HomeCriptovalute12 sarà il numero totale dei crypto exchange

12 sarà il numero totale dei crypto exchange

Il CEO di Zebpay, Ajeet Khurana, in un’intervista ha affermato che il numero degli exchange crypto nel lungo periodo è destinato a diminuire e che non rimarranno più che una dozzina di piattaforme di scambio, con una forte concentrazione e riorganizzazione del settore.

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Il manager ha infatti affermato:

“Quando acquistate da un exchange o da un altro comprate esattamente la stessa cosa. Se comprate dall’exchange A rispetto all’exchange B ottieni sempre lo stesso tipo di Bitcoin, non puoi dire che hai ottenuto una maggiore qualità o più genuino. Alla luce di questi fatti, in un mercato aperto, non vedo rimanere più di una dozzina di exchange , probabilmente cinque, ma comunque non oltre una dozzina, ed io sono legato ad uno di questi cinque”.  

Ajeet vede di buon occhio l’introduzione degli exchange decentralizzati, ma ritiene che ci vorrà un po’ di tempo affinchè questi si affermino, nonostante la loro filosofia sia più coerente con il movimento delle valute virtuali.

Il CEO ha poi parlato del mercato indiano delle criptovalute, che conosce molto bene dato che la sede operativa del suo exchange è nella città di Khurana, anche se la licenza operativa è in capo alla holding in Singapore.

“Ci stiamo muovendo verso una maggiore compliance, invece che spostarci dove le richieste legali sono minori. Non abbiamo paura di normative draconiane, purchè siano chiare. e spesso il nostro lavoro è difficile”.

Secondo Ajeet quello che è successo in India, e che lo ha costretto a muovere la sede della sua holding in un altro Paese, è che il governo ha continuato ad ignorare il settore crypto e l’intervento della banca centrale ha letteralmente chiuso il settore, mettendo in difficoltà anche società affermate e che nulla hanno a che fare con le valute virtuali come Paypal.

Ora, anche se gli uffici operativi e di programmazione sono ancora operativi nel Paese, le sedi sono state trasferite in Singapore.

Perfino la nascita di una versione indigena di Localbitcoins non ha avuto successo perché osteggiata per il rischio di violazione delle normative KYC. Non essendosi mai diversificato, quando la Banca Centrale indiana ha posto un ban rispetto alle valute virtuali, il settore crypto è morto.

L’intervento della Corte Suprema è stato tardivo ed inutile perché, sempre secondo quanto spiegato dal CEO di Zebpay, ha solo riconosciuto la necessità di una normativa per il settore, ma non ha concesso nessuna chance agli operatori nazionali, rendendo l’India un Paese ostile alle criptovalute.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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