I classici exchange centralizzati sono in assoluto il modo migliore per vendere crypto in valuta fiat.
Non è l’unico modo esistente, ma dato che gli exchange decentralizzati (DEX) non supportano le valute fiat, spesso non ci sono molte alternative ai CEX (exchange centralizzati) per vendere crypto in fiat.
Prima di mostrare come si fa occorre però fare una precisazione: in genere, a differenza delle crypto, le piattaforme online che utilizzano valute fiat richiedono sempre per legge la verifica dell’identità (KYC), pertanto non è possibile operare su tali piattaforme in modo anonimo.
A parte ciò, vendere crypto per fiat su un exchange è un’operazione comune per incassare guadagni, ma richiede comunque attenzione alla sicurezza, alle commissioni, ed agli aspetti fiscali.
Summary
Scegliere l’exchange
La prima cosa da fare è scegliere l’exchange.
Va detto che ci sono migliaia di exchange differenti, ma conviene limitare la propria scelta a quelli principali, ovvero a quelli ritenuti comunemente più affidabili.
Inoltre non tutti gli exchange supportano tutte le crypto e tutte le valute fiat, pertanto la scelta dell’exchange è molto importante visto che è utilizzabile solo se supporta la crypto che si vuole vendere e la valuta fiat che si vuole incassare.
Infine conviene dare precedenza nella scelta agli exchange nazionali, perchè le transazioni nazionali in valuta fiat sono meno problematiche, e soprattutto perchè in caso di problemi è meglio avere la possibilità di interagire con qualcuno che parli la propria lingua.
Ad esempio, per quanto riguarda gli euro converrebbe scegliere un exchange che abbia la sede operativa nel Paese UE in cui si risiede, così da poter poi effettuare un prelievo non internazionale.
In alternativa esistono anche exchange non-UE molto affidabili che supportano gli euro, come Coinbase, Kraken, Binance o Crypto.com.
Conviene anche fare molta attenzione alle modalità di prelievo previste dai singoli exchange, perchè ad esempio in pochi supportano il prelievo in fiat su PayPal, mentre molto spesso supportano invece il bonifico. Alcun offrono anche la possibilità di agganciare al conto una carta di debito Visa o Mastercard per effettuare pagamenti da alimentare con le crypto o le valute fiat che si hanno in deposito presso di loro.
Operazioni preliminari
Prima di poter effettuare una vendita di crypto in valuta fiat su un exchange bisogna compiere tre operazioni preliminari.
La prima, ovviamente, è quella di registrarsi presso l’exchange aprendo un proprio account. La procedura di registrazione è simile a quella presente su molte altre piattaforme.
Una delle maggiori difficoltà invece è la seconda operazione preliminare, spesso obbligatori, ovvero la verifica dell’identità.
Di fatto tutte le piattaforme che supportano valute fiat richiedono il cosiddetto KYC (Know Your Customer), e purtroppo è una procedura che non è mai particolarmente immediata. Anzi, in alcuni casi può anche essere problematica, perchè vengono richieste foto di documenti ed a volte anche prove di residenza.
La terza operazione preliminare ovviamente è il deposito di crypto sull’exchange. Ogni exchange ha una sua procedura di deposito da rispettare, ma in genere sono tutte estremamente simili tra di loro.
Di fatto occorre inviare le proprie crypto dal wallet in cui le si custodisce all’apposito indirizzo fornito dall’exchange nel momento in cui si avvia sulla piattaforma la procedura di deposito.
Se i fondi però sono giàsull’exchange questa procedura non è necessaria.
La vendita
Spesso esistono due modalità di vendita differente.
La prima, molto utilizzata, è quella immediata ed economica, spesso chiamata anche “conversione”.
In realtà questa modalità è spesso preferita solo perchè è molto semplice ed immediata, ma è sconsigliabile perchè solitamente ha costi di commissione più elevati. Inoltre spesso il prezzo di vendita è leggermente inferiore a quello di mercato.
Converrebbe invece procedere con la seconda modalità, che però a volte è ospitata solo nelle versioni professionali delle piattaforme.
Per procedere con la prima modalità, ovvero la “conversione”, è sufficiente individuare sull’exchange la crypto che si vuole vendere, dopo aver depositato i fondi, e scegliere l’opzione “Sell” (“Vendi”).
In seguito è sufficiente seguire le istruzioni, che variano da piattaforma a piattaforma pur essendo quasi sempre più o meno le stesse, che richiedono di inserire la cifra e confermare la vendita.
La seconda modalità invece è più complessa, e spesso ci si accede cliccando su “Trade” (“Scambia”) o su “Exchange”.
In tal caso per prima cosa bisogna selezionare la coppia di scambio, composta dalla crypto che si vuole vendere e dalla valuta fiat che si vuole incassare.
Questa modalità supporta a sua volta due tipologie differenti di scambio: gli ordini di tipo market, e quelli di tipo limit.
Gli ordini market vengono eseguiti immediatamente a prezzo di mercato, ma sono più rischiosi perchè se vengono eseguiti in un momento in cui ci sono pochi ordini di acquisto in attesa, il prezzo di vendita potrebbe essere inferiore a quello sperato.
Gli ordini limiti invece consentono di specificare un prezzo minimo di vendita, ma vengono eseguiti solo se ci sono già caricato a sistema ordini di acquisto a quel prezzo minimo.
A quel punto basta inserire l’importo e confermare la transazione.
In entrambi i casi occorrerebbe verificare bene il costo della transazione prima di confermarla, onde evitare spiacevoli sorprese.
Tali commissioni variano da piattaforma a piattaforma, e non sempre sono mostrati in chiaro al momento della vendita.
Il prelievo
Dopo aver confermato la vendita,l’exchange procederà ad eseguirla.
Una volta eseguita, le crypto venduta saranno state tolte dal proprio account, e sarà invece stata accreditata la cifra in fiat incassata con la vendita, al netto delle commissioni.
A quel punto è possibile procedere con il prelievo in valuta fiat dall’exchange.
Il prelievo è praticamente identico al deposito, solo in senso contrario. Ogni exchange ha la sua procedura di prelievo, ma sono tutte estremamente simili.
Ciò che cambia sono le modalità di incasso, ed i costi di commissione.
A dire il vero i costi di commissione sui prelievi sono spesso azzerati, ma conviene controllare perchè su alcune piattaforme possono arrivare anche fino a 5€ per prelievo.
Le modalità di incasso invece non sono sempre simili, perchè se la modalità di incasso tramite bonifico bancario è quasi sempre disponibile, PayPal ad esempio lo è raramente (ad esempio è disponibile su Coinbase), ed ancora più raramente è possibile prelevare su carte di credito.
Diversi exchange però offrono una loro carta di debito Visa o Mastercard per prelevare o pagare utilizzando i fondi presenti sul proprio account.
Rischi
Il rischio a cui bisogna fare più attenzione è quello della violazione dell’account da parte degli hacker. Occorre infatti proteggere molto bene il proprio accesso onde evitare che qualcun altro riesca ad entrare e rubare i fondi.
Il secondo rischio è quello legato invece in generale alla sicurezza dell’exchange, tanto che si sconsiglia di lasciare in deposito per molto tempo i propri fondi sugli exchange crypto. Questo è anche il motivo principale per cui conviene scegliere exchange ben noti e testati.
Il terzo rischio è quello legato alla volatilità dei prezzi delle crypto, perchè il prezzo di vendita può cambiare anche solo dopo pochi minuti. La soluzione in questo caso è utilizzare gli ordini limit al posto di quelli market.
A tutto ciò va aggiunto un limite: le valute fiat si possono prelevare solo quando le banche sono aperte, ovvero solamente nei giorni feriali.
Esiste però ancora un ultimo rischio, che però è limitato a quei Paesi che tassano le plusvalenze. Infatti una vendita di crypto in fiat è spesso tassabile, con una tassa che si applica in percentuale all’eventuale plusvalenza. Per questi aspetti però conviene rivolgersi a professionisti del settore fiscale, in modo da sapere bene come bisogna procedere Paese per Paese.

