Dopo giorni di altalena attorno alla parità, l’apertura della settimana mette tutti d’accordo con i volumi delle criptovalute ai minimi annui e il segno rosso che colpisce tutte le prime 50 criptovalute listate su Coinmarketcap.
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Solamente Maker (MKR), al 21smo posto con oltre 460 milioni di dollari di capitalizzazione, riesce a spuntare un segno verde, salendo poco oltre l’1% dai livelli di ieri pomeriggio. Tra le big preoccupano gli scivoloni di Litecoin (LTC), Tron (TRX) ed Ethereum Classic (ETC), tutte oltre il -5%. Quasi tutte le altre tornano a testare i supporti delle ultime due settimane.
I volumi di scambio rimangono molto bassi. La giornata di ieri, domenica 28 ottobre, ha registrato il secondo giorno con meno volumi dell’anno. Per la seconda domenica consecutiva, gli operatori hanno preferito dedicarsi ad altro. Solamente l’aumento della tensione di queste prime ore della settimana riesce a riportare il volume totale degli scambi oltre i 10 miliardi di dollari nelle ultime 24 ore.
La capitalizzazione totale rimane poco sopra i $200 miliardi, con bitcoin che recupera la soglia di mercato sopra il 54%, mentre ethereum e ripple rimangono sotto il 10%.
Bitcoin (BTC)
La scivolata di queste ultime ore riporta i prezzi sotto la soglia dei 6400 dollari, valori vicini al test della trendline leggermente rialzista presente da fine giugno, che sinora ha respinto ogni zampata al ribasso.
La violazione del supporto dei $6400 trova il prossimo pavimento attorno ai $6200. Sotto questi livelli torneranno a far tremare i fatidici supporti dei $6000 e poi, quello che deciderà le eventuali sorti di medio/lungo periodo, attorno a $5800.
Per ritrovare validi motivi di acquisto è necessario recuperare prima i 6800 e poi i 7400 dollari.
Ethereum (ETH)
I prezzi si rituffano a testare i 190 dollari, soglia delicata e spartiacque dell’attuale ciclo mensile iniziato dai minimi annuali di metà settembre. L’incertezza dei giorni scorsi, con prezzi che per più giorni hanno oscillato in un ristretto range di 5-10 dollari, ha fatto emergere una preoccupante voglia di nuovi acquisti.
Tecnicamente la struttura mensile inizia ad indebolirsi ed un affondo sotto i 190 dollari aprirebbe spazio per rivedere i minimi di settembre. La desiderata voglia di riscatto dei Tori non è arrivata. E’ oramai chiara la strategia di lasciare la prima mossa agli altri. Di questo passo, però, il passare del tempo favorirà gli attacchi ribassisti che sfruttano i bassi volumi.