Innegabile: oggi il mercato crypto è in down. La chiusura di giornata con un minimo inferiore per la quarta giornata consecutiva, non accadeva dallo scorso mese di dicembre, quando si toccarono i minimi annuali del 2018. Anche come intensità si evidenzia il movimento ribassista più grave dall’inizio dell’anno: bitcoin segna -17% in quattro giorni, mentre alcune altre crypto calano del 20%.
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Questo movimento in down sta avvenendo in un modo controllato, ma ciò che preoccupa è la mancanza di fiducia degli operatori. Con i recenti ribassi ancora in atto tornano addirittura i livelli di paura dello scorso febbraio. C’è da evidenziare che il periodo, nonostante siano passati solo 4 mesi, è del tutto cambiato. La struttura del mercato crypto è decisamente diversa da quella di 4 mesi fa.
Pertanto questo movimento ribassista del mercato crypto non è nient’altro che un momentaneo cambio trend che si può definire fisiologico. Considerate le intensità con cui sta avvenendo, non risulta tra i più gravi. Prendendo come riferimento gli ultimi due anni, il trend ascendente del 2017 è inciampato più volte in movimenti che hanno registrato anche cali del – 30% e – 40%. Accadde a gennaio e marzo 2017, quando i prezzi del bitcoin segnando nuovi massimi storici hanno poi arretrato del 30-36%.
Al momento questo ribasso di oggi è decisamente un segnale da non sottovalutare, fino a che non ci saranno chiari segnali di un ritorno da parte del toro.
La giornata vede continuare a prevalere il segno negativo anche se diminuiscono i segni rossi, poco oltre il 60%.
Tra i positivi emergono Bitcoin Cash (BCH) e Bitcoin Satoshi Vision (BSV) che mettono a segno un rialzo del 2% dai livelli di ieri. Bitcoin Cash sta cercando di riprendersi la soglia dei 400 dollari abbandonata due giorni fa.
BSV, ora a 230 dollari, combatte per il massimo del 2019 raggiunto il 30 di maggio con prezzi che si sono spinti a 250 dollari.
Per trovare segnali positivi più netti bisogna scendere oltre la 50° posizione dove si nota Solve (SOLVE) che mette a segno un rialzo del 70%. Tra le più conosciute si notano VeChain (VET) che sale del 6% e Chainlink (LINK) che sale dell’11%. Anche Enjin Coin e Zilliqa salgono del 1%.
Il market cap crypto prova a mantenere i 250 miliardi di dollari di capitalizzazione, dopo aver raggiunto il suo massimo il 30 maggio a 280 miliardi.
Come dominance si evidenzia il bitcoin che nonostante le difficoltà sta mantenendo la quota di mercato a 55,5% evidenziando come tra le maggiori altcoin sia proprio bitcoin quello che sta perdendo meno terreno. Su base giornaliera restano invariate anche Ethereum e Ripple.
Bitcoin (BTC)
Con questo movimento down degli ultimi due giorni il prezzo di bitcoin torna sotto la soglia degli 8.000 dollari non confermando la rottura degli 8.250 dollari, tappo rialzista che aveva spinto gli attacchi del toro a fine maggio. Pertanto la fatica svolta nei primi giorni di giugno è annullata da questa rottura che riporta i prezzi sotto la soglia psicologica degli 8.000 dollari. Preoccupante sarebbe un movimento ribassista sotto i 7.600 dollari. Il livello più decisivo è a 6.800-6.600 dollari
Al rialzo rimane necessario recuperare gli 8.250 dollari per poi andare ad osservare gli 8.700-8.800 dollari.
Ethereum (ETH)
Il down per Ethereum con i minimi raggiunti ieri, evidenzia un ribasso del 18% in meno di una settimana. ETH sembra voler oggi consolidare i 235 dollari, livello importante che dovrà essere confermato senza mancate rotture verso il basso.
Un’eventuale rottura spingerebbe i prezzi a trovare un margine molto elevato di discesa con il prossimo step ribassista che troverebbe approdo verso i 200 dollari.
Al rialzo è necessario per Ethereum il recupero dei 275 dollari, ma come per bitcoin manca ogni minimo indizio che possa far pensare a un ritorno degli acquisti.