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Lanciata alle 17:00 UTC dello scorso 20 marzo, DogWifCat ha fatto un balzo del 2.200% in un solo giorno, andando in trend su Solana (rete alla quale appartiene). Inoltre DWIFC ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di 10,07 milioni di dollari e un volume di scambi di 7 milioni di dollari.
Mentre ci si chiede se questo sarà il nuovo BOME, il numero dei detentori aumenta e ora è a un passo da 4.000, secondo DexTools. Mentre il mercato delle criptovalute vive un momento al ribasso, anche se Bitcoin regge sopra i $66.000, sembra che il momento delle meme coin non si fermi, specialmente quelle di Solana.
Summary
DogWifCat: la nuova meme coin di Solana esplode
Continua il grande successo delle meme coin della rete Solana: arriva la nuova DogWifCat, che fa +2.200% in sole 24 ore, dopo il lancio del 20 marzo. Bitcoin si è distinto in questo momento con un nuovo ATH, ma il vero protagonista sembra essere la rete Solana, sulla quale DWIFC è in trend.
Prima di tutti c’è stato BONK, poi DogWifHat, Smog, Bome e Slerf a dimostrazione della forza della rete Solana e, come se non bastasse, l’arrivo di DogWifCat cementa questo momento positivo.
Il boom di DWIFC viene consolidato dal raggiungimento di una capitalizzazione di mercato di 10,07 milioni di dollari e un volume di scambi dal suo lancio di 7 milioni di dollari. Il progetto sembra poter attirare anche l’interesse delle balene crypto, visto che dispone di una liquidità al momento pari a $4,31 milioni.
La fornitura totale del token è pari a 1 miliardo: attualmente, secondo i dati condivisi da DexTools, i possessori si attestano attorno ai 4.000 e sono in costante crescita, a dimostrazione dell’interesse che la nuova meme coin di Solana sta suscitando attorno a sè.
Le balene crypto acquistano DogWifCat
DogWifCat sta suscitando l’interesse delle balene crypto, che da sempre sono un reale indicatore del probabile successo o meno di un progetto. Per esattezza, una di queste ha acquistato DWIFC per un totale di $102.000, come indicato nel canale Telegram di DogWifCat.
DWIFC può essere acquistato sugli exchange DEX Jupiter o Raydium, scambiando SOL con il numero di token desiderati o un token basato su Solana. Come direbbe il sito web di DogWifIFCat: “Molta moneta, tale meme, aggiungi gatto. DogWifCat = quindi investimento.” Detto in altro modo, potrebbero esserci molti soldi da guadagnare da questa unione di cane e gatto.
Questo è il messaggio che hanno colto le balene crypto, per cui vale la pena tenere in considerazione questo progetto, se i massimi detentori vi riversano la loro attenzione.
DogWifCat sarà il prossimo BOME o SLERF?
Le premesse per DogWifCat sono molto positive, per cui questa nuova meme coin potrebbe diventare la nuova BOME o forse superare ciò che ha fatto SLERF, che al momento vanta un market cap di quasi $400 milioni.
Nonostante un inizio disastroso, SLERF è riuscito a fare grandi cose: uno sviluppatore ha inviato per errore i token a un indirizzo sbagliato ma la solidarietà del settore ha permesso al progetto di riprendersi e di raggiungere un volume di scambi di 2,7 miliardi di dollari all’inizio di questa settimana, superando il volume dell’intero ecosistema Ethereum.
Se pensiamo che, dopo lo scandalo di FTX, Solana ha perso quota, questa ripresa e inversione di tendenza non fa altro che rafforzare la consapevolezza che gli investitori hanno grande fiducia nella rete.
Anche se SLERF inizia a perdere quota (ha perso circa il 12%), ci sono nuove opportunità offerte da meme coin come DWIFC, che permette agli investitori di approfittare di una nuova occasione per potenziali guadagni.
Se pensiamo che BOME ha raggiunto i massimi ma poi il suo valore è sceso, vedere la continua crescita di DWIFC fa pensare a una nuova prossima BONK. Sull’onda della mania delle meme coin e della rilevanza della rete Solana, DogWifCat può puntare in alto, partendo dal meme del cane unito al gatto in un solo corpo.
Per restare aggiornati sul progetto, è possibile seguire la pagina ufficiale di X e iscriversi al canale Telegram di DogWifCat.
*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.
