Andreas Antonopoulos, in una recente sessione di domande e risposte riguardante Bitcoin e la sua funzione di bene rifugio che ha tenuto su Youtube, ha dichiarato:
“Bitcoin è in grado di diventare un bene di rifugio per lunghi periodi di tempo, con alcuni asterischi. Bitcoin non è molto adatto per fare da mezzo di scambio. La velocità delle transazioni non è ancora abbastanza buona. Le blockchain [con tempi di conferma più rapidi] sacrificano il decentramento per farlo. Di conseguenza, non è un sacrificio che meriti di essere fatto. Quindi, non siamo pronti”.
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Molte domande riguardavano la sua visione futura della criptovaluta, tenendo conto del fatto che attualmente si pensa di utilizzarlo soprattutto per fare soldi, piuttosto che usarlo per i pagamenti quotidiani.
L’autore di ‘Mastering Bitcoin’ ha risposto dicendo che l’evoluzione tecnologica sta seguendo diverse fasi e che la moneta ha tre funzioni fondamentali: bene di rifugio, mezzo di scambio e unità di conto.
Ha poi specificato che l’utilizzo come mezzo di scambio richiederebbe tagli molto più bassi della valuta, maggiore capacità e transazioni più veloci.
Antonopoulos ha continuato sottolineando che i costi di transazione potrebbero salire alle stelle nel momento in cui dovesse essere adottato in massa come mezzo di pagamento.
“Non possiamo fare piccoli ritocchi per la scalabilità che sono necessari quando tutti si eccitano per le criptovalute. Quindi, la vendita al dettaglio, dopo essere morta una dozzina di volte negli ultimi quattro anni, alla fine si arrende […] Non siamo ancora pronti per questa cosa. Ciò non significa che non saremo mai pronti per la vendita al dettaglio”.
Per specificare meglio il quadro ha fatto un esempio, dicendo che ad esempio nel 1992 non si era pronti per Facebook o Netflix.
Se Netflix fosse stato lanciato nel 1992 la velocità della rete non avrebbe permesso di scaricare velocemente alcun film, perché il sistema non era ancora maturo per questo.
Un discorso simile si può fare, ad oggi, per le criptovalute, tanto che secondo Antonopoulos il crypto-spazio raggiungerà un punto in cui sarà possibile anche la diffusione delle criptovalute come mezzo di scambio e che quindi è solo una “questione di maturità”.
In merito all’unità di conto, Antonopoulos ha dichiarato che, secondo lui, nemmeno il dollaro USA o l’euro hanno un fattore intrinseco che li rende una buona unità di conto, ma che è solamente una questione di volatilità.
Quindi, qualora la volatilità del valore delle criptovalute dovesse ridursi drasticamente, e il loro valore dovesse diventare stabile, allora potrebbero essere usate anche come unità di conto.
Ad un certo punto, Antonopoulos ha dichiarato:
“Penso che il bitcoin possa essere un mezzo di scambio molto efficace e una riserva di valore, attraverso l’uso e il volume. La volatilità si ridurrà al punto da non vedere grandi fluttuazioni nel prezzo. Allora potrà anche diventare un’unità di conto”.
“Penso che tutte e tre queste funzioni siano alla portata di Bitcoin. Ciò non significa che non ci saranno altre monete che saranno usate come valuta quotidiana. Penso che ce ne saranno altre. Non penso che Bitcoin sarà solo oro digitale. Potrebbe diventare una valuta di riserva mondiale, ma penso che il concetto di una moneta di riserva mondiale unitaria non sarà alla lunga rilevante”.