La capitalizzazione di mercato delle criptovalute rimane sotto i 150 miliardi di dollari, rivedendo i livelli di metà settembre 2017, periodo che sarà ricordato per aver preparato l’allungo rialzista più intenso ed importante sinora registrato nella storia del bitcoin.
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Questo evento trascinò tutto il settore arrivando a sfiorare una capitalizzazione di mercato da 800 miliardi di dollari, valori distanti dell’80% da allora, con numeri che indicano il grave momento attuale, tra i peggiori degli ultimi dieci anni.
Nonostante i molteplici segnali tecnici di ipervenduto continuano a latitare gli acquisti. La pausa delle ultime 48 ore continua a soffrire della tensioni accumulate nei giorni scorsi.
Dopo aver faticosamente ricostruito la fiducia tra gli investitori, riportando l’indice che misura il sentimento generale (Fear&Greed Index) ai livelli più alti degli ultimi sei mesi dallo scorso giovedì (15 novembre), i valori sono al ribasso con una intensità ribassista a braccetto con quella dei prezzi. E infatti oggi i valori sfiorano i livelli più bassi da inizio anno entrando in area di estrema paura.
Continua a farsi notare Ripple che si stacca di oltre tre punti percentuali dalla dominance di Ethereum. Un distacco simile a favore di XRP non avveniva dalla metà dicembre 2017, anche se in un contesto decisamente diverso, dove poche settimane dopo avrebbe visto i massimi storici assoluti.
Nonostante la sofferenza la dominance, bitcoin rimane poco sotto il 54%.

Summary
Bitcoin (BTC)
Si è rivelato effimero il rimbalzo che ieri mattina ha riportato i prezzi da 4500 ad un passo da 4800 dollari. Con la volatilità salita di oltre il 400% in meno di una settimana, torna l’avversione al rischio e di conseguenza il pericolo di mettersi dalla parte sbagliata.
In queste fasi è prudente non avventurarsi in operatività ad alto rischio, in particolare ai trader con poca esperienza.
Il supporto dei 4400 dollari rimane area di riferimento da monitorare sia al rialzo che al ribasso. La sua tenuta sarà decisiva anche nei prossimi giorni.

Ethereum (ETH)
Dopo aver aggiornato i minimi dell’anno segnando un ribasso superiore al 90% dall’apertura di gennaio, i prezzi provano a sondare il supporto dei 130 dollari, livello che da questa mattina sembra tenere.
I volumi delle ultime 48 ore, inferiori alla media delle ultime settimane, non aiutano a capire se il ritiro degli scambi è solo quiete dopo della tempesta oppure mancanza di denaro per provare a risalire la china anche di pochi dollari.
In queste ore i 200 dollari sembrano un traguardo irraggiungibile, meglio monitorare i 150 dollari, al rialzo, mentre la mancata tenuta di 125 dollari apre spazi per allunghi sotto i 110 dollari.