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Diamanti Tiffany su blockchain? Annunciato progetto per la tracciabilità

I diamanti di Tiffany su blockchain? In un comunicato stampa della scorsa settimana, Tiffany & Co., la gigante gioielleria di lusso americana specializzata nel retail, ha annunciato la sua Diamond Source Initiative, con lo scopo di rendere trasparente la provenienza geografica e la tracciabilità dei suoi diamanti. Il comunicato però non parla di blockchain.

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Il CEO di Tiffany & Co, Alessandro Bogliolo ha affermato:

I nostri clienti vogliono e meritano di sapere da dove provengono i loro gioielli con diamanti più preziosi e più cari, e come sono stati lavorati.”

Un piano, quello di Tiffany, che prevede per il primo trimestre del 2019 un impegno per garantire il 100% di trasparenza sulla filiera del diamante, includendo certificati codificati, i Tiffany Diamond Certificate, nel quale verrà registrato individualmente ogni diamante, insieme alle specifiche della pietra, compresa la provenienza.

diamanti Tiffany su blockchain

Trasparenza e tracciabilità: Tiffany utilizzerà la blockchain?

Il fatto che nel comunicato stampa la tecnologia blockchain non sia menzionata e che si parli di “commercializzazione delle informazioni nei negozi Tiffany di tutto il mondo ” farebbe pensare che la blockchain non sia coinvolta.

Infatti, contattato l’ufficio stampa di Tiffany la notizia è stata smentita, sebbene si lasci spazio ad uno sviluppo futuro che possa utilizzare la blockchain.

“Per il momento non stiamo usando la tecnologia blockchain, ma un nostro database proprietario e sicuro che collega il numero seriale del diamante alla sua provenienza e artigianalità. Mentre in questo momento stiamo utilizzando il nostro database di tracciamento dei diamanti proprietario e sicuro, stiamo osservando da vicino il movimento della blockchain e non vediamo l’ora di vedere evolvere la tracciabilità dei diamanti all’interno del settore man mano che questa tecnologia si sviluppa”.

Il team di sviluppo di Tiffany sta quindi valutando la blockchain come possibile tecnologia da implementare in futuro.

Blockchain e diamanti

Ad ogni modo, l’associazione tra tracciabilità di diamanti con blockchain non è proprio una novità.

Già nel gennaio 2018, DeBeers , il colosso Sudafricano nell’estrazione, lavorazione e commercializzazione di diamanti, aveva sviluppato una collaborazione con il progetto pilota Tracr per utilizzare la blockchain a garanzia dei consumatori sulla tracciabilità, la provenienza e l’autenticità di un diamante.

L’idea è quella di fornire al cliente la possibilità di conoscere tutto il percorso del diamante, partendo dalla miniera fino il gioielliere retail. Un progetto in crescita, che tra le tante aziende leader nel settore jewellery, ha visto solo il mese scorso la partecipazione anche di Chow Tai Fook Jewellery Group per espandersi nel mercato asiatico, in particolar modo la Cina.

L’utilizzo della blockchain nel settore diamanti potrebbe risolvere un’ulteriore questione: i cosiddetti “blood diamonds” – diamanti insanguinati.

Con la condivisione a livello globale della provenienza del diamante sarebbe noto a tutti i consumatori quali sono quei diamanti che derivano dalle zone geografiche di conflitto dove ancora vige lo sfruttamento dei lavoratori contro l’arricchimento dei signori di guerra.  

 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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