Seguendo la scia degli indici azionari statunitensi S&P500, Dow Jones e Nasdaq, che ieri sera hanno chiuso la peggiore seduta degli ultimi sette anni, in meno di di mezz’ora le oltre 2000 criptovalute vedono evaporare oltre 13 miliardi di capitalizzazione, tornando pericolosamente poco sotto i 200 miliardi di dollari.
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E, arrivate le 12, tra le prime 100 criptovalute a maggior capitalizzazione solamente due riescono a rimanere sopra la parità: Pivx e Qash.
Tra le Top 10, accusano il colpo Ethereum (ETH), Ripple (XRP), Bitcoin Cash (BCH), Stellar Lumens (XLM) e Cardano (ADA) con ribassi oltre il 10%.
Pur annaspando nel mare rosso, bitcoin riesce a limitare la discesa al 4%, condizione che consente di risalire la china della dominance, riportandosi oltre il 54%, confermandosi la criptovaluta di rifugio per eccellenza nei periodi di tensione.
Al momento della scrittura non risultano esserci particolari cause che giustificano il crollo di queste ultime ore. Il balzo della volatilità scuote anche i volumi che in poco più di 12 ore doppiano la media degli scambi giornalieri registrati nelle ultime due settimane.
I volumi continuano a rimanere ancora bassi nella media di scambi settimanale. Il movimento ribassista riporta a far prevalere le posizioni ribassiste, evidenziando come gli scambi ridotti accompagnano repentini cambi di umore per gli operatori che sino a ieri mantenevano prevalenza di posizioni al rialzo.
Summary
Bitcoin (BTC)
Lo scivolone notturno in meno di tre ore riporta i prezzi ai livelli di metà settembre, poco sopra area 6200 dollari.
Il noioso movimento laterale delle ultime tre settimane, che più volte ha visto testare la resistenza dei 6750, risalta l’importanza della resistenza dinamica (trendline rossa), da lunedì testata per tre volte.
La difesa dei ribassisti si è nuovamente dimostrata efficace, facendo tornare a far prevalere le ipotesi a favore di nuovi ribassi. Allargando il quadro tecnico, dallo scorso luglio ad oggi, abbiamo assistito a tre rimbalzi tecnici con massimi inferiori, mentre i minimi tra i 5800 e 6000 dollari sono riusciti a respingere gli attacchi dei ribassisti.
Ethereum (ETH)
L’affondo ribassista delle ultime 12 ore riporta i prezzi sotto la soglia dei 200 dollari, ad un passo dal supporto dei 190 dollari, livello importante in ottica mensile.
Un eventuale allungo sotto questa soglia aumenta le probabilità di rivedere area di minimi di metà settembre.
La resistenza a 230 dollari ha fatto emergere un primo livello di difesa dei ribassisti. La struttura mensile rimane leggermente rialzista.
Potrà sembrare un segnale di debolezza, ma in un contesto di generale incertezza può essere un primo segnale di voler costruire le basi per ripartire: sono basi che verrebbero abbattute solo con il ritorno dei prezzi sotto i 180 dollari.