremamente prezioso” per l’ecosistema complessivo, rispetto ad altre iniziative di scaling più visibili.
In parallelo, il prover zkSync Airbender consente ora di generare prove complete dei blocchi L1 utilizzando soltanto due GPU RTX 5090. Questo risultato suggerisce che il gas limit su L1 potrebbe essere alzato in modo significativo, mentre le commissioni su L2 tenderebbero ad avvicinarsi allo zero.
Buterin ha definito il traguardo un “enorme passo avanti”, evidenziando però che sistemi di questo tipo continuano a mostrare un divario fino a circa 60 volte tra prestazioni medie e casi peggiori. Per questo propone una revisione dei prezzi di gas per aumentare drasticamente il costo di operazioni come RSA, evitando corse agli armamenti hardware e mantenendo i blocchi standard facilmente dimostrabili.
Sul fronte Starknet, StarkWare ha annunciato il nuovo sistema di proving S-two, ora impiegato per verificare ogni blocco sulla rete. Il sistema supporta proving decentralizzato, proving lato client e privacy su larga scala, rimuovendo il proving come collo di bottiglia principale per l’espansione del protocollo.
Solana: proposta di accelerazione sulla riduzione dell’inflazione
Nella community di Solana è stata presentata la proposta SIMD-0411, che suggerisce di raddoppiare il tasso di decremento dell’inflazione dal -15% al -30%. Questa modifica parametrica accelererebbe la riduzione dell’inflazione dal livello attuale di circa 4,18% verso il target di lungo termine dell’1,5%.
Invece che raggiungere l’obiettivo all’inizio del 2032, la rete potrebbe arrivarci all’inizio del 2029. Inoltre, il processo di riduzione richiederebbe circa 3,1 anni invece di 6,2 anni, tagliando l’emissione di circa 22,3 milioni di SOL in sei anni, pari a circa 2,9 miliardi di dollari ai prezzi attuali.
L’effetto atteso sarebbe un allentamento della pressione sui rendimenti di staking e una maggiore efficienza nel mantenimento delle posizioni in SOL. La proposta, relativamente semplice e prevedibile, è già entrata nella fase di discussione di governance.
BNB Chain e Avalanche: upgrade per velocità e user experience
Il team di sviluppo di BNB Chain ha annunciato il rilascio ufficiale dell’hard fork Fermi. L’aggiornamento riduce l’intervallo tra i blocchi da 750 millisecondi a 450 millisecondi, migliorando sensibilmente efficienza delle transazioni, throughput della rete e performance complessiva.
Gli upgrade di testnet inizieranno il 10 novembre 2025 alle 02:25 UTC. Il momento di attivazione sul mainnet sarà comunicato dopo il completamento degli stress test. Nel frattempo, il team ha annunciato anche la dismissione del servizio di wallet multisig esistente. Gli utenti sono invitati a migrare quanto prima a Safe Global per la custodia sicura degli asset.
Sul versante Avalanche, è stato lanciato l’upgrade Granite, progettato per raggiungere una finalità intorno ai 2 secondi. Granite introduce tre miglioramenti chiave: regolazione dinamica della velocità di elaborazione per gestire fluttuazioni di traffico, riduzione dei costi per le transazioni cross-chain e adozione di firme biometriche, tra cui impronta digitale e riconoscimento facciale.
Sicurezza: minaccia da estensioni malevole e incidente su Cardano
L’azienda di cybersecurity Socket ha segnalato un’estensione Chrome malevola denominata Crypto Copilot, che permette di scambiare token Solana direttamente su X, ma aggiunge di nascosto istruzioni per deviare almeno 0,0013 SOL o lo 0,05% di ogni swap verso il wallet dell’attaccante.
L’estensione sfrutta Raydium per eseguire gli swap, allegando comandi di trasferimento nascosti che non vengono mostrati all’utente dal wallet. Attiva da giugno 2024, sembra aver raggiunto solo circa 15 utenti. Tuttavia, è stata inoltrata una richiesta di rimozione al Chrome Web Store, a tutela di eventuali nuovi installatori.
Nel frattempo, Cardano ha subito una temporanea divisione della chain a causa di una vulnerabilità in vecchio codice innescata da una transazione di delega ADA non conforme. La transazione, valida a livello di protocollo, ha attivato un bug noto nella libreria software sottostante, provocando una partizione della rete.
L’organizzazione Intersect ha comunicato che agli operatori di stake pool è stato chiesto di aggiornare i nodi per riunificare la cronologia della chain. Il fondatore Charles Hoskinson ha affermato che l’FBI è stata coinvolta nelle indagini. Le reazioni della community sono state miste, con alcuni che hanno ironizzato sul fatto che quasi nessuno si sia accorto dello split.
Altri sviluppi: zkVM, stablecoin su USDC e infrastruttura ENS
Succinct ha annunciato che la nuova zkVM SP1 Hypercube ha raggiunto proving in tempo reale a livello “domestico”. Grazie a 16 GPU RTX 5090 e un CAPEX inferiore a 100.000 dollari, il sistema può dimostrare in tempo reale circa il 99,7% dei blocchi di Ethereum.
Il design ottimizza il livello di aritmetizzazione e rimuove la dipendenza dalle ipotesi di “proximity gap”. Inoltre, finanziato dalla Ethereum Foundation, ha completato insieme a NethermindSec la prima verifica formale dei vincoli di istruzione. Nel complesso, rappresenta un passo in avanti significativo per la standardizzazione dei prover ZK.
Circle ha presentato l’infrastruttura xReserve, che consente ai progetti blockchain di emettere stablecoin garantite da USDC e interoperabili 1:1 con esse. Il sistema utilizza smart contract per custodire le riserve in USDC e si affida alla certificazione xReserve per gestire depositi cross-chain, burn e mint, riducendo la dipendenza da bridge di terze parti.
I network Canton e Stacks saranno i primi a integrare xReserve e a lanciare le rispettive stablecoin collateralizzate in USDC. Questo modello potrebbe diventare un riferimento per emissioni di monete stabili più trasparenti e verificabili.
Brevis ha pubblicato il whitepaper di ProverNet, un marketplace decentralizzato per la generazione di prove ZK, basato sul meccanismo TODA (True On-chain Double Auction). Il sistema abbina compiti di calcolo eterogenei con hardware di proving specializzato, migliorando efficienza e performance.
Costruito sull’esperienza di integrazione con PancakeSwap, Uniswap, Euler, Linea e MetaMask, ProverNet mira a servire diversi contesti computazionali. Il marketplace girerà su Brevis Chain e il lancio della rete è previsto a breve.
ENS ha annunciato che Namechain migrerà verso Surge di Nethermind, un framework di based-rollup costruito sullo stack tecnologico di Taiko. Secondo il team, la settlement e il sequencing nativi su Ethereum garantiscono finalità rapida, resistenza alla censura e un più alto grado di decentralizzazione, in linea con le esigenze del sistema di nomi.
Zcash, Berachain e Injective: roadmap e ripartenze
La società Electric Coin Co. (ECC), creatrice di Zcash (ZEC), ha diffuso la roadmap per il quarto trimestre 2025. Le priorità principali sono ridurre il debito tecnico, migliorare privacy e usabilità del wallet Zashi e garantire una gestione più stabile dei fondi di sviluppo.
La Berachain Foundation ha invece reso noto un aggiornamento core: la versione di hard fork è stata distribuita e la maggior parte dei validatori ha effettuato l’upgrade. La rete è in attesa degli aggiornamenti RPC dei principali provider di infrastruttura, come gli oracoli di liquidazione, prima di riprendere la produzione dei blocchi.
La fondazione ha confermato che l’operatore del bot MEV che detiene fondi BEX si è dichiarato white-hat e ha accettato di restituire gli asset dopo il ripristino della chain, inviandoli all’indirizzo deployer di Berachain 0xD276…32A2. Una volta online, il team pubblicherà misure di sicurezza rafforzate per BEX e le applicazioni core, insieme ai piani futuri della rete.
Infine, Injective ha annunciato il lancio del mainnet EVM nativo sulla propria blockchain Layer 1 basata su Cosmos. Il traguardo rappresenta una tappa centrale nella roadmap MultiVM, che punta a realizzare un ambiente unificato per smart contract su più virtual machine.
In prospettiva, la rete intende supportare WebAssembly, EVM e Solana VM, consentendo condivisione di liquidità, asset, stato e moduli fra l’intero ecosistema. Detto ciò, questo riepilogo blockchain mensile conferma come l’innovazione si stia spostando sempre più verso interoperabilità, proving avanzato e rafforzamento delle infrastrutture di base.

